Era passato un mese da quella volta in cui Anne aveva beccato Harry e Louis sul divano, e da quando lo aveva invitato per la prima volta ad unirsi a loro per cena. Erano passari esattamente trentuno giorni, dove ogni giorno il liscio aveva passato il suo tempo tra Harry e Zayn. Quei due sembravano inseparabili, e il riccio si era perfino dimenticato il diario che Louis aveva smesso di leggere da un po'. Però, il maggiore lo aveva sempre nella tasca interna del suo giubbotto, troppo impaurito che si possa perdere. Era diventato prezioso anche per lui.
Niall aspettava sul divano l'arrivo del suo migliore amico, mentre Harry cercava di domare e dare una forma al cespuglio che si era creato sul suo capo. Alla fine aveva deciso di lasciarli liberi da qualsiasi gel, ma li aveva intrappolati con una fascia nera. Una maglietta nera a maniche lunghe gli fasciava il busto, mentre i soliti skinny jeans neri lo slanciavano. Si infilò velocemente le sue sneakers bianche, e sgusciò dalla sua camera guardando attentamente come la testa bionda del suo migliore amico girasse velocemente alla ricerca di qualcuno. Lui sapeva chi cercasse, ma non aveva voglia e non voleva dirgli che Gemma era chiusa in camera per non incontrarlo.
«Neil? Sono pronto» lo risvegliò, infilandosi il giubbotto. Prese lo zaino e aprì la porta, aspettando che l'amico si alzasse. Niall lo seguì silenziosamente, probabilmente era rimasto deluso dall'assenza della ragazza. Forse gli mancava. E forse aveva anche sbagliato a svelare i suoi sentimenti, probabilmente se li avesse rimasti conservati nel suo cuore senza professare un amore che non poteva uscire all'aperto, la ragazza avrebbe aspettato al suo fianco. «Mi ascolti?» fece il riccio, sbandierandogli la sua grande mano in faccia.
«Parlavi di Louis?»
«Oh, allora mi ascoltavi!» così scontato. Harry era totalmente perso per il liscio, in special modo se dopo aver stretto i rapporti con lui aveva capito la sua bellissima persona. Avevano parlato di tutto e di niente, Louis sapeva perfino del coming out di Harry e di come l'avesse presa sua madre.
«In realtà no»
«Come ti pare» lo liquidò, cercando il maggiore con lo sguardo. Lo ritrovò al fianco della sua fidanzata, Eleanor, mentre si leccava le labbra secche. Poco dopo la ragazza gliele inumidì con il suo languido bacio, che si interruppe non appena Louis notò Harry. Si allontanò immdiatamente dalla ragazza, e con un sorrisetto si avvicinò al riccio e al suo migliore amico. Lo abbracciò in un gesto rapido, lasciandogli un veloce bacio tra i capelli ricci e morbidi.«Buongiorno, ricciolino,» salutò, mostrando il suo sorriso migliore. Harry passò il dito su ogni singola piegatura all'angolo del suo occhio destro, mentre la sua iride verde lo guardava attentamente. Sembrava completamente assortito dal movimento del suo dito, sfiorava con delicatezza quelle pieghette che dimostravano quanto felice rendesse Louis. Perché lo rendeva felice, lo sapeva.
«Buongiorno, Lou» rispose, infine, allontanando la mano dal suo viso delicato e bloccandola nella tasca del suo giubbotto. Si costrinse a girare il capo verso Niall, che li guardava con un cipiglio malizioso, mentre faceva finta che poter sfiorare il maggiore non gli provocasse brividi per tutto il corpo. «Andiamo?»
«Sì, Zayn non viene»
«Neanche Liam» si aggiunse l'irlandese, mentre si affiancava a loro e insieme raggiungevano l'entrata di scuola. Le loro menti sembrarono collegarsi mentre si guardavano e si chiedevano esattamente la stessa cosa. Ma fecero finta di nulla, mentre con nonchalance passavano tra la sfilza di ragazzi accaldati che correvano per i corridoi come dei forsennati. Si salutarono dopo dieci minuti abbondanti, visto che Niall e Harry non avevano lezioni in comune quel giorno e Louis era più grande di loro.Quella giornata si prospettava come noiosa.
***
Liam era seduto sul divano di Harry, con una sigaretta in mano, mentre con l'altra cercava di afferrare l'accendino senza staccare gli occhi dal televisore. Louis, stanco di sentire il rumore della mano del ragazzo che sbatteva ripetutamente sul tessuto in pelle, gli diede uno schiaffo sulla mano per poi passargli l'oggetto. «Grazie, Louis» fece, ironico, accendendo finalmente la sua sigaretta. Dopodiché la passò a Zayn, che fece qualche tiro prima di ridargliela. Quello sembrava il momento esatto in cui i loro occhi avevano cominciato a trasudare desiderio, e il momento esatto per Niall per interromperlo.
«Ho vinto, Haz, arrenditi alla realtà» urlò, felice come un bambino.
«Manca ancora il secondo tempo, coglione» rispose irritato il riccio, guardandolo male e ridendo un attimo dopo. Louis, che era dietro di lui e aveva appoggiato il mento sulla sua spalla, si ritrovò d'accordo con Harry.
«Harry ha ragione» disse, quindi, appoggiando poi la guancia contro la schiena del riccio e allacciandogli le braccia intorno al busto. Sembrava un koala. Forse Harry gli aveva trovato un soprannome adatto. Comunque, era ormai notte e i primi ad andarsene furono Liam e Zayn, che gettarono anche i cartoni della pizza. Niall, invece, rimase fino alle due del mattino, mentre continuava a bestemmiare contro il controller malfunzionante. Almeno a detta sua. Harry non gli credeva, pensava semplicemente che il biondo non volesse accettare la sua vittoria. Quando ormai anche l'irlandese lasciò casa sua, fu Louis l'unico a rimanere. Aveva ancora la guancia appoggiata sulla sua schiena, e le sue braccia erano ancora ben ancorate al suo busto.
«Lou, dormi qui?» il ragazzo annuì distrattamente. Il riccio si girò di poco, sottraendogli il cuscino privato (che era lui, per la cronaca) e facendolo risvegliare. Più o meno. Louis aveva i capelli scompigliati, gli occhi azzurri semiaperti e le guance rossastre. Bellissimo. Harry lo amava, lo amava tremendamente e irrecuperabilmente. Si aizzò da terra, porgendo la mano al ragazzo che la afferrò in modo confuso. In un attimo si ritrovarono nel caldo e piccolo letto del riccio, mentre quest'ultimo veniva stretto tra le esili braccia di Louis.
«Lou, non riesco a dormire senza musica. Posso metterla?» chiese, debolmente, mentre sperava di ricevere il consenso. Sua mamma una volta gli aveva consigliato di dormire con la musica, e da allora non aveva mai più smesso di farlo. La musica lo rilassava, niente incubi lo inseguivano se una voce dolce di qualsiasi cantante presente nella sua playlist cominciava a cantare.
«Puoi fare tutto quello che vuoi, ricciolino,» sbascicò il maggiore, mentre rafforzava la presa alle sue spalle e gli lasciava un bacio sul retro del collo. Con una mano cliccò la riproduzione casuale, e con l'altra strinse il palmo aperto di Louis che premeva sul suo stomaco. Quando sentì la dolce melodia che di solito accompagnava la voce di Ed Sheeran, sentì il suo cuore precipitare e calmarsi. Ma quando capì di quale canzone si trattasse, non poté non sentirsi a disagio.
"Friends just sleep in another bed.
And Friends don't treat me like you do."Harry aveva dormito con Niall, ma con Louis era diverso. Con Louis era sempre stato diverso.
Spazio Au.
Ringrazio Ed per aver creato questa canzone, dandomi la possibilità di finire il capitolo (grazie cuoricino). Ma comunque.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, e che in generale la storia non risulti noiosa. Love u all 🐣
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Sunflower; Larry Stylinson.
Fanfiction"Hai bisogno di qualcosa, riccio?" "Sì. Del diario, per precisare, poiché è mio" "Non ho intenzione di restituirtelo, riccio. Mi hai ben capito? Adesso puoi ritornare dal tuo amico biondo -per cui hai speso ben due pagine, fantastico, e smetterla di...