Capitolo 34

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<<Capisco. Sono curiosa di sapere se è più la corona sulla mia testa o la mia persona ad infastidirvi, anche se azzarderei sull'entrambe>> ridacchio.

<<Che cosa avete promesso per il cambio di rotta dei commercianti stranieri contro di noi? Vi basta un ordine e avete molti uomini che ucciderebbero per voi>>.

Il ministro Pennywas pare molto preso dalla situazione. Che sia compromessa anche la sua reputazione? O forse anche lui è un traditore come Lian?

<<Non sono colpevole di quanto accaduto nelle città in cui commerciate, ma certamente stringerei la mano e inviterei a cena la persona che vi manderà in rovina>> un magnifico sorriso mi si dipinge in viso. Abbozzo ancora un'occhiata alla pergamena che Regan sta arrotolando. Lo avrà fatto per me, oppure per semplice convenienza? Beh, adesso non è il momento di pensarci.

<<Non potete farci...>> il marchese Bevereu viene fatto tacere dallo stesso vecchio amico di mio padre.

<<Generale Crystal, vi chiediamo di investigare e risolvere la situazione al Nord. Ne va dell'economia degli aristocratici>> vuole giocare la carta del buono il caro e vecchio Pennywas.

<<Se con una piccola minaccia vi hanno abbandonato, evidentemente non avevate molto da offrire. Rammentate che non andrò nelle regioni del Nord per una scampagnata, ma per difesa dei confini. Se mai mi avanzerà tempo per qualche nobile frustrato in bancarotta, sarete i primi a saperlo>> li canzono osservandoli uno ad uno.

C'è un movimento e il sovrano si alza dal trono. È ora.

<<Crystal de la Lux, come re voglio assicurarmi una cosa: sei cosciente che appena la corona ti verrà portata via, non solo cambierà il tuo status, ma sarai relegata a vivere al di fuori del palazzo?>>.

Perché pare quasi che gli dispiaccia? Ha passato tutto la vita a mancarmi di rispetto, umiliarmi e infangarmi per colpe non mie, eppure mi dà l'aria di un vecchio e malato monarca che non sa più a cosa appigliarsi perché la corona rimanga sulla mia testa.

<<Voi siete coscienti che sono pur sempre figlia della Regina Ambra e vostra, re Joseph? Ho più diritti io di abitare in questo castello di quanti voi possiate accumulare in una intera esistenza. Volete la mia tiara? La avrete, è qui>> la indico con l'indice, ferma sul mio capo <<Ma quando vi renderete conto che una mediocre lady che si è sempre occupata di tè , biscotti e gossip, non sarà in grado di risolvere questioni di Stato, non venite a chiedermi aiuto>> fisso Tamara, che si muove nervosamente sulla sedia, sebbene possa intravedere un sorrisetto vittorioso.

<<Io, Re Joseph, sovrano di Lux e protettore del suo popolo, dichiaro la Principessa Ereditaria Crystal de la Lux colpevole di tradimento verso i patti di pace promulgati con il Regno di Massiccio. Per questa ragione sentenzio che a partire da ora, Crystal de la Lux sia declassata allo status di semplice principessa e che l'erede al trono di Lux divenga Lady Tamara. La mia sentenza è definitiva e non impugnabile>> la sua voce solenne spegne ogni speranza di cambiamento di questi uomini. Corrotti e ingiusti. Sì, sono una guerriera. Ho ucciso uomini e spezzato vite, senza però dimenticare per chi e per cosa combattessi. Non per la mia gloria o prestigio, ma per il mio popolo, i miei amici e la mia famiglia. Ho dato ogni fibra per questa nazione, fin da quando sono nata. Era il mio compito ed il mio ruolo. Adesso, tutto sta per cambiare. Ho un piano e sta andando come previsto, ma coloro che ho attorno sono solo dei commedianti da due soldi perché il vero attore protagonista, sarà tutt'altra storia.

Mi tolgo la corona e la faccio roteare tra i palmi.

<<Mia signora, non lasciate che l'abbiano>> mi sussurra Ethan.

<<Io dico di farli fuori tutti>> propone Regan.

<<Buoni tutti e due. Fidatevi di me>> sollevo lo sguardo <<Allora Tamara, se vuoi la tiara dovrai venire a prenderla. Non ti aspetterai mica che te la porti, dopo tutto è pur sempre mia>> la sfido e lei per poco non salta come una molla sulla poltrona. Penso che se potesse, correrebbe. Sta per raggiungermi. È a pochi passi da me e sta allungando la mano con un ghigno sfrontato sulla faccia. Peccato. Apro completamente il palmo. Il rumore è assordante. Il suo viso diviene paonazzo ed osserva ciò che resta dalla corona ai suoi piedi. Ops, mi è sfuggita di mano. Ops, diverse gemme si sono rotte. Comunque, la sua stupidità e ingenuità non ha limiti. Non attende oltre, si inginocchia davanti a me.

<<No!>> strilla sua madre, ma è troppo tardi.

Le afferro il volto <<Ai miei piedi, esattamente come la cagna che sei. Ripiangerete di essere nati>> la spingo via facendola cadere di sedere sul pavimento.

Ride istericamente e goffamente si rialza <<Cavalieri, arrestate questa lurida donna>> ordina.

Questa non me la voglio perdere.

I miei due generali sfoderano le spade e le puntano dritte al suo collo.

<<Credo proprio che non abbiate prestato attenzione a ciò che è stato detto>> la osservo divertita, mentre lei cerca aiuto attorno a sé.

I nobili scuotono il capo e abbassano il capo.

Sospiro e riprendo<< Il sovrano è stato chiaro, non avete ascoltato? Non sono più la principessa ereditaria, ma sono pur sempre una principessa generale. Io ho il comando dell'esercito. Voi giocate pure con i gioielli...anche se rotti>> ai miei fianchi si levano risate sonore.

Il concetto è chiaro: Tamara è solo una principessa qualunque, senza esercito o potere e come la madre, si ripara dietro alla corona. Purtroppo, quel pezzo di latta non può salvarti la vita, anzi, per certi versi ti ripiega a bersaglio fino alla fine dei tuoi giorni.

<<Ora che avete ottenuto ciò che volevate ed il gioco è divenuto noioso, è il momento di partire>> volto le spalle alla sala e ci dirigiamo all'accademia.

Il primo gruppo è partito con Sir Julius e Sir Gerard. Il secondo sta per partire con Sir Reginald e Sir Eridian. Il terzo partirà con me ed i generali Regan ed Ethan. Il quarto domani mattina con Sir William, Sir Kendall con Sir Trent a supporto, che si è ostinato a voler venire. Sir Kirk rimarrà a palazzo, mentre le mie domestiche si dirigeranno a Grenlley con Shadow e Dark dove saranno più al sicuro.

Sto sistemando le staffe della sella quando sogghigno <<Siete venuto per l'estrema unzione?>>.

Sospira <<Non partire, Crystal>>.

Mi blocco e lentamente mi giro. Il suo viso serio, i suoi lineamenti duri e ancora una volta quell'espressione triste e malaticcia. Questo non è il sovrano che conosco, non so chi sia, ma è tardi per i sentimentalismi. Il tempo e le ferite del suo mancato affetto ormai sono ben visibili e indelebili, eppure pare che oggi re Joseph sia sceso dal piedistallo e senza scorta o accompagnatrici, sia venuto a spargere la sua preoccupazione sulle mie sorti. Qualcuno ha indetto un concorso per il padre dell'anno? Probabilmente sì, così si sta impegnando perchè vuole vincere il primo premio. Deve essere così, perché in caso contrario significa che è appena impazzito ed io sono in un universo parallelo. Guardo Zarkon che annuisce. Sì, sono ancora sulla Terra. No, il mio cavallo non mi legge nel pensiero. Sì, sarà un lunga nottata, decisamente.

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