18. - la famiglia Tomlinson.

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Louis era tornato da quel pomeriggio passato completamente con Harry con un sorriso troppo splendente per passare inosservato. Sua sorella Lottie l'aveva trascinato sul divano, e sua sorella Félicité lo guardava curiosa. «Cos'ha fatto Eleanor?» chiese felice Lottie, attendendo una risposta.

Louis si sentì morire. Era così felice da essersi dimenticato della sua fidanzata, e in realtà, di chiunque altro che non fosse Harry. Come poteva pensare al mondo se dinnanzi a sé aveva un ragazzino con dei ricci ribelli, gli occhi verdi, grandi e puri, le labbra sempre lucide per la sua abitudine di passarci sopra la lingua, le fossette profonde e la mascella così definita da far sbavare Louis e l'intero genere femminile? E- al maggiore lo faceva sbavare? no no no, lui era fidanzato con Eleanor, doveva rimanerle fedele.

«Uhm, lei..sai, niente di importante in realtà» rispose, cercando di rimanere sul vago. Non agitarti, si ripeteva mentalmente, va tutto bene. Come se avesse fatto granché con Harry..In realtà, tutto quello che avevano fatto nel pomeriggio, era stato guardarsi negli occhi mentre uno beveva il té e l'altro un frappé. Harry aveva anche preso un fazzoletto e, con una penna aveva disegnato gli occhi di Louis. Di fianco aveva fatto anche un cuoricino, ovviamente solo perché il maggiore gliel'aveva chiesto esplicitamente. Quella poteva definirsi un'uscita tra amici, ma Louis non voleva definirla così, perché non voleva che loro fossero amici. Aveva bisogno di più, ma non poteva averlo. Lui aveva Eleanor, e doveva rimanerle fedele.

La tasca dove c'era il disegno sembrò bruciare, pesare, tanto che Louis ci intrufolò una mano dentro per prenderlo e stringerlo nel palmo. Anche se poteva sembrare rude, faceva attenzione a non stropicciare o rovinare la meraviglia che dimostrava uno dei tanti talenti di Harry. «Sai, Louis, io credo tu stia mentendo» lo riscosse Fizzy, con un punto di domanda stampato in fronte. Le sue sorelle volevano sapere, ma lui aveva paura di parlare. E se gli avessero detto cose che lui non voleva sentire? decisamente, non era pronto per correre il rischio.

«Sono stanco, ragazze,» sospirò, alzandosi dal divano senza guardarsi indietro. «vado a fare una doccia, ci vediamo a cena» lasciò il salone, sentendo i borbottii delle sorelle. Le lasciò parlare, tanto non avevano nessun fondamento per poter creare un loro pensiero.

***

Quando Louis tornò in salone, tutte le donne di casa (tranne una) erano sedute in modo stravaccato sul divano, con un programma di cui non sapeva l'esistenza a farle compagnia. Lottie stringeva il telecomando tra le mani, cercando di trovare qualcosa di più interessante di quello show, Félicité aveva il suo iphone spiaccicato quasi in faccia, con la luce artificiale ad infastidirle la vista e le mani a sfrecciare sullo smartphone, Phoebe e Daisy, invece, stavano in uno stato di dormiveglia che le rendeva decisamente carine. Il maggiore non si trattenne, e si avvicinò a loro, lasciando un bacio tra i capelli ad entrambe. Quando notò l'accenno di un sorriso fece per allontanarsi, ma la voce delle altre due lo fermarono.

«E a noi non lo dai il bacino, BooBear?» piagnucolò Lottie, deridendolo, e Louis le mostrò il dito medio. L'eleganza e la finezza avevano sempre fatto parte del suo essere, lo sapeva. Sentì una voce familiare canticchiare dalla cucina, e non aspettò più di un minuto prima di precipitarsi nella stanza e stringere tra le braccia la donna che gli aveva dato la vita.

«Ciao, tesoro» sussurrò la donna,
baciandogli tutto il viso e fermandosi sulla fronte, lasciando che le sue labbra tinte di rosso facessero rimanere un segno del loro passaggio.

«Cosa ci fai qui?» chiese il ragazzo, ancora stretto tra le braccia di Johannah. La donna lavorava in un albergo, ed era solita a spostarsi per l'inghilterra senza mai un minuto di sosta. Passava davvero poco tempo con i suoi figli, e all'inzio Louis aveva anche dubitato del suo affetto verso di loro. Ci erano voluti anni prima che capisse che sua mamma li amava, ma doveva lavorare per lasciarli vivere, e non farli sopravvivere. Infondo, Mark era come un padre per lui, anche se a volte doveva richiamare la sua attenzione per ricordargli della sua esistenza, ma non importava. Tanto, se lui non si fosse accorto di Louis, allora Louis avrebbe potuto rientrare a casa anche ad orari improponibili senza ricevere nessuna punizione.

Sunflower; Larry Stylinson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora