Capitolo 30 - Ritorno in Bahrain

1.6K 55 0
                                    

Ciao a tutti! Colgo l'occasione di queste note per ringraziarvi tutti per il supporto. Con lo scorso capitolo infatti "My kind of drug" ha superato le 3000 letture e i 250 voti 🤯
Grazie grazie grazie! ❤️

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

A Lando spettano 5 giorni di riposo prima di partire per il prossimo gran premio. Non sono sempre facili, a volte il mio stomaco fa ancora le bizze, ma con l'aiuto del mio imboccatore personale (e dei farmaci) riesco a tornare a mangiare normalmente. 

Mi sembrava di essere tornata a quei mesi bui dove cercavo di uscire dai miei problemi con il cibo. Erano stati mesi duri, fatti di alti e bassi. Ma per fortuna questa volta non sono sola.

Osservo Lando steso sul lettino, si sta godendo un po' di sole. Io sono al telefono con mia madre.

"Sei sicura che vada tutto bene?" E' giustamente preoccupata "Perchè se ti ha fatto qualcosa, se osa anche solo..."

"No mamma, sta tranquilla. E' tutto a posto. Abbiamo parlato ed è tutto risolto." 

Spero di averla convinta. E con lei anche Alex, che minaccia di evirare Lando se osa ancora farmi del male. Mi fa ridere, ma so che lo farebbe davvero per proteggermi.

Appena riattacco mi accomodo nell'altro lettino, Lando non fa una piega ma vedo che muove a ritmo i piedi, sta ascoltando qualcosa con gli auricolari. Sto pensando di imitarlo ma preferisco restare ad ascoltare i rumori della città sotto di me.

-

Quando viene sera inizio a preparare la cena, sto facendo saltare delle zucchine da aggiungere alla pasta quando sento Lando appoggiarmi le mani sui fianchi. Lo sento respirare sul mio collo. Chiudo gli occhi, abbandonandomi per un attimo.

Non abbiamo ancora fatto l'amore da quando ci siamo ritrovati. Evidentemente lui non voleva premere troppo sull'acceleratore, e a me andava bene così. Nei giorni scorsi avevo solo bisogno dei suoi abbracci. Quando però sento scorrere le sue labbra sulla spalla destra è tutta un'altra cosa.

Per fortuna ho la prontezza di spegnere i fornelli, prima di trascinarlo nella mia camera da letto.

-

Quando ci presentiamo in aeroporto per partire per il Bahrain incontro Karen, la abbraccio stretta.

"Sono davvero felice per voi, Lando era distrutto e stavo per riportarlo da te a calci."

Mi siedo vicino a lei in aereo, dobbiamo recuperare un po' di chiacchiere arretrate. Lando invece sta cercando di rientrare nelle grazie di Zak Brown, che gli ha fatto una lavata di capo enorme per essere sparito dopo la corsa ad Albert Park. Per fortuna Zak ha capito la situazione, e lo perdona poco prima di atterrare a destinazione.

Karen mi racconta che in Australia Lando aveva fatto malissimo, anche senza il problema al motore probabilmente non sarebbe andato a punti. Aveva difficoltà a concentrarsi, ad ascoltare le direttive del muretto. Sembrava un altro, taciturno e musone. Ora è tornato quello di sempre, lo osservo ridere con Carlos mentre recupera il suo bagaglio. 

-

Il suo cambio di umore si riflette anche sulla pista. E' indemoniato. Nelle qualifiche riesce a piazzarsi secondo, dietro al solito alieno Hamilton. La domenica riprendo il mio posto nei box per assistere alla gara. Lando non è mai partito così avanti, l'ansia mi divora viva. Mi fa anche male lo stomaco.

Quando i semafori si spengono la mia fronte è imperlata di sudore. Lando parte a razzo, è un testa a testa alla prima curva. Hamilton scarta verso l'esterno per tagliargli la strada ma il mio ragazzo non demorde, frena più tardi e con un incrocio di scie riesce a guadagnare la testa della corsa.

Tutti i meccanici esultano, tutti tranne Karen. Lei sta urlando di chiamare un medico. Perchè io sono crollata a terra svenuta.

-

Mi risveglio in un lettino medico, molto più scomodo del letto del Centro Medico di Monaco. Sollevo la testa e di fianco a me Karen distoglie l'attenzione dallo schermo del suo cellulare. 

"Dio mio stai bene!" Si lancia su di me per abbracciarmi 

"Cosa è successo? Che ore sono? La corsa?"

"Sei svenuta alla prima curva, mi sono spaventata a morte. La corsa è quasi finita, Lando è secondo."

Il medico evidentemente ci ha sentito parlare, scosta la tenda al mio fianco "Come si sente?"

"Bene... ma non so cosa sia successo."

Karen si allontana per rispondere ad una telefonata. Il dottore aspetta che chiuda la porta dietro di sé per iniziare a parlare. "Mi scusi ma non sapevo a che livello di confidenza... allora signorina, è da tanto che ha problemi allo stomaco?"

Arrossisco pensando a tutti i miei vecchi problemi col cibo. Ne accenno brevemente al medico, non ha bisogno di sentire tutta la storia della mia vita. 

"E' colpa di una piccola ulcera, la risolverà facilmente con una dieta specifica e la terapia che le prescrivo."

Sembra il colmo per una farmacista, ma apprezzo la sua cortesia. Mi lascia con una serie di consigli, il più prezioso dei quali è che qualsiasi cosa mi faccia stare così male non se lo merita.

E' appena uscito quando la porta si apre di scatto. Lando entra come una furia, la tuta da gara ancora addosso, casco e trofeo in mano. 

"Come stai? Cos'è successo?" è agitatissimo, si avvicina al mio letto.

Karen lo segue con il fiatone "Scusami... non sono riuscita... a fermarlo..."

"Sto bene. Ho trascurato un po' la terapia per lo stomaco, si è vendicato in un brutto momento."

Lando si accascia sulla sedia al mio fianco. "Mi sono spaventato, non ti ho vista sotto il podio..." Osserva distrattamente il trofeo appoggiato a terra "Sono arrivato secondo."

Esulto e lo abbraccio "Sei stato bravissimo! Sono così orgogliosa di te."

Posso lasciare la clinica mobile, sotto l'occhio vigile di Lando che continua a chiedermi se abbia bisogno di aiuto per camminare. "Non serve, non ti preoccupare. Non sono mica inferma."

Karen ci segue a breve distanza. "Avrete un bel da fare."

"Sì devo recuperare le interviste e..."

"Non intendo solo questo. Sono tutti convinti che Alice sia incinta."

Sbuffo. "La gente dovrebbe imparare a farsi una buona dose di..."

"... e con 'tutti' intendo anche il nostro team."

Sollevo gli occhi al cielo. E' così anomalo che una donna, anzi una coppia, non voglia avere figli? Almeno per il momento?

Appena entriamo nei box veniamo attorniati da una moltitudine di gente, soprattutto per congratularsi con Lando, ma qualcuno anche per sapere del mio stato di salute. Henrik si muove attorno a noi con discrezione per raccogliere materiale per i video di 'McLaren Unboxed'.

Lando ferma la confusione che lo circonda. "Vi voglio dire solo due cose. La prima è che sono molto orgoglioso del lavoro che abbiamo fatto oggi. Siete stati perfetti, ci è mancato davvero pochissimo per la vittoria. Ma va bene così. Siete il gruppo migliore che potessi chiedere." Scatta un applauso spontaneo. "E la seconda cosa è che non sto per diventare padre, quindi dateci un taglio con i pettegolezzi e andiamo a festeggiare come si deve per questo secondo posto."

Mi copro il viso con la mano, imbarazzata, ma sono grata che abbia chiarito questo equivoco.

My kind of drug // Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora