Giocare con le sorelline di Louis e parlare con Félicité e Lottie era diventata una delle cose preferite di Harry. Phoebe si dovertiva ad applicare dell'illuminante sui suoi zigomi e sulla punta del suo naso, mentre Daisy aggiustava una coroncina di fiori tra i suoi capelli. Johannah era seduta sul divano in modo composto mentre Mark si era scusato ed era andato a dormire tempo addietro. Louis, invece, aveva il capo sulle gambe intrecciate di Harry, mentre decideva che film guardare.
«Quindi, Harry..» disse di punto in bianco Lottie, alzandosi dal divano e sedendosi a terra, di fronte a lui. «Qual è il nome del ragazzo che ti piace?» sembrava che la ragazza lo stesse stuzzicando, e probabilmente lo stava facendo.
«Io- uhm,» ecco. Non sapeva che dire e come uscirsene, e di certo non poteva fare una dichiarazione d'amore a Louis davanti al maggiore stesso e alla sua famiglia. Forse avrebbe potuto dire al liscio quanto lo amasse solo quando sarebbero stati soli, e solo quando erano entrambi single. Liberi dal fidanzamento ma in procinto di avere una relazione. Quindi ci voleva decisamente tanto tempo, rifletté.
«Perché dovete metterlo a disagio?» ridacchiò Louis, avvicinandosi ancor di più al corpo di Harry. Appoggiò la testa sulla sua spalla, allontanando di conseguenza Daisy e le sue mani dai capelli di Harry (era molto geloso dei ricci del più piccolo, quindi, quella di avvicinarsi non era stata una scelta fatta su due piedi). Il ricciolino sembrava fare le fusa quando Louis gli grattava la nuca, e tutto ciò venne notato da ogni ragazza presente in quella stanza. Johannah era sua madre, e di conseguenza sapeva riconoscere gli atteggiamenti del figlio. Con Eleanor non si era mai comportato così, per cui..
Lottie era quella che ascoltava e analizzava, quindi la situazione era stata chiara fin da subito per lei. Insomma, che Louis avesse preso una sbandata per Harry l'avevano capito tutti (anche lui stesso, sebbene fosse nel processo di accettamento), ma il maggiore era pronto ad affrontare realmente la situazione? a concludere la sua relazione storica e a deludere la sua famiglia? decisamente no. Dunque si attenne al suo piano iniziale, farsi passare la cotta per Harry. E al più presto.
Videro un film d'azione che fece imprecare tutti — tranne Harry, per il tragico e inaspettato finale. Johannah decise poi di dileguarsi e di andare a dormire, e dopo aver abbracciato i suoi cinque figli, si prese qualche momento per sbaciucchiare le guance rosse di Harry e per invitarlo a tornare quando voleva. Dopo un po' di chiacchiere sul presunto fidanzato di Lottie e sul ragazzo per cui Félicité si era infatuata, decisero insieme che quella fosse la fine della loro splendida serata. Tutte le ragazze salutarono il più piccolo con un abbraccio, e il riccio sprofondò in ognuna di quelle braccia perché si sentiva a suo agio.
Rimasero solo lui e Louis, che lo cullò in un abbraccio e poi decise di accompagnarlo a casa. Ridacchiarono e discuterono su tutto quello che era successo, sulle domande e le risposte confidenziali che Harry era riuscito a dare, sulla dolcezza di tutti i membri della famiglia, sul film e sull'argomento della cotta, che venne eclissato con un "Possiamo non parlarne, per favore?" che fece sciogliere Louis come un ghiacciolo al sole. Però, i due non erano ancora pronti per salutarsi, per cui si sedettero sugli scalini che portavano alla casa di Harry. Erano tre, freddi e scomodi, ma non interessava a nessuno dei due.
«Perché non hai detto alla mia famiglia che sono stato egoista e arrogante quando ci siamo incontrati per la prima volta?» chiese Louis, accendendosi una sigaretta e aspirando lentamente il fumo. In quel momento, Harry si chiese se le sue labbra sottili sapessero di fumo, e non riusciva a pensare ad altro. Però, doveva elaborare una risposta, doveva dirgli qualcosa.
«Mi hai fatto più bene che male, Louis,» sussurrò, ma poi si riprese e ripensò alla sua risposta. Troppo romantica, troppo troppo troppo. «Nel senso, quando hai preso il mio diario mi hai dato modo di..sai, riscoprire passioni che avevo messo da parte» aggiunse, sorridendo poco dopo.
«Ti ho mentito, quando- quando ho detto di non conoscerti e..» il ragazzo aspirò un altro po' di nicotina dalla sigaretta, e infine incastrò il suo sguardo in quello di Harry. Gli occhi verdi di quel piccolo ricciolino lo facevano essere sempre tremendamente sincero, e gli riscaldavano il cuore. «Ti avevo visto a scuola, e avevo voglia di conoscerti. Non è stato un caso che abbia preso proprio io il tuo diario, stava per farlo Zayn ma l'ho fermato» sussurrò, e non sapeva quale emozione spiccasse nelle iridi dell'altro.
La sigaretta venne spenta sotto il tallone sporco delle sue scarpe bianche, e il silenzio governò per un paio di minuti. Dopodiché Harry appoggiò la testa sulla sua spalla, e poteva sentire il suo respiro mescolarsi al freddo di Novembre. Abbassò la testa verso quella del ragazzo, giusto per controllare che stesse bene, ma fu decisamente uno sbaglio. In quel momento avrebbe potuto assaggiare le sue labbra con un semplice movimento, e sapeva che non si sarebbe trattenuto. In quel momento il suo fiato finiva direttamente sulle sue labbra, e i suoi occhi saettavano in cerca di una risposta. Poteva avvicinarsi o non poteva farlo?
Si chiedeva se dovesse muoversi, se dovesse sbagliare, se- al diavolo.Harry non si accorse nemmeno dello scatto improvviso. Le mani di Louis, come impossessate, si adagiarono dolci ma sicure sulle gote arrossate del ragazzo a pochi centimetri di distanza. Un sentimento mai provato si impossessò del suo stomaco, stringendogli gli organi, soffocandogli il respiro, imprimendogli nella mente solo un fortissimo piacere e sollievo, tutto ciò nel singolo momento in cui il sapore delle labbra screpolate di Harry cominciarono a contaminargli la bocca, poi le braccia, seguiti da tutto il corpo che tremava, non per l'aria gelata ma per l'adrenalina mista all'emozione. Louis non si mosse, era di sasso, fermo mentre cercava di realizzare ciò che era appena accaduto. Osservò Harry, che di colpo si era mosso, allontanandosi imbarazzato non appena si era reso conto dell'atto appena commesso. Evitava il suo sguardo, gli occhi verdi puntati sul suolo in pietra degli scalini, il respiro affannato. Louis tese la mano, l'appoggiò sulla mascella scolpita del ragazzo che aveva accanto, gli voltò il viso e si prese qualche secondo per ammirare i tratti che gli accarezzavano il volto. Si allungò, fino a che i nasi si sfiorarono, i capelli che si sfregavano tra loro. La mano scese, fino a raggiungere il collo, pelle d'oca si espanse per tutta la carne pallida di Harry a contatto con il palmo freddo del ragazzo. E poi, non si sa bene come, erano di nuovo labbra contro labbra, anima contro anima, cuore contro cuore. Presi dal battito accellerato, dal calore che i loro corpi emanavano, finendo per sospirare bocca contro bocca, fronte contro fronte.
Ma, come da sempre si sa, la felicità dura un attimo, e anche per il piacere vale lo stesso. Nello stesso momento in cui Louis si separò dal viso ora caldo di Harry, si rese conto di ciò che aveva fatto, e il senso di colpa gli strinse le viscere e i polmoni fino a farlo smettere di respirare per qualche secondo. Se il riccio l'avesse chiamato, non l'avrebbe neanche sentito. Si sentiva così maledettamente sbagliato, e si rese conto che se solo avesse pensato con la mente, allora non avrebbe dovuto subire le conseguenze. Conseguenze che odiava, che non voleva, che respingeva. Passo dopo passo, ripensò a Eleanor se avesse scoperto il tradimento, poi alla delusione sul volto di sua madre se solo si fosse sfogato con lei, alle lacrime amare che avrebbero versato tutti al solo pensiero di quanto egoista fosse il loro figlio maggiore. Una folata di vento gli entrò fin dentro le ossa, penetrò attraverso i vestiti e gli finì sulla pelle, sentì freddo come freddo sentiva il suo cuore.
Passo dopo passo, il senso di colpa lo fece piegare.
Spazio Au.
Non pubblico mai ad orari normali, ma idfc. Btw non mi prendo assolutamente i meriti della scena del bacio poiché non l'ho scritta io e mi sono fatta aiutare, sono negata aiut.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, love love love⭐️
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Sunflower; Larry Stylinson.
Fanfiction"Hai bisogno di qualcosa, riccio?" "Sì. Del diario, per precisare, poiché è mio" "Non ho intenzione di restituirtelo, riccio. Mi hai ben capito? Adesso puoi ritornare dal tuo amico biondo -per cui hai speso ben due pagine, fantastico, e smetterla di...