Harry aveva visto con attenzione la figura di Louis salire le scale e aveva visto quasi a rallentatore la sua ragazza seguirlo.
E okay, sapeva di essere un ragazzo abbastanza ingenuo e innocente, ma sapeva bene che in quelle occasioni non si faceva altro che nascondersi dagli altri per fare sesso. E immaginare Louis in tale intimità con la sua ragazza gli faceva stringere lo stomaco, che sembrava divertirsi a rigirare su sé stesso, creando un nodo che di certo non poteva essere sciolto in poco tempo.
Il riccio non ci aveva mai pensato realmente, si limitava a pensare che Louis fosse occupato, non lasciava che la sua immaginazione vagasse così tanto.
Arrivato di fronte alla bottiglia alcolica si sentì con un piede sulla porta aperta dell'inferno. Dell'inferno, sì, poiché sapeva che il post-sbornia era confusionario, a volte anche doloroso, ma la tentazione era troppa e la vocina della sua testa continuava a ripetergli di prenderla. Non ci pensò più, semplicemente afferrò il collo della bottiglia e se la portò alle labbra.
Infondo, cosa poteva andare male?
Il primo sorso gli fece bruciare la gola e solo in un primo momento fu amaro e disgustoso. L'attimo dopo aveva di nuovo il vetro sulla bocca e il liquido tra le labbra, facendo scendere verso la gola anche il secondo sorso. E il terzo. E il quarto. Harry si separò dalla bottiglia solo per andare al centro della pista e cominciare a ballare, alzando il braccio e sventolandola come se non potesse frantumarsi se solo gli fosse scivolata tra le mani. E per chiarirci, in quel momento poteva farla cadere in qualsiasi momento, facendosi male e facendo male agli altri.
Niall era seduto sul divano, grande più del suo letto. Ma infondo, cosa poteva aspettarsi da una ricca come Julie? Inoltre, la ragazza era famosa anche per la sua voglia di apparire, andando a scuola con pellicce zebrate abbinate ad una maglia troppo fucsia per essere indossata di giorno (o essere indossata in generale). Così, mentre si rilassava su quella morbida dimostrazione di quanto la sua vita fosse insulsa a confronto di quella pettegola scorbutica, si rese conto che no, non era stata la sua immaginazione a fargli vedere un Harry Styles totalmente ubriaco che sventolava una bottiglia di bourbon.
Si avvicinò come un lampo al suo migliore amico e gli tolse la bottiglia da mano. Il ragazzo non se ne preoccupò, forse non se ne rese neanche conto, ma con le mani libere cominciò a sbottonarsi la camicia.
Niall prese le sue mani inanellate, le fece ricadere lungo i suoi fianchi, e cercò di riabbottonare i tre bottoni sbottonati. Harry sbuffò, facendo la prima cosa intelligente che gli venne in mente in quel momento; prese la camicia tra le mani, guardandola un'ultima volta prima di tirarla con forza e far saltare tutti i bottoni.
«Ho caldo, tu no?» domandò innocentemente, facendo scivolare la camicia a terra.
«Cosa cazzo hai fatto?!» sbraitò Niall, raccogliendo l'indumento da terra e cercando di non sentirsi in imbarazzo quando tutta la folla si girò a guardarli. Loro erano sempre stati quelli invisibili, che venivano notati da così poche persone da poter essere contate sulle dita di una mano. Sentirsi al centro dell'attenzione, in quel momento, fu davvero imbarazzante. Il biondo, se avesse potuto, si sarebbe ucciso e sotterrato da solo, mandandosi fiori dall'aldilà (perché se li meritava, ecco).
Julie, che non li aveva invitati e aveva programmato una serata con le luci puntate su di sé, andò in escandescenza. Come una furia spostò ogni persona le capitasse sotto tiro e arrivò di fronte a Niall e Harry con una faccia rossa e con degli occhi iniettati di disprezzo. «Non vi ho invitati alla mia festa-» fece per cominciare, ma Harry le prese il volto tra le mani e le diede un bacio a stampo, arretrando il viso dopo pochi secondi e mostrando alla ragazza le sue fossette.
«Dov'è la piscina, tesoro?» chiese sfacciatamente, continuando ad avere le mani a coppa attorno al viso -rosso, per l'imbarazzo questa volta- della ragazza.
«I-in giardino, d-devi uscire da l-lì» balbettò lei, indicando con il capo una porta ad arco dietro di sé. Harry annuì, stampandole un altro bacio che durò due secondi in più all'altro, ma che bastò per farsi vedere da Louis ed Eleanor.
I due ragazzi avevano i capelli scompigliati, il liscio aveva tre bottoni della camicia sbottonati e aveva la tipica faccia post-orgasmo. La sua ragazza aveva il rossetto colato e i capelli in disordine, il suo viso era rilassato e soddisfatto.
Quella visione bastò ad Harry per approfondire il bacio con Julie (che di certo non se ne lamentò, anzi). La baciò in modo disordinato, da fuori si poteva vedere la sua bocca aprirsi in modo osceno, accogliendo la lingua della ragazza. Le sue mani avevano arpionato i fianchi della ragazza e lei aveva stretto i suoi ricci tra le mani. Alla fine del bacio Harry si allontanò da lei e fece una corsa per uscire dalla porta e tuffarsi in piscina.
L'adrenalina aveva preso il posto del suo sangue e fare un tuffo a bomba in piena notte fu davvero strepitoso. Tutti i ragazzi l'avevano seguito in giardino e solo due persone, che Harry non aveva mai visto prima, si erano tuffate con lui.
Uno dei ragazzi ad essersi tuffati era Liam, che rideva per qualche motivo a lui sconosciuto. Probabilmente era ubriaco anche lui.
«Haz,» lo richiamò, avvicinandosi a lui «Come spiego a tua sorella che abbiamo gli stessi gusti e non deve arrabbiarsi? Nel senso, piace anche a me Ian Somerhalder e lo amo davvero davvero tanto e lo seguo da più tempo, quindi è mio di diritto. Ma quando le ho detto che deve tenere a bada gli ormoni e non parlare di lui così si è arrabbiata. Insomma, non potevo lasciarla parlare di mio marito in modo così sfacciato!» fece serio Liam, mentre Harry scoppiò in una fragorosa risata. «Sono serio, Hazza.»
«Hazza?» ripeté stranito e Liam annuì. Sorrise, abbracciandolo per non si sa quale motivo, e gli lasciò un candido bacio sulla guancia.
«Oh no, basta baci. Esci dalla piscina e andiamo a casa.» protestò Niall, facendosi avanti col busto e porgendo una mano ad Harry. Il ragazzo rise, prendendo la sua mano e andando sott'acqua, facendo volontariamente cadere Niall in piscina.
«Brutto pezzo di merda!» urlò il biondo irlandese, avvicinandosi a lui per affogarlo. Il risultato fu solo lui, alzato con le braccia sulla sua chioma riccioluta, cercando di gettarlo sotto. Quando capì di non poterci riuscire sbuffò, ma dopo poco cominciò a ridere. Rise per la situazione, per la faccia di Liam, per le espressioni di tutti, per il sorriso di Harry.
Forse era un po' brillo anche lui, ma infondo che importava se tutti erano nella loro stessa situazione? Che importava se erano felici?
SPAZIO AU!!
Hi! (oops!)
Qui vediamo un Harry ubriaco (e anche un felino ferito), un Liam imbronciato - e hey! non giudicatelo. Anche io mi arrabbio se parlano oscenamente di Ian. E infine, un Niall brillo, prima triste ma dopo felice.
Un bacio inaspettato ci sta sempre, ammettetelo.
Io vi saluto, love u all.🤍
![](https://img.wattpad.com/cover/237624820-288-k936783.jpg)
STAI LEGGENDO
Sunflower; Larry Stylinson.
Fanfiction"Hai bisogno di qualcosa, riccio?" "Sì. Del diario, per precisare, poiché è mio" "Non ho intenzione di restituirtelo, riccio. Mi hai ben capito? Adesso puoi ritornare dal tuo amico biondo -per cui hai speso ben due pagine, fantastico, e smetterla di...