Al Quartier Generale dell'ordine della Fenice

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Le vacanze di Natale proseguono tranquille, almeno fino a questa mattina, quando Alex non ha iniziato a fare da mamma provocando una discussione epica tra di noi. Non fosse stato per gli elfi domestici sarebbe degenerata, quindi, tutta arrabbiata, prendo tutte le mie cose, intenzionata a non tornare a casa con Alex dopo questi giorni con i Weasley.

Con un Pop ci troviamo in un giardino anonimo di un quartiere babbano di Londra, Alex mi passa un foglietto con scritto Grimmauld Place 12, appena lo leggo si brucia e, davanti a me, si apre uno spettacolo di cui avevo solo sentito parlare. Per magia il numero 12 appare tra le due case aventi numero 11 e 13, resto stupita di come nessuno si accorga di ciò che sta succedendo a parte Alex e me, "entra e non fare rumore!" Mi comanda Alex seria, "dentro capirai perché" finisce prima di incamminarsi decisa verso il portone di ingresso. "Io non capisco perché devo stare qui invece" sbuffo arrabbiata, non mi è ancora passata, non comanda lei, non è la mamma. Sono certa che la mamma mi avrebbe dato il permesso di stare da Cedric o almeno da Katie, non che stare con i miei cugini mi dispiaccia anzi, ma il tono che mia sorella ha usato che non mi è piaciuto.

Appena entro, resto disgustata dalla serie di teste di elfi che troneggia sulle scale, tutto ha un'aria così cupa e triste, "ma veramente hanno comprato un porta ombrelli così brutto?" Dico indicando un vaso a forma di zampa di troll, "sì ed è lì per Dora" ridacchia mia sorella, "molto simpatica Alex, veramente" ride di rimando la dolce Tonks tirata in ballo, apparendo da un porta laterale. "Benvenuta al quartier generale dell'ordine della fenice" esclama poi verso di me, "vieni a vedere chi c'è" mi sussurra tirandomi in cucina. Appena dentro vedo seduto al tavolo il mio ex professore di difesa contro le Arti oscure e un uomo altrettanto affascinante che riconosco essere Sirius Black, il padrone di casa.

"Ciao, ben arrivata cara" "buongiorno professore, non pensavo di trovarla qui" rispondo arrossendo "nessun professore Elisabeth, ora per te sono Remus" mi risponde sorridente "e io Sirius o felpato se preferisci" sgrano gli occhi e esclamo sorpresa "Felpato come quello della mappa di Harry? Voglio dire sei uno dei magnifici maghi che l'hanno creata?" "In persona, insieme al nostro Lunastorta, in verità l'idea è stata di James, pero" mi risponde fiero del manufatto da loro creato e che, ancora oggi, aiuta le generazioni di malandrini. "Meraviglioso!" Esce spontaneo dalle mie labbra "sì lo so!" Esclama Fred dietro di me, intromettendosi nel discorso, "me lo dicono tutti, che sono meraviglioso" conclude abbracciandomi "ehi non mi saluti?" Interviene George, apparendo in cucina vicino al fratello gioioso, "pensa che non voleva venire" esclama acida Alex, sedendosi con le braccia incrociate al petto, segno che anche a lei non è ancora passata. "Come non volevi venire?" Mi chiede Ron "papà arriva oggi" finisce Ginny felice che suo padre stia meglio. Non faccio in tempo a spiegare la mia posizione, che Alex finisce per me "preferiva andare da Cedric, la signorina" la fulmino con lo sguardo "non è questo il punto e lo sai" dico con un tono di voce alto e con uno sguardo che potrebbe uccidere.

"E quale sarebbe il punto?" continua lei facendomi il verso, senza pensare che siamo in una stanza piena di gente, rischiando di far ripartire la discussione "il punto è che non comandi tu! Non sei la mamma!" Grido piena di rabbia, la mia e probabilmente la sua, "il punto è che potevi chiedere e ascoltare le mie ragioni, non imporre la tua volontà come sempre. Da miss si fa come dico io e basta!" finisco arrabbiata. George mi prende la mano "calma Eli dai, non litigate per niente" lo guardo arrabbiata, "ehi! Cosa è quello sguardo, siamo noi che dovremmo essere arrabbiati con te, preferisci Pretty-Boy a noi!" Esclama poi cercando di farci ridere, "fratello caro, lui offre dei servigi che noi non offriamo" ridacchia Fred malizioso "non è il punto" gridiamo insieme io ed Alex "e non voglio sentire parlare di questo. È piccola!" conclude rossa in volto mia sorella, facendo ridere tutti.

Il suono del campanello ci mette sull'attenti e, dopo un attimo, entrano la zia Molly e lo zio Arthur accompagnati da Bill e Connor, l'abbraccio della famiglia è commuovente. Quando tutti i miei cugini si sono spostati, lo zio ringrazia Harry. Io non trattengo le lacrime, la riconoscenza e l'affetto che entrambi i miei zii provano per Harry mi colpisce in pieno e, non posso fare altro, che lasciare che le emozioni si manifestino. Sento che gli adulti della sala mi guardano, sussurrando, forse non conoscono il mio potere di empatia altrimenti non avrebbero sorpresi, Connor, sensibile come sempre, abbraccia Alex e subito dopo mi accarezza la schiena per tranquillizzarmi.

La vita è ... imprevedibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora