21. - lei ha vinto.

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Harry aveva mandato un altro messaggio a sua sorella, evitando appositamente di rispondere a quel "ogni volta sei sempre occupato con questo tuo amico. Mi nascondi qualcosa, pulce?" che aveva una grande dose di malizia che lui, da sua sorella, non voleva sentire. Le scrisse che era occupato fino alle sette, e che avrebbe impostato il telefono in modalità aerea. Mandò anche un veloce messaggio a Niall, scrivendogli un "come ti senti? passato un po'?" perché era la prima volta che non lo aiutava con l'influenza. Di solito gli faveva una zuppa e guardavano il titanic, e Harry lasciava sempre che Niall si sfogasse sulla sua spalla.

Il cancello del cimitero era di un verde scuro, tendente al nero, e l'erba dietro, per quanto fosse curata, non era brillante. Non trasmetteva allegria, specialmente perché era costellata di lapidi. Chi più grande e sfarzosa, chi più piccola e graziosa, chi abbandonata e solitaria. La collina che sorgeva tendeva a scurire il cielo, coprendo di poco il sole, rimanendone un vago ricordo e un tenue raggio. Era tutto così triste, e strano, ed Harry lo odiava. Odiava dover andare al cimitero. Odiava dover andarci per sua nonna.

Aspettò una decina di minuti, e poi venne un ragazzo ad assisterlo. Gli aprì il cancello, con un sorriso cordiale fatto di scuse per essere stato assente quando quello era il suo lavoro e dolcezza per essersi presentato a soccorrere una vecchia anima. Se solo sapesse quanto giovane fosse l'anima di sua nonna. «Mi scusi, non volevo farla aspettare. Di solito non viene nessuno a quest'ora, per cui..» disse difatti il castano, che Harry non pensò molto. Si limitò ad annuire, cercando di individuare la tomba che cercava.

«Non importa..»
«Nick»
«Non importa, Nick. Piuttosto, può..può dirmi dove si trova la tomba di Rose Styles?» chiese, cercando di camuffare il dolore. Non era tanto bravo a nascondere ciò che provava, ma almeno ci stava provando.

«Prima volta?» chiese il castano, con un sorriso sbarazzino. Quando ottenne un accenno come risposta, indicò una tomba poco lontana. Harry si avvicinò lentamente, cercando di non inciampare o piangere di fronte ad uno sconosciuto. Nick sembrò capire il suo dolore, e dopo avergli dato una leggere pacca sulla spalla, sparì.

Il riccio guardò bene la tomba di Rose. I fiori erano sparsi un po' ovunque, e dei graziosi girasoli erano attaccati un po' più su della sua foto (che Harry amava, visto che sembrava tanto calma e felice). Lesse il bigliettino, sentendo il suo petto scaldarsi "sei sempre stato il mio sole, amore mio" citava, ed Harry la riconobbe come la calligrafia di suo nonno. Si erano amati tanto, quei due. Avevano solo quindici anni quando si conobbero, e per sua nonna fu amore a prima vista. Si infatuò dei suoi tatuaggi, del suo essere amichevole e dei suoi capelli sparati in alto. Suo nonno, invece, ci mise più tempo ad innamorarsi della graziosa ragazza che era diventata sua amica. A sedici anni, dopo un anno per fargli capire senza dirlo esplicitamente quanto gli piacesse, Rose decise di fargli una vera e propria dichiarazione. La prima cosa che fece Robin, fu quella di scappare via a gambe levate e liquidarsi con un banale "Ok, devo andare. Scusa" che spezzò il cuore della ragazza. Solo con la sua assenza l'uomo capì di essersene innamorato, e da lì non si separarono più l'uno dall'altro.

L'unica in grado di separarli era la morte, e ci era riuscita. Si era insinuata lentamente nel loro rapporto, premettendo che lei veniva in cima e loro solo dopo, perché nessuno vinceva contro di lei e del suo potere. Con il passare degli anni aveva cominciato a manifestarsi, fino a trasportare uno dei due con sé. Harry sospirò, passandosi una mano tra i capelli e decidendo di sedersi a gambe incrociate di fronte alla tomba. Guardò la foto di sua nonna negli occhi, lasciò che una lacrima scappasse quando con le dita sfiorò il nome inciso sulla lapide.

Sunflower; Larry Stylinson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora