Capitolo 1

1.7K 54 9
                                    

<<Mia signora, ricordatevi di non esagerare in questi giorni con gli allenamenti>>.

Mi volto nella sua direzione <<Grazie, Nana. Non preoccuparti. Oggi pomeriggio sarò in giardino a sorseggiare tè attendendo il valoroso destriero ed il suo nobile e affascinante principe>> sghignazzo.

Scuote il capo ridacchiando al mio tono sarcastico.

Scortata dalle guardie, mi dirigo all'edificio esterno al palazzo, l'Accademia dei Cavalieri. Come principessa è mio dovere interessarmi agli affari di stato e come Generale Supremo dell'esercito reale è uno dei miei compiti sacrificare un po' della mia salute per il mio popolo, la mia nazione ed i miei amici. Sono la principessa guerriera Crystal. Ho diciannove anni e da ormai uno, sono l'unico ufficiale con il più alto rango. Fin da quando ne avevo cinque, mi sono state impartite lezioni di storia, geografia, letteratura, ma anche di strategia, medicina ed armi. Conosco le arti marziali e vengo considerata la migliore spadaccina e combattente del mondo. Molte persone dei regni vicini storcono il naso appena apprendono il mio doppio ruolo, ma per me è un onore ed un vanto. Prima di me, mia madre, la Regina Ambra, possedeva il titolo di generale e comandante dell'esercito reale. Nel mio regno è infatti previsto che sia la principessa o la regina che comandi il cavalierato, la difesa e la protezione del popolo. Ovviamente, non perché crediamo che gli uomini siano solo buoni a mettere al mondo bambini, ma perché è grazie alla ormai Regina Madre Nalia e suo marito, il principe Rulen, se è nata Lux. Mamma e nonna Nalia hanno dato ogni parte di loro stesse per costruire un regno sano e forte. Ora è il mio turno. Non è semplice, ogni giorno prego che siano felici del mio operato, ce la metto tutta. Sono l'unica erede al trono e dopo la morte di mia madre è stato suo marito, nonché mio padre, ad accaparrarsi il trono autoeleggendosi come Re Joseph. Avevo quattordici anni quando mi giunse la notizia della caduta in battaglia di mamma, ma la sua morte mi ha permesso di conoscere Lian. Oggi in realtà, è Sir Lian. È il secondo ufficiale dell'esercito e mio braccio destro. Quel giorno fu l'unico abitante del villaggio di Osha, sul confine settentrionale di Lux, a sopravvivere al saccheggio e alla successiva distruzione del paese, per mano dei barbari del Nord. La Regina lo condusse in salvo, sacrificando la sua vita. 

Sto attraversando il cortile quando avverto un piccolo crampo allo stomaco. Sbuffo ed a malincuore ricordo a me stessa che nessuna armatura o battaglia potrà mai cambiare il fatto che essere donne a volte è un supplizio. La chiamo "Settimana Infernale" perché passo più tempo ad avere un diavolo per capello, che ad impartire ordini. Giunta nella sala d'ingresso, noto un piccolo gruppetto di cavalieri gustarsi la quotidiana scenetta tra Sir William ed una delle domestiche del castello, Beatrix. 

<<Si sono dichiarati finalmente?>> domando a nessuno in particolare, avvicinandomi ai ragazzi.

<<Pare che lui le abbia preso dei fiori, ma ancora nulla di concreto, mia signora>> risponde Sir Rupert.

<<Grazie, Sir William. Come facevate a sapere che le rose rosa sono le mie preferite?>>  Beatrix è davvero paonazza. Sono davvero carini assieme. Lei sta annusando i diversi boccioli con sguardo di gratitudine e di affetto.

Sposto la vista sul mio compagno d'armi e in quell'esatto istante, quell'espressione, mi dice che dirà una cavolata <<Preparate tè e pasticcini. Ora inizia lo spettacolo>> mormoro.

I cavalieri si voltano nella mia direzione con aria confusa.

<<È stata Maddaleine a dirmelo, ieri sera...>> comincia a dire arrossendo.

Diciamo che non è stata una delle risposte migliori che poteva darle.

Beatrix diviene bordeaux e spinge il bouquet contro il petto dell'uomo <<Allora avreste dovuto regalarle a lei. Vi lascio ai vostri doveri, signore>> ed in men che non si dica, lei fugge via in lacrime.

Sospiro e mi avvicino al mio amico pasticcione <<Sir William>>.

<<Sì, mia signora?>> sospira lui, rivolgendomi i suoi occhi nocciola affranti.

<<Siete un idiota>> gli batto una mano sulla spalla. 

<<Grazie, mia signora>> si passa una mano tra i capelli mentre fissa ancora il punto in cui la giovane è scomparsa.

<<Ottimo. Adesso lasciatemi pure i fiori ed andate ad allenarvi con Sir Reginald. Stasera starete qui a sistemare le armi, magari nel frattempo potrete pensare a cosa avete detto di sbagliato per farla fuggire>> so quanto sia difficile per lui esprimere i sentimenti. 

I cavalieri crescono con l'idea di morire in battaglia e affezionarsi troppo ad una donna, per giunta senza titolo o dote, è rischioso per la famiglia.

Annuisce sconsolato e mi affida il mazzo. Quando si è allontanato abbastanza, richiamo Sir Trent <<Andate a chiamare Beatrix e chiedetele di portare un vaso per questi, per favore. Vi aspetto sotto il gazebo>> e l'uomo esegue.

<<Dovete lasciare che sistemino le cose da soli>> mi volto verso il mio migliore amico.

<<Dovrei, ma a volte c'è bisogno di qualcuno con una prospettiva diversa  e che faccia capire le cose, Sir Lian>> gli sorrido.

Scuote il capo ed io sogghigno divertita. Mi accompagna all'esterno dove mi fa portare davvero il tè con i pasticcini.

<<Sai che non avresti dovuto>> mi fissa contrariato.

Sì, è davvero gentile e dolce quando si prende cura di me. Attorno a noi non c'è nessuno e così parliamo liberamente senza troppe formalità <<Non avrei dovuto, ma l'ho fatto comunque>>.

Mi sorride dolcemente, scuotendo il capo. Mi fa accomodare al tavolino e mi versa la calda bevanda <<Il piano?>> indicando il nostro compagno d'armi ancora un po' tra le nuvole.

<<La vita è troppo breve per vedere due innamorati non coronare la loro storia d'amore>> spiego con un'alzata di spalle.

<<Vostra Maestà, non vorrete mica prendere il posto di Cupido?>> .

Rido <<Beh, arco e frecce le ho. Ho solo bisogno di un paio di ali ed il gioco è fatto. Sarei davvero brava a mettere insieme le persone>> sono convinta di quello dico.

<<Come quando avete creato quell'orrendo incontro al buio tra la cuoca Sasha ed il giardiniere Frederick?>> mi punzecchia.

O forse no <<In quel caso è stato un buco nell'acqua, ma lui poteva dirlo che gli piacevano gli uomini>> arrossisco e scuoto il capo. Quel poveretto non sapeva più come liberarsi dalle avances della donna, finché non ha urlato in mezzo alla piazza di preferire il cuoco.

<<Meglio lasciare a Cupido il suo lavoro, non vorrete mica averlo sulla coscienza se perdesse il lavoro, vero?>> scherza.

<<Hai ragione. Ho già tante responsabilità senza bisogno di un titolo in più>> sorseggio il tè.

<<Sarebbe agghiacciante>> bofonchia.

<<Sì. Molto>> lo fisso negli occhi. Marroni con sfumature verdi e con me sempre gentili, dolci e in grado di dare quiete al mio animo. Sì, direi che lascio a Cupido certi temi. Sicuramente è più esperto di me.

Warrior Crown PrincessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora