Le settimane passano veloci, ormai novembre e il suo tempo cupo sta concentrando gli studenti in biblioteca e noi non facciamo eccezione, unica differenza rispetto all'anno scorso è che ora Cedric e Malcolm stanno studiando a ritmi costanti per i MAGO, mentre noi ragazze siamo un pochino più rilassate. Continuo a rileggere la stessa riga senza riuscire a concentrami "Se non la smettono vado a dire loro qualcosa" sbuffo infastidita dal brusio e dall'eccitazione che percepisco da un gruppo di ragazzette sedute vicino a noi, "lascia stare, libera cuore e mente. Ti prego! O io non riesco a studiare con il nervosismo che mi trasmetti" mi dice Cedric, sospirando senza neppure alzare la testa dal libro di testo "oh è inutile, vado a fare un giro!" dico irritata persino dalla velata insinuazione del mio ragazzo, sono consapevole che il mio continuo ticchettio sul tavolo e la gamba che trema sotto non siano di aiuto, ma se provasse una volta a percepire quello che percepisco io, capirebbe come mi sento.
"Perché non approfitti della mattinata e vai a parlare con la professoressa McGranitt provando a seguire il consiglio di Alex?" mi sostiene Katie con un dolce sorriso, "non puoi andare avanti così, sta diventando difficile per te e per tutti questa empatia!" continua Heidi, seria e preoccupata. "Lo so, credi che non percepisca il vostro fastidio in questo momento. Per non parlare della vostra attrazione in certi momenti quando vi guardate, o la vostra costante paura che io possa esplodere, o l'irritante esplosione ormonale di quelle ragazzine?" mi giro gesticolando in modo plateale, le guardo fisse e alzando la voce "Si lo so fanno questo effetto anche a me! Sono ragazzi super sexy, e dovreste vederli in costume o nudi come ho fatto io!" Cedric appoggia una mano rassicurante sulla mia, "calmati adesso, non aiuta fare così, vuoi che andiamo da qualche altra parte più isolata?" mi chiede dolcemente "No grazie amore, tu studia, vado da sola che è meglio" rispondo ferita, poggio un bacio delicato sulla sua guancia e mi allontano con le lacrime che piano piano fanno capolino nei miei occhi.
Appena uscita dalla biblioteca, riesco a respirare e mi dirigo sicura verso l'aula di trasfigurazione, nella speranza di trovare la mia amata professoressa nel suo studio. Appena mi trovo davanti alla porta leggermente aperta, sento distintamente due voci "Dolores, non comandi tu per ora. Oserei dire fortunatamente! Quindi per favore questi metodi barbari sugli studenti non sono tollerati." Un sorriso mi si apre in volto, la McGranitt sta tenendo resta al rospo che ribatte piccata "Minerva, per poco ancora TU, e il resto del corpo insegnate, potrete discutere sui miei metodi educativi, stanne certa! Ricorda piuttosto a tua nipote che non si devono istigare gli altri ragazzini, terrorizzandoli, raccontando storie fantasiose sul ritorno di un certo mago oscuro, come va dicendo Potter". Decido di bussare timidamente, perché se dovessero scoprire che sto ascoltando la conversazione sarebbe un problema, oltre che percepire la tensione tra le due non aiuta per nulla oggi.
"Avanti" rispondono in coro le due insegnanti, ma, appena mi vedono, entrambe cambiano espressione "Elisabeth cara, vieni" mi dice sorridente la mia capocasa e rivolta alla sua collega con un tono meno dolce continua "Se non ti dispiace Dolores, ora sarei impegnata!" accompagnando intanto la strega alla porta. Mi siedo e aspetto tranquillamente il ritorno della mia insegnante, che si siede difronte a me e dolcemente mi parla "cosa succede? Cosa sono quegli occhi lucidi e rossi" senza pensarci due volte le racconto quello che sto vivendo, di come il papà abbia cercato di aiutarmi e di come io, ora, non riesca neppure più a stare nella stessa stanza con gli amici. Di come mi sento sola, perché spesso mi chiudo in camera fingendo stanchezza, ma in realtà ho bisogno di chiudere il mondo fuori, di come fatico a lezione e soprattutto di quello successo prima in biblioteca, "quindi eccomi qui, seguendo il consiglio di tutti, a chiederle aiuto." Concludo tra le lacrime, non sono più nemmeno capace di controllare i miei sentimenti in questo momento. Mi sento un disastro.
La McGranitt mi guarda e sospira "Elisabeth cara, che peso enorme porti sulle spalle. Non sono per nulla esperta in empatie, ne ho sentito parlare certo, ma nulla di più. Oggi cerca di rilassarti ad Hogsmeade con i tuoi amici, sono certa che il signor Diggory ti farà passare un piacevole pomeriggio. Io parlerò con il preside e poi saprò cosa consigliare. Ora prendi un biscotto e un po' di tè," Mi porge anche una tazzina appena fatta apparire e continua "visto che è qui volevo dirle che apprezzo il lavoro che sta facendo con il signor Paciock, mi ha detto che tenete incontri regolari, il rendimento di Neville sta migliorando in tutte le materie" sento la sincerità delle sue parole e percepisco la piacevole sensazione che ha nel dirmi queste cose, capsico che ora mi sta parlando come insegnate visto che è tornata al lei, quindi sorrido "Neville, ha sofferto abbastanza nella sua vita, non crede? Questo nuovo scenario che si sta aprendo lo ha molto cambiato, quindi non credo sia solo merito mio. Forse sta acquisendo sicurezza" rispondo più tranquilla ora "lo credo anche io, gli stia vicino comunque" mi dice mentre mi accompagna alla porta "lo farò!" rispondo io fissandola negli occhi "Grazie professoressa" "è un piacere aiutare i miei studenti, ora vada o farà tardi a pranzo, che avete il pomeriggio libero." Mi congeda con un caldo sorriso e una mano sulla spalla.
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La vita è ... imprevedibile
Fanfiction"La vita è ciò che accade quando sei tutto intento a fare altri piani" "Sono Elisabeth, Lizie per mia sorella e Eli per le mie amiche! Sono Grifondoro, al 5 anno di Hogwarts, dimenticavo sono anche prefetto, come la mia perfetta sorella Alex, Corvon...