Rapimento e tortura

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La settima scorre veloce, ormai ho incontrato tutti e 5 i miei allievi e con ognuno di loro ho stilato un programma di massima, proprio per questo, dopo pranzo, ho fatto una corsa in biblioteca anche se ora sono in super ritardo. Come se non bastasse, un ragazzino del secondo anno mi si avvicina con fare strano "Elisabeth Kinghore giusto?" mi chiede serio, "sono io, in cosa posso esserti utile?" rispondo sorridente, anche se spero di non perdere troppo tempo, "ti aspettano in infermeria" risponde monotono e con lo sguardo perso nel vuoto "chi mi aspetta scusa?" chiedo curiosa, "non so, mi è stato detto di avvisarti!" conclude e se ne va senza neppure salutare. Resto perplessa, ma ormai considero persa l'ora di cura delle creature magiche e mi avvio in infermeria, curiosa di sapere perché tanto mistero.

"Ben arrivata, sapevo che saresti corsa subito qui" riconosco a volo questa voce calda, "Julian? Mi hai chiesto tu di venire in infermeria? Perché?" Sono confusa, il mio tono di voce è tremante, sento che qualcosa non sta andando per il verso giusto, ormai controllo l'empatia, però Julian lo conosco quindi mi rilasso un attimo. Lui allarga le braccia e, sorridente, mi dice "volevo farti una sorpresa! Spero di non averti fatto perdere lezioni importanti" mi avvicino e lo abbraccio. Mi tira molto vicino al suo corpo, circondandomi la vita, "tranquillo, niente che non possa recuperare, come mai qui?" chiedo allontanandomi da lui, "quanti ricordi, stare qui mi fa venire in mente la prima volta che ho incontrato tuo papà. Era qui per una consulenza su uno studente colpito da un incantesimo fatto male, vederlo lavorare è stato super affascinate. In quel momento ho capito che dovevo fare il guaritore" noto che non mi risponde, ma alla fine credo che sia emozionante tornare a scuola, anche Bill l'anno scorso parlava dei suoi tempi. Dopo un attimo però mi guarda fisso, i suoi occhi brillano e percepisco bramosia e desiderio "Avevo necessità di vederti, sai ho pensato molto a te da questa estate. Forse più di quanto avrei dovuto, poi dopo che anche tua sorella è stata al San mungo, ho capito che era te quella che volevo, mi mancava il tuo viso" ha una malizia nella voce che non mi piace e indietreggio spaventata. Lui non mi lascia allontanare e continua con un tono sprezzante, che non pensavo gli appartenesse "non che portarmi a letto la ragazza di MacLeod mi dispiacesse. Sempre con quell'aria da superiore che aveva già ai tempi della scuola, con il suo fidato amico Weasley." si avvicina con fare sensuale, sguardo fisso e voce profonda. Di istinto cerco di allontanarmi ancora, ma con scarso successo "non capisco cosa tu voglia dire, adesso con questo discorso" sono spaventata, mi guardo in giro e non vedo nessuno, "Madama Chips sarà qui a momenti" esclamo poi, cercando di rassicurarmi.

Julian scoppia a ridere "ti sbagli, l'ho mandata al San Mungo per un aggiornamento, inesistente per altro. Sono solo io adesso qui. Sei ancora più bella con gli occhi spaventatati sai, e si nessuno, per ora, sa che sei qui anche tu, quindi" mi si avvicina pericolosamente e mi punta la bacchetta alla gola "verrai con me senza fare storie" mi blocca le mani dietro la schiena e mi trascina nel caminetto pronunciando il nome di un posto che non conosco. Cerco di concentrarmi sul gioiello delle stelle per far sentire ad Alex che ho bisogno di aiuto, sono certa che quando le mie amiche non mi vedranno a lezione mi cercheranno. Quando Cedric non mi vedrà a cena mi verrà a cercare, ma dove? Questo pensiero mi perseguita.

Cado a terra con Julian addosso in una stanza enorme, vuota e buia, "tranquilla adesso, sicuramente ti cercheranno, è quello che vogliamo!" Sono veramente agitata e confusa cerco di liberarmi dalla presa, ma Julian è troppo forte per me, "stai buona bambolina. Più ti agiti più sono costretto a farti male, e non voglio. Volevo anche farti sapere che non funziona il tuo potere sai, il signore oscuro mi ha insegnato qualche trucco, poi lavoro da ormai 6 anni al fianco di tuo padre, so leggere la mente e bloccare la mia, tuo padre grande uomo mi ha insegnato molto, peccato che abbia un debole per le sue fantastiche figlie. Soprattutto per te" mi dice avvicinando la sua faccia alla mia, cercando di baciarmi. "Il signore oscuro hai detto" sono veramente terrorizzata e dalla mia voce si capisce, lui mi stringe a se con una bramosia che non mi piace, so che Alex sente il mio disagio, la pietra è calda, ma non può immaginare dove mi trovo, non lo so neppure io per la verità, "quando avremo ottenuto quello che ci serve, sarai mia! E tuo padre mi amerà come ho visto amare Cedric. Insieme non avremo rivali io e te." Finisce sfiorandomi appena la guancia con le sue labbra.

La vita è ... imprevedibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora