Capitolo 6 - Coraggio

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Ciao a tutti! Eccoci qua con un nuovo capitolo.

Non so se l'abbiate notato, ma da qui in poi la storia diventa 'ufficialmente' per adulti. Ci saranno infatti delle scene un po' spinte.

Mi ha imbarazzato moltissimo scriverle, lo dico sinceramente, ma ho cercato di superare questo blocco senza scendere in un linguaggio troppo volgare.

Al di là delle scene osè, questo capitolo ha una delle parti che mi ha divertito di più scrivere, sono sicura che capirete facilmente quale sia :)

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L'unico lato negativo della convivenza è che io, a conti fatti, non ho mai convissuto con nessuno. Da qualche anno abito per conto mio nella casa di famiglia, quindi sono abituata ad avere intorno solo il mio cane. Per Lando è diverso, visto che quando ha lasciato casa dei suoi genitori era giovanissimo, ed è andato a convivere con alcuni amici (non me ne ha mai parlato, ma ho visto una sua intervista su youtube in proposito).

Per questo all'inizio capitano alcune cose imbarazzanti. O almeno lo sono per me.

Una volta Lando è entrato in camera da letto senza che me ne accorgessi, perchè mi stavo asciugando i capelli con il phon a testa in giù (lo faccio da sempre, per mantenerli ricci). Si è seduto sul letto per parlarmi, io ho sussultato e voltandomi l'accappatoio che indossavo si è aperto quasi completamente. Ho cercato di coprirmi al volo la biancheria intima in bella vista, non so con quanto successo. Lando si è accorto del mio imbarazzo e non ha commentato, ma l'ho visto arrossire.

La seconda figuraccia invece la combino io. Sto seguendo un tg in sala, quando sento vibrare il cellulare di Lando, dove compare il numero di sua madre. Non rispondo ovviamente, se ne sarebbe occupato lui stesso dopo la doccia. La vibrazione si interrompe, per poi riprendere dopo un paio di minuti: evidentemente deve essere qualcosa di importante. Raccolgo il telefonino ed entro in camera da letto, sento ancora l'acqua della doccia che scorre.

Busso alla porta, Lando se ne accorge e spegne il getto "Sì?"

"E' tua madre al telefono, ha chiamato già due volte, credo sia urgente."

Aspetto un tempo ragionevole, penso che ormai abbia indossato un accappatoio quando apro la porta del bagno. Invece lo trovo ancora dentro la doccia, i capelli zuppi e gocce d'acqua che scendono ovunque. Dall'anta di cristallo sbuca solo la parte superiore del suo corpo, e tanto mi basta. Se ogni vetro non fosse opacizzato dal vapore potrei vedere Lando nudo.

Non devo guardare, non devo guardare, non devo guardare.

"Sì ok... ehm... te lo lascio qui sul mobile. Chiamala eh" e scappo sbattendo la porta. Torno in salotto ma ho qualche difficoltà a concentrarmi sulla tv.

Prima o poi farò pace con me stessa e con gli altri su questa cosa della nudità, ma non è questo il giorno. Per fortuna quando Lando mi raggiunge non commenta la mia reazione. Gli sono molto grata per questo.

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Mi piacerebbe dire che i giorni passano lenti a Woking, ma la verità è che non corrono, volano letteralmente. Quando realizzo che è un mese esatto da quando abito qui, non me ne capacito.

Lo dico anche a Lando mentre sono appoggiata col mento sul suo petto. La chiacchierata prima di dormire, il mio momento preferito della giornata. Lando mi sta accarezzando i capelli dietro l'orecchio sinistro.

"Onestamente credevo che saresti scappata a gambe levate dopo qualche giorno, so essere molto indisponente quando mi impegno"

"E io ero convinta che mi avresti messa alla porta dopo 2 giorni"

My kind of drug // Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora