23 febbraio 1999
I loro occhi hanno a malapena la possibilità di incontrarsi prima che il mondo li raggiunga - un lampo, fugace e battuto dalla disperazione - e poi le mani gli stringono le spalle e il suo sguardo si scosta di scatto, veloce e timido. Le mani sono pallide, le dita lunghe ed eleganti. Gentile.
Narcissa.
Hermione è ancora stretta nella sua stretta, mezza penzoloni dalle sue braccia tremanti mentre gli parla.
"Draco. Draco." La sua voce è ferma, eppure Hermione può in qualche modo trovarvi la tenerezza. "Sarà sotto shock. Falla alzare. Dalle aria. Abbiamo pochissimo tempo."
Gli occhi di Hermione tornano su Draco, e il suo corpo dà uno scatto istintivo e involontario nella sua presa. L'ha già visto piangere. Eppure, questo -
"Madre ..." bela, un respiro balbettante attraverso le labbra tremanti, disperato e impotente. "Io - h-aiuto. Aiuto - aiutami." Le sue dita si flettono contro le braccia di Hermione, rilasciandole e poi afferrandole di nuovo ogni pochi secondi. Come se non fosse così sicuro che lei sia lì. Solido. Nella sua presa.
"Fai come dico," ordina Narcissa a bassa voce. "Aiutala ad alzarsi."
Un breve suono di soffocamento è la sua unica risposta prima di annuire, le lacrime che incidono tracce bagnate lungo le sue guance. Il suo viso non si raggrinzisce, si rende conto. Piange in modo piatto. Apertamente. Come se non potesse fermarlo se lo avesse voluto.
"Draco," sussurra sua madre.
La stringe saldamente, e la parte posteriore delle sue gambe si solleva dal marmo, il sangue scorre giù dalla sua testa mentre le suole delle sue scarpe trovano pressione contro il pavimento. Oscilla ed entrambe le mani sono lì per tenerla ferma.
Riesce a farne uno pieno, persino un lampo. Il suo piede sbatte contro qualcosa di rigido. Pesante.
Dawlish.
"Adesso fai un passo indietro," dice Narcissa. "Fai un passo indietro. Lasciala respirare. Qui - qui." Hermione la vede allungare il braccio con insistenza. "Dammi quello. Vai a occuparti di Theo."
Un attimo dopo, il legno familiare e strutturato viene premuto contro le dita flosce di Hermione. Vite. Dieci pollici e tre quarti. Corda del cuore del drago.
"Signorina Granger," dice Narcissa, mettendosi a fuoco davanti a lei. Il suo sguardo è calmo e incrollabile. "Prendi la tua bacchetta."
"Io ... c-cosa?" balbetta, lingua come piombo in bocca. Le sue gambe sono tutt'altro che stabili.
Narcissa lo dice di nuovo. "Prendi la tua bacchetta. Non è finita." Prende la mano di Hermione tra le sue dita fredde e la costringe a chiudersi intorno alla base. "Ci sei già passato, sì?" Nessuna pietà nella sua voce. Solo urgenza. Certezza. "Sai che passerà. Sai come andare avanti."
L'immagine di Shell Cottage nuota dietro le palpebre di Hermione quando sbatte le palpebre.
"Forza," chiede Narcissa, e riapre gli occhi. "Riprenditi. Adesso. Fatti da solo. Dawlish ha almeno altre due dozzine di uomini al piano di sotto. Stanno arrivando - saranno qui in pochi istanti - e anche con te siamo in inferiorità numerica."
Il pollice di Hermione scorre lungo le scanalature di legno che conosce come la sua stessa pelle.
"Siete pronti?"
Deglutisce, flettendo le dita dei piedi, assicurandosi la presa sul pavimento. Con il suo prossimo battito di ciglia, la nebbia nella sua vista si schiarisce.
"Siete pronti?" Ripete Narcissa prendendole l'altro polso e dandole una scossa.
Hermione stringe forte la sua bacchetta. Annuisce una volta.
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Breath Mins / Battle Scars
FanfictionQuesta storia NON è assolutamente mia. La trovo molto bella, ma visto che non c'è una versione in italiano, ho deciso di tradurla io. Spero vi piaccia.