Capitolo 22

412 24 1
                                    

L'armatura della Regina dei Ghiacci. È l'armatura che mia madre indossava durante l'ultima battaglia. La stessa che era data per scomparsa al suo ritorno. Solitamente i cavalieri vengono sepolti con le loro armature più forti, tranne mamma. Lei è stata sepolta con l'armatura con cui fu nominata Generale, che per carità, è bellissima e ricca di ricami, ma immagino che volesse la sua corazza preferita. Bianca con lo stemma reale azzurro chiaro, più fine e pregiata di qualsiasi altra. Sospiro e riprendo il controllo delle mie emozioni. Mi rialzo e trafiggo Francisco con lo sguardo.

<<Andiamo nel salottino qui accanto>> avverto l'esitazione nella sua voce, ma ciononostante rimane a testa alta.

Il maggiordomo ci porta due caraffe con quattro tazzine. Due più larghe e due più strette.

Il Duca si serve da solo, versando nelle tazzine del liquido scuro e marrone, il cui profumo è inebriante.

<<Se state tentando di avvelenarmi per evitare di confessare, Lord Francisco, vi rammento che sono immune ai veleni>> all'età di nove anni ho iniziato la procedura di immunizzazione. Pare che sia un rito fatto a ciascun erede legittimo al trono. Ammetto anche a me stessa che in quel periodo, ho provato del risentimento nei confronti dei miei genitori, in particolare di mia madre. Ero praticamente torturata dai medici e dagli effetti avvelenanti che mi toccava subire, mentre lei non faceva nulla se non ricordarmi di essere forte e sopportare.

<<Non sono ancora così vecchio per dimenticarmi cosa avete dovuto passare per essere divenuta la principessa guerriera di oggi. Comunque, questa bevanda con un aroma così intenso è chiamata caffè. Non proviene dai nostri territori, ma...>> si ferma qualche istante prima di riappoggiare la teiera.

<<Da Cremisi>> termino la frase.

<<Già. Viene coltivata a pochi passi dalla loro costa. Ci sono immense piantagioni che si estendono per molti chilometri. All'inizio ero alquanto scettico nel tastarla, ma poi non sono più riuscito a farne a meno>> mi sorride gentilmente.

La mia espressione rimane invece piatta <<Immagino che ci sia tempo per parlare di piantine e semini dopo aver udito la storia per cui in questo istante avrei voglia di rovesciare questo dannato servizio e smontare pezzo dopo pezzo questo palazzo per scoprire che altro mi avete nascosto per tutti questi anni>>.

Spalanca leggermente gli occhi, ma riprendendosi subito <<Giusto. Tua madre non si è sposata per amore, ma per dare stabilità al regno. Il marchese Joseph era il padrone di una vasta valle con vari possedimenti tra le montagne sul confine con Giada, a nord-est. Io ero un comandante, sotto gli ordini di vostra nonna, la Regina Nalia e vostro nonno, il principe Rulen, quando vostra madre è entrata ufficialmente nell'esercito per fare carriera. Aveva circa quattordici anni e non ci sopportavamo. Ricordo i molti battibecchi perché lei seguiva l'istinto e dimenticava costantemente limiti e regole>> noto che i suoi occhi si fanno più lucidi e la sua voce è altalenante, come se riuscisse a mala pena a contrastare il groppo in gola che gli è venuto.

<<Come sei riuscito ad amarla fino adesso, quando invece che restare al tuo fianco ha sposato quell'uomo? Come ha potuto tradirti? Era chiaro che vi amavate, allora perché? Perché avete dovuto soffrire entrambi?>> la mia rabbia prende il sopravvento e solo dopo mi accorgo che una lacrima mi ha rigato la guancia.

Lui si allunga per asciugarmela <<Dieci anni di differenza non sono pochi, bambina. Sì, con il tempo ed il passare degli anni ci siamo innamorati, ma quando è venuto il momento di ascendere al trono abbiamo dovuto scegliere per chi stavamo realmente combattendo. Lux era appena nata e la Regina Madre desiderava ritirarsi, piangendo la perdita del caro marito. Vostra madre era l'unica speranza perché gli ideali dei sovrani fondatori non fossero vani. Lei avrebbe voluto sposarmi, aveva anche la benedizione dei sovrani, ma io le spezzai il cuore. Non avrei potuto darle la stabilità che cercava per il popolo. Le guerre aumentavano e l'idea di lasciarla sola perché magari deceduto in battaglia o così come gli anni che ci separavano, non mi lasciarono altro che scegliere al suo posto. Mi rodeva dentro, sai. La volevo per me, ma non potevo per dovere verso il popolo. La obbligai a sposarsi con un uomo più giovane. Vostra madre fece di tutto perché ci ripensassi fino all'ultimo, ma non potevo cambiare idea. Sposò Joseph e subito dopo qualche mese scoprì di essere incinta. Lo scoprii grazie a delle domestiche pettegole, perché lei era davvero arrabbiata con me. Anche in accademia fingeva che io non esistessi, non mi parlava e non potevo biasimarla. L'astio nei miei confronti durò qualche anno, anche dopo la tua nascita>>sorseggia il caffè.

Warrior Crown PrincessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora