Forse Liam non si sarebbe dovuto avvicinare a Zayn, fuori scuola, ma aveva sentito l'irrefrenabile voglia di parlargli. Il mulatto l'aveva guardato per un po', con la sigaretta stretta tra l'indice e il medio, ma dopo poco aveva spostato lo sguardo. Così, il castano si era fatto forza, e si era avvicinato.
«Ciao» fu la prima cosa che disse, e si maledì l'attimo dopo, quando il ragazzo lo guardò di soppiatto, avvicinando la sigaretta alle labbra.«Ciao» lo salutò infine Zayn, cacciando un accendino rosso dalla tasca, e facendo scattare la fiamma che avrebbe acceso la sua sigaretta. «Perché mi fissi? vuoi una sigaretta?» chiese dopo un po', mentre Liam si risvegliava dai suoi pensieri.
«Eh? uhm, sì, grazie» sospirò, rendendosi conto della figura di merda che aveva appena fatto. Comunque, Zayn gli passò la sigaretta che si era appena acceso, e Liam si impossessò di lei stesso con la bocca. Difatti, si era avvicinato al filtro che il mulatto gli stava porgendo, e l'aveva intrappolato tra le labbra. Il ragazzo era rimasto con il fiato sospeso, ma poi si era riscosso poiché Louis era appena arrivato e l'aveva salutato, e doveva rispondere, doveva rispondere.
«Entriamo?» chiese Louis, dando un'occhiata a Liam.
«Me lo stai davvero chiedendo?» rispose sbalordito Zayn, facendo un passo verso di lui ed uno in meno verso Liam.«Già, sai..non voglio ripetere l'esperienza» sospirò Louis, abbassando il capo per il ricordo di Eric. "dov'è il tuo ragazzo?" non ce l'aveva un ragazzo, cazzo. Aveva una ragazza, Eleanor, e andava bene così. Doveva andare bene così.
«Andiamo, allora». Zayn sapeva la sua conversazione con l'anziano signore, Louis gliel'aveva raccontata il pomeriggio prima. Gli aveva anche spiegato quella specie di morsa che lo avvolgeva quando era in compagnia di Harry, e di tutte le sensazioni che si impossessavano di lui quando lo vedeva. Era strano, perché solo qualche giorno prima aveva fatto lo stronzo con lui, e si era beffeggiato del suo poco equilibrio.
Louis si risvegliò dai suoi pensieri, e seguì a passo svelto l'amico che aveva già oltrepassato le porte di scuola. «Sai che non puoi evitarlo per sempre?»
«Io non lo evito, prima gli ho anche dato la mia sigaretta. Non lo evito» ribadì, entrando in classe, e il maggiore si arrese. Non aveva decisamente voglia di discutere con Zayn.
***
Harry odiava l'ora di chimica. Non ne capiva il senso, e la sua professoressa era antipatica e priva di empatia. Niall, al suo fianco, dormiva già da dieci minuti, e il suo respiro regolare glielo faceva intuire.
Dopo aver pensato a varie cose, contemplando il panorama che gli offriva la sua scuola, ad Harry venne voglia di prendersi un frappé. Alla fragola, precisamente. Non sapeva perché, sapeva solo che lo voleva. Così, senza neanche pensarci più di una volta, alzò la mano, chiedendo il permesso per andare in bagno.
«La mia lezione non è abbastanza interessante da poter rimandare tale bisogno?» domandò l'anziana signora, posta di fronte a lui, con le gambe accavallate sotto la scrivania e le rughe accentuate per la sua espressione contrariata. Harry rimase col fiato sospeso, non sapeva mentire. Ma forse, forse lei non se ne sarebbe accorta.
«No, io- uhm..vorrei solo andare al bagno, mi fa, uhm, male la- la pancia» balbettò, completamente in imbarazzo per averlo dovuto dire dinnanzi ad un'intera classe. Sapeva che l'avrebbero deriso, appena avuta la giusta occasione.
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Sunflower; Larry Stylinson.
Fanfiction"Hai bisogno di qualcosa, riccio?" "Sì. Del diario, per precisare, poiché è mio" "Non ho intenzione di restituirtelo, riccio. Mi hai ben capito? Adesso puoi ritornare dal tuo amico biondo -per cui hai speso ben due pagine, fantastico, e smetterla di...