Al San Mungo

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Sento una mano stretta alla mia che mi accarezza, sento una presenza anche sulle gambe, voci in lontananza non oso aprire gli occhi, il petto mi fa male, il mio cuore si è spezzato ne sono certa "Certo mamma, papà deve pensare a Cedric adesso, cosa non ti è chiaro?" "Alexandra per favore siamo in un'ala di ospedale, non alzare la voce con me" è la mamma ed è arrabbiata e spaventata. Vorrei aprire gli occhi ma non ci riesco, se papà si sta prendendo cura di lui non è morto, non può essere morto eppure era lì immobile.
Mi sforzo apro gli occhi a fatica, devo sapere, non riesco a mettere a fuoco la persona che mi stringe la mano seduta accanto al mio letto, ma sono certa che sia Ale, che sta discutendo con mamma, anche lei seduta vicino a me.

Arriva Silente e mia sorella, pur senza lasciarmi, dice subito "professore papà dice che Cedric ha in corpo le tracce di una pozione protettiva molto potente, che ha evitato che il cuore si fermasse, seppur colpito gravemente. Gli ingredienti, però, non erano dosati giusti per Ced, per questo lui ora è incosciente. Papà e il suo staff hanno fatto il possibile, la vita di Cedric è appesa ad un filo, ma ora è lui che deve reagire, non so se ci riuscirà! Potrebbe non superare la notte" il suo tono è agitato, il fatto che abbia detto tutto di un fiato mi fa capire che deve essere importante, spero di aver capito bene, Cedric non è morto, cerco di concentrarmi.
Silente ascolta tutto con la massima attenzione, dopo aver riflettuto le chiede di chiamare la mia elfa Kalien mentre lui richiama Dobby. "Dobby hai forse dato a Kalien la pozione destinata a Harry?" chiede gentilmente Silente, l'elfo è imbarazzato e con un filo di voce risponde "Kalien mi ha chiesto aiuto per proteggere il signor Diggory, per la sua padroncina. La signorina Elisabeth è sempre stata gentile con me e quindi volevo ringraziarla in questo modo" Alex si rivolge a Kalien, anche se non ha capito bene la questione pozione crede sia importante, "e tu cosa hai fatto?", sento la voce di Alex dolce ma decisa, la mia elfa scoppia a piangere, ma non può fare a meno di rispondere ad una richiesta diretta "ne ho presa una parte e l'ho versata nel succo di zucca del signorino Cedric! Dobby mi aveva detto che lo avrebbe protetto, mi dispiace!"

Silente sorride, un gesto d'amore e la riconoscenza di due elfi hanno salvato la vita di un ragazzo.

Dopo attimi di silenzio chiama da parte Alex, io sento il gioiello delle stelle bruciare, sento la preoccupazione di mia sorella, la sua concentrazione e soprattutto sento il grande bene che mi vuole, poi le parole di Silente mi riecheggiano nella mente, il gioiello deve avere anche questo potere che Ale evidentemente ignora e ha attivato per errore. "Quello che sto per dirti è di fondamentale importanza per salvare Cedric, ma a parte tuo padre, nessun altro dovrà mai sapere questo, nemmeno tua sorella" Alexandra promette solennemente e Silente inizia il racconto "Da quanto mi ha raccontato Harry, Cedric è stato colpito dalla maledizione avada kedavra, anche se non scagliata da Voldemort in persona resta sempre una magia nera molto potente. Durante tutto l'anno si sono verificati strani episodi e Severus mi ha avvisato che il marchio nero stava diventando sempre più intenso, così per l'ultima prova il professor Piton ha preparato una pozione protettiva per Harry. Tutti gli ingredienti erano calibrati per lui, non immaginavo che anche Cedric potesse correre un pericolo e, soprattutto a quanto pare, ho sottovalutato la devozione degli elfi. Comunque ora vai dal professor Piton che ti darà gli ingredienti usati in modo che tuo padre possa avere tutte le informazioni che servono, sono certo che queste notizie aiuteranno Edward"

Alexandra torna a sedersi sul mio letto e a questo punto mi sento forte a sufficienza per parlare e muovermi, nonostante siano in tanti ad aspettare che io apra gli occhi mi rivolgo ad Alex, è troppo importante devo sapere, "Ale quindi Cedric non è morto?" chiedo con timore di aver capito male e di ritrovarmi nel vuoto in cui ero caduta. Ale mi sorride mentre mi accarezza il viso con dolcezza "No, non è morto, non per ora almeno! Ma la situazione è molto grave. Devo parlare con il professor Piton e poi torno al San Mungo se vuoi ti porto con me, così puoi stargli vicino" mamma tenta timida protesta "ma ti sembra il caso, è ancora debole!" Il mio sguardo implorante e quello deciso di mia sorella di mia sorella, non ammette repliche "Tra cinque minuti torno e andiamo" le stringo la mano e decisa le rispondo "Andiamo".

La vita è ... imprevedibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora