il mondo di nuovo a colori

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Il rientro a scuola dopo il rapimento mi fa paura, ma sono pronta e voglio riprendere in mano la mia vita, voglio dimostrare che non hanno vinto loro, voglio tornare perché Cedric deve riprendere la preparazione per i MAGO, anche se non vuole, sostenendo che io sia più importante. "Sei pronta?" mi chiede dolcemente il mio ragazzo, prendendomi per mano, davanti ai cancelli di Hogwarts dove ci siamo materializzati insieme. "Un attimo che mi riprendo. Pensavo di non farcela, è la prima volta che mi materializzo da quando ho fatto l'esame. E confermo non amo la sensazione" dico ridendo e cercando di ricacciare indietro la nausea. "Abbiamo ancora qualche minuto piccola. Se guardi in alto la nausea passa prima" risponde sorridente, mentre vediamo avvicinarsi la McGranitt che viene ad accoglierci, appena è a portata di vista ci sorride felice, deve proprio volermi bene.

"Bentornati, come si sente Elisabeth?" mi sorride "molto meglio, ho un pochino di tremori notturni e panico immotivato, ma papà dice che è normale. Colpa delle maledizioni subite, ma non volevo stare a casa ancora" rispondo un pochino abbattuta, ma sicura e decisa. Cedric mi stringe forte la mano e, come sempre, la sua forza mi dà coraggio. "Capisco. Per qualunque necessità non si faccia scrupoli a chiedermi, la aiuterò volentieri. Vorrei avvisarvi che la professoressa Umbridge ha dato la sua versione dei fatti, alla quale vi prego di attenervi ufficialmente" ci guarda seria e continua "la colpa è ricaduta tutta sul signor McMahon che l'ha portata via per scopi sessuali, nulla di più!" Cedric si irrigidisce e chiede "per quale motivo, dobbiamo sminuire quello che ha subito Elisabeth?" "Per lo stesso motivo per cui a Harry viene dato del bugiardo visionario e a te di un mitomane" rispondo prontamente io, "esattamente!" mi sorride la professoressa con un orgoglio che traspare non solo dal suo tono di voce. "Nessun problema, tanto temo che presto la verità verrà a galla", finisco mentre ci avviamo al castello per la cena.

All'ingresso della sala grande tutti hanno lo sguardo su me e Cedric, che sorride in risposta e mi accompagna al tavolo dei grifondoro, dove vengo accolta da abbracci calorosi per poi avviarsi al suo tavolo, non prima di avermi rassicurato. Vengo informata che non dovrò più fare le ronde con Draco, con mia somma gioia, anche se mi sarebbe piaciuto capire se sa cosa la sua famiglia sta facendo. Con questi pensieri sposto lo sguardo su Theo Nott e su altri serpeverde pensando se la strega che mi ha torturato possa essere la madre di qualcuno di loro. Rabbrividisco al pensiero e Katie mi carezza la gamba per farmi sentire che è lì per me, incrocio lo sguardo di Dave, che sorride e mi manda un bacio, ricambio per poi tornare ad ascoltare le mie amiche che mi stanno raccontando cosa mi sono persa, sorrido a Katie e le stringo la mano, cercando di recuperare serenità per entrambe.

Mentre esco dalla sala grande circondata dai miei compagni, sento una voce femminile che mi chiama, è Hanna Fire con altre ragazze di Tassorosso, c'è persino Billie Jenkins "Elisabeth. Bentornata, eravamo preoccupate per te, se hai bisogno conta su di noi." Mi dice la caposcuola abbracciandomi, percepisco la sua onestà e penso che, come mi ha detto Katie, Cedric sia stato particolarmente fuori di testa se loro sentono la necessità di salutarmi. Non faccio in tempo ad uscire dalle braccia dei Tassorosso che Cho mi salta al collo e si mette a piangere "mi dispiace così tanto. Chissà cosa hai passato. Sono felice di riaverti qui a scuola!" sento che è sincera e mi dispiace non riuscire a provare lo stesso trasporto. Sento Maecy dietro di me sussurrare qualcosa a Katie ma non riesco a sentire. Una quantità enorme di studenti passa a salutarmi e mostrarmi affetto, onestamente mi sento soffocare. Heidi mi viene in soccorso e, dopo avermi abbracciata, mi accompagna verso la torre grifondoro.

Dopo cena siamo in sala comune dei grifondoro con il permesso ufficiale di far entrare i miei amici Tassorosso, Serpeverde, persino Florian e Mark che hanno chiesto di poter unirsi a noi. Tutti sui divani cercano di farmi sentire la loro vicinanza, per fortuna qui c'è un po' di pace, posso godermi la tranquilla di cui sento la necessita, sono tentata di chiudermi in dormitorio per evitare qualunque dimostrazione di affetto o altro, ma non sarebbe giusto nei confronti dei miei amici che hanno sofferto la mia lontananza. Mentre sto per raccontare loro la verità su questi giorni, i grifoni del secondo anno si avvicinano con un enorme torta pere e cioccolato, con scritto ben tornata Elisabeth. "Abbiamo chiesto aiuto agli elfi domestici e loro ci hanno detto che è la tua preferita" mi dice dolcemente Isabel abbracciandomi forte, mi commuovo e le lacrime scendono sul mio viso, "ragazzi, veramente non so come ringraziarvi!" riesco a dire "siamo noi che ringraziamo te, che sei sempre dolce e disponibile. Con quello che ti è capitato volevamo farti sentire la nostra vicinanza" mi risponde poi Simon. In questo momento inizio a sentire l'ansia che si fa strada dentro di me, tutti questi occhi che mi guardano mi ricordano troppo quelli dei maghi di casa Nott e senza volerlo incomincio a tremare. Katie è seduta difronte a me e sgrana gli occhi, Ced mi abbraccia per farmi sentire al sicuro, io resto rigida e spaventata, tanto che i piccoli grifondoro mi guardano preoccupati e dispiaciuti. "Forse è meglio se andate adesso, Eli ha bisogno di stare tranquilla" inizia a dire con calma Cedric, mentre continua ad accarezzarmi per cercare di farmi rilassare. Vedere le faccette tristi mi aiuta a riprendere il controllo, non sopporto di vederli delusi "Forza sedetevi qui con noi, siete anche voi parte della famiglia, però non vi prometto una nottata, sono molto stanca e non ho voglia di confusione" dico sorridente lasciando che si accomodino con noi grandi, facendo apparire sui loro visi sorrisi dolcissimi.

La vita è ... imprevedibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora