Capitolo 9 - Dal Gran Premio di Stiria al 70° Anniversario (#2 - #5)

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Ok non preoccupatevi, non parlerò di ogni singolo gran premio, per alcuni sarà solo un cenno (era per far capire a che punto del calendario ci troviamo).

Capitolo di passaggio, ma vi anticipo che nel prossimo si torna in Italia ;)

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A mie spese imparo quanto possa essere complessa la vita di un pilota di Formula 1.

Innanzitutto la logistica, prima o poi mi abituerò a essere sballottata in giro per il mondo. O almeno lo spero. Per i piloti forse sarà più facile, visto che imparano a vivere con la valigia pronta fin da giovanissimi.

La parte più estenuante però resta dover imparare a gestire gli alti e i bassi. Come viene detto in 'Drive to Survive' la Formula 1 è fatta di alti molto alti e bassi molto bassi. 

Questo è proprio ciò che succede a Lando nelle gare di Stiria e Budapest, dove si piazza rispettivamente al quinto e tredicesimo posto. Tutto sommato il quinto posto lo soddisfa, ma finire fuori dalla zona punti è stato un colpo abbastanza duro.

Nei giorni di riposo che gli vengono concessi Lando passa quasi tutto il suo tempo al simulatore, vuole prepararsi al meglio per le due gare di Silverstone.

Tutti ovviamente sono focalizzati sul fatto che sia la gara di casa di Lewis Hamilton, ma io non dimentico che Woking dista poco più di 100 km da quel circuito.

Mancano ancora un paio di giorni alla partenza, e mentre sto caricando la lavatrice sento un grido di frustrazione provenire dalla stanza di Lando.

Non altri insetti da scacciare, dio ti prego.

Butto un occhio nella camera e trovo il pilota al simulatore, appoggiato alle ginocchia, le mani tra i capelli. Mi accuccio al suo fianco "Ehi, tutto bene?"

Lui in risposta da un calcio alla pedaliera e risponde seccato "Ti sembra che vada tutto bene? Non ce la farò mai, cazzo." So che a parlare è la frustrazione, si sta impegnando al massimo. La prima parte della sua risposta mi fa un po' risentire, ma scelgo di non farglielo notare. "Ce la farai. Prendi fiato un attimo." 

Cerco di accarezzargli il collo ma lo sento rigido sotto il mio tocco. Quando poi si scosta per continuare a lavorare al simulatore ci resto decisamente male.

Sospiro e torno in bagno per recuperare il bucato da piegare. Sarà sempre così? Quando le cose andranno bene tutto rosa e fiori, alla prima difficoltà un inferno? Non so se sono pronta. Le cose erano più semplici durante il lockdown. 

E' questo che penso mentre sto appaiando i calzini. Mi sto pure deprimendo perchè me ne rimane uno spaiato, quando sento due braccia circondarmi la vita.

Lando appoggia il mento sulla mia spalla sinistra "Scusami per prima, non volevo risponderti male."

"Non fa niente."

"Non è vero. Non te lo meritavi. Fai così tanto per me, non è giusto che ti tratti male." Mi lascia un leggero bacio sul collo, seguito poi da un lamento.

Mi volto e lo vedo mentre si massaggia il collo con faccia sofferente, temo abbia esagerato con le esercitazioni. "Vieni." Lo faccio accomodare su un angolo del letto e recupero della crema antidolorifica da un cassetto. "Togliti la maglia."

Mi ubbidisce "Potresti anche dirmelo con un altro tono, sai?"

Alzo gli occhi al cielo. "Calma i bollenti spiriti." 

Gli friziono collo e spalle con l'unguento, poco per volta sento i suoi muscoli che si sciolgono sotto le mie mani. Mi interrompe solo per stendersi a pancia in giù, per cui io mi sistemo a cavalcioni sul suo bacino, stando attenta a non gravare su di lui.

Quando finisco mi allungo per appoggiare la crema sul comodino, e Lando ne approfitta per voltarsi sulla schiena. Sto per alzarmi ma mi trattiene appoggiandomi le mani sui fianchi. 

"Hai delle mani d'oro, non so se me le merito."

"Oggi forse no, ma la maggior parte del tempo hai buone possibilità."

"Sono davvero mortificato per prima."

"Non ci pensare." Mi avvicino al suo viso e gli bacio la punta del naso. Finisce per abbracciarmi e mi blocca a letto con lui. Il cattivo umore di prima è ormai un ricordo.

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Il duro lavoro paga. L'ho sempre sostenuto, e il fatto che Lando riesca a ottenere la quinta posizione nella prima gara di Silverstone me lo conferma ulteriormente. Non sarà un podio, ma sono comunque buoni punti in cassaforte. 

Non è che serva festeggiare un quinto posto, ma visto che Charles invece è finito sul gradino più basso del podio suggerisco di invitarlo a cena. Non potendo preparare la mia pizza (come Lando vorrebbe), opto per delle linguine all'amatriciana, prepararle nell'angolo cottura del camper assegnato a me e Lando è decisamente più pratico. 

Ho appena acceso il fornello sotto la pentola dell'acqua, quando sento bussare alla porta. Vado ad aprire io visto che Lando è sotto la doccia, è appena rientrato da una corsa lungo il circuito.

Sblocco la serratura e mi ritrovo davanti un sorridente Charles, tiene le mani in tasca dei jeans che ha abbinato ad una maglia nera. "Ehi terzo classificato" gli sorrido a mia volta.

Mi scosto per farlo entrare, ma lui mi si avvicina per stamparmi due baci sulle guance. Non pensavo che fossimo già a questo livello di confidenza, ma chi sono io per rifiutarmi.

"Grazie per l'invito, Lando mi ha detto grandi cose sulla tua cucina."

"Ecco, adesso che ti avrà dato aspettative altissime sarà una delusione."

"Parli con uno che sa solo preparare pasta al burro, non mi deluderesti neanche se volessi." Si accomoda su una delle poltrone. "Vi hanno sistemato bene qui."

"Sono sicura che anche tu non dormi in una tenda sulla collinetta qua dietro."

"Una mezza specie."

Lando ci raggiunge dopo alcuni minuti di chiacchiere, ne approfitto per mettermi a preparare il sugo. Ci voleva una serata in leggerezza, qualcosa di semplice per passare il tempo. Facendo finta di avere una vita normale. 

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Vorrei dire che la serata ci porta bene, ma nella seconda gara Lando rimedia solo i 2 punti del nono posto. A Charles va decisamente meglio, visto che manca il podio per pochissimo.

My kind of drug // Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora