Capitolo 28

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3 gennaio 1999

Diario,

Bene, sembrerebbe che il Golden Trio non sia tutto ciò che si pensa sia.

L'oro degli sciocchi, se me lo chiedi, considerando quanto velocemente i due terzi di esso erano pronti a far cadere l'ultimo terzo sul suo culo.

Non mi sento in colpa, però. E una buona parte è tutta colpa di Granger.

È indecisa e impulsiva.

Le cose sarebbero andate molto più facilmente, lo garantisco, se lei avesse raccontato a tutti loro secoli fa. Non ho l'impressione che non avrebbero cercato di maledirmi in ogni occasione, ma non sarebbero stati in grado di giocare la carta del tradimento così facilmente.

E poi, ovviamente, quando finalmente si è presa una decisione, ha deciso che la sua migliore opzione era Rita Fucking Skeeter.

Non fraintendetemi, sono assolutamente favorevole allo shock e mentirei se dicessi che non mi è piaciuto immensamente. Ma era stupido e impulsivo, come lo è Granger.

No, non è stupida.

È un sacco di cose, ma non è stupida.

La mamma non ha scritto, il che trovo strano, ma forse le hanno tolto l'accesso al Profeta.

No, tutto quello che ho ricevuto è stato un gufo dal mio avvocato, che mi informava che questo forse era molto buono per la mia immagine.

Ah. Bravo, Attlebush. Se solo potessi vedere il modo in cui i Grifondoro mi stanno guardando ora.

Draco

***
3 gennaio 1999

Non è preparata la seconda volta che bussa alla Casa dei Serpeverde.

Non sta pensando. Non su nient'altro che sulle ultime parole di Ron.

"Non sei nessuno."

E quindi non è davvero colpa di nessuno tranne che di lei quando Pansy Parkinson appare attraverso il muro, perché chiunque in uno stato mentale razionale l'avrebbe visto come una possibilità.

Indossa un'elaborata negligée nera e un inaspettato paio di soffici pantofole verdi. I suoi capelli corvini sono raccolti in una crocchia e ha una sorta di lucentezza sul viso, probabilmente una pozione antietà.

Hermione sta inconsciamente pensando a quanto sia carina, finché il suo viso non si accartoccia alla vista di lei.

"Che cosa si vuole?" sibila.

Come può rispondere a questo? Non conosce se stessa. Non sa più niente.

Quindi se ne sta lì come una stupida, macchiata di lacrime e spettinata, a fissare questa ragazza. Questa ragazza che non potrebbe essere più diversa da lei. Non più il suo contrario. Fissandola e ansimando per un improvviso attacco di singhiozzi devastanti.

Non si è sentita così patetica da molto tempo. Forse mai.

Ma sta arrivando tutto al punto. Tutte quelle occhiate sporche, insieme allo sguardo negli occhi di Draco - il silenzio di Harry, l'assenza di Ginny. L'odore freddo e clinico di Malfoy Manor. Il prurito della sua cicatrice.

Si sente come un calderone lasciato seduto su una fiamma, abbandonato per troppo tempo. E il peltro si sta finalmente sciogliendo. Sta finalmente ribollendo.

Qui, davanti a Pansy Parkinson in camicia da notte.

Se questo non è abbastanza grave, un attimo dopo sta singhiozzando anche di fronte a Theodore Nott.

Breath Mins / Battle ScarsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora