Capitolo 24

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Sto sorseggiando il mio succo di mele quando noto Riri giocare con Sir Eracle. Sorrido. Attorno a loro, altri cavalieri ridacchiano e scommettono su chi volerà a terra per primo, ovviamente il capo delle scommesse è niente meno che Regan. Stamane si è tenuto l'esame di Eracle e Dylan, entrambi sono divenuti cavalieri. Ovviamente, staranno al fianco dei più anziani per apprendere meglio e più velocemente, ma sono davvero soddisfatta. Entrambi possiedono buona tecnica e memoria ed insieme sono una coppia vincente. Se Dylan è forte fisicamente, Eracle è ottimo nella conoscenza e strategia. E sinceramente, mi piace l'aura che li avvolge quando sorridono assieme e si divertono.

<<La tua domestica spezzerà il cuore a mio nipote?>> mi domanda Francisco interrompendo i miei pensieri.

<<Parli di Clarissa?>> sposto lo sguardo su questa che sta scuotendo il capo davanti a Sir Ethan. Lui la tiene per i fianchi e le parla con uno sguardo davvero dolce.

<<Lei non vuole cominciare una relazione con lui. È assurdo. È visibile a chiunque l'attrazione che provano, ma lei no. Dice che il mio ragazzo dovrebbe trovare una donna migliore e che in futuro sia in grado di essere una degna duchessa per Grenlley. Che scempiaggine! A chi importa se è una serva o una reale quando in ballo c'è l'amore?>> sospira amareggiato e accendendosi una pipa.

<<Clarissa è cresciuta da sola, fidarsi degli altri le risulta difficile. Ethan dovrà avere pazienza>> mormoro, rammentando la sua storia prima di divenire la mia domestica.

<<Era un'orfana?>> anche il suo sguardo si sofferma sulla giovane, che china il capo guardando il pavimento.

<<Sì. Quando era piccola rubava, divenuta grande abbastanza per lavorare, fu presa in un locale malfamato nella periferia di Ghisma. Era picchiata, malnutrita e temo che sia stata anche vittima di violenze. Quando è riuscita a scappare da quel luogo, è arrivata a Diamante e ci siamo incontrate al mercato>> sussurro tentando di non far sentire a orecchie malevole la conversazione.

<<Ora tutto ha un senso. Ethan lo sa?>>.

Lo guardo <<Non credo, altrimenti sarebbe già partito per Ghisma per raderla al suolo>> ridacchio.

<<La raderò al suolo. Ho le persone giuste a cui chiedere un favore>> gonfia il petto soddisfatto.

<<Parliamo per caso di due stranieri, tipo assassini, che hanno finto di essere la tua scorta, ma che in realtà erano qui per chissà cosa?>> lo fisso con occhi penetranti tanto da farlo arrossire dall'imbarazzo.

<<Principessa Crystal, è un onore rivedervi. Siete un incanto>>.

Volgo lo sguardo alla madre di Sir Trent. Purtroppo, non voglio ancora farla preoccupare quindi mi sono limitata a farle sapere che suo figlio è in missione.

<<Grazie, Tina. Vi trovo bene, avete ancora dolori alle dita?>> negli ultimi tempi risente di formicolii e insensibilità temporanee alle mani. Ho chiesto al medico reale di aiutarla, ma sembra che le cure rallentino solo il processo e non risolvano il problema. Un attimo. Potrei chiedere a quel dottore di cui mi ha parlato Francisco.

<<Sto diventando anziana, mia principessa. Vi ringrazio per prendervi cura della mia famiglia>> si sta per inchinare, quando la fermo e la abbraccio.

<<Trent tornerà>> le mormoro nell'orecchio. So quanto le manca il suo bambino, ma anche io comincio a divenire irrequieta.

Il pranzo prosegue tranquillo. I genitori dei cavalieri e soldati, si trovano a loro agio e non sembrano intimoriti dalla presenza del sovrano e della Corte che ovviamente lancia occhiate traverse a chiunque. Addirittura, non tutti sono andati a salutare il Duca e rendergli ringraziamenti per averli invitati. Qualcuno aveva anche suggerito di non invitarli affatto, ma non sempre si può dare retta a Regan.

Le danze sono riservate ai genitori e a sorpresa, vi si unisce anche il re con Guenda. Lian resta al fianco di Tamara ed io ne rimango fuori, come un bravo spettatore che attende l'imprevisto. I miei nervi lo sentono. Sto masticando l'ultimo pezzo di crostata quando la sala ammutolisce. Sollevo lo sguardo e ingoio il boccone prima di sputarlo.

Il chiacchiericcio si quieta e Francisco mi afferra il braccio, non so bene se per fermarmi o per trattenersi, certo che la scena davanti ai nostri occhi è davvero agghiacciante. Il re è in ginocchio. Rettifico, il re si è prostrato ai piedi di Guenda. Tra le mani niente meno che una scatola di velluto dalla quale spunta un anello. Un anello con una particolare resina giallognola incastonata. L'ambra. Un altro gioiello di mamma.

<<Mia amata Guenda, mi fareste l'onore di diventare mia moglie?>> domanda lui dolcemente.

L'avevo detto che il pranzo mi sarebbe rimasto sullo stomaco e non solo quello. 

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