Capitolo 13 - Gran Premio di Monaco (#11)

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Mi perdonino i fan del circuito del Nurburgring, ma avevo bisogno che questo capitolo fosse ambientato nel Principato per esigenze di trama.

Sarà un capitolo piuttosto lungo e intenso, mettetevi comodi.

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Il weekend del gran premio di Monaco si è concluso con un buon sesto posto per Lando. Dice sempre che vorrebbe andare a podio ogni volta, ma questa corsa è così particolare (e soprattutto è così difficile fare sorpassi) che alla fine può essere comunque soddisfatto.

E' strano ritrovarmi qui con Lando, Monaco è come la mia seconda casa. La mia famiglia ha acquistato un piccolo appartamento qui quando ero bambina, perciò ho passato qui quasi tutte le mie vacanze estive. Conosco il Principato meglio della cittadina italiana in cui abitavo, è un angolo di mondo che ho girato in ogni sua mattonella e filo d'erba.

Essendo però quasi sempre in giro da sola una cosa mi era preclusa: locali e sale da ballo, una mancanza che avrei parzialmente rimediato questa volta.

La domenica sera infatti è stata organizzata una grande festa allo Sporting, una festa in maschera a tema "Stelle e costellazioni". Poter partecipare a questo tipo di eventi per me è un sogno, ma è chiaramente anche un'enorme fonte di stress: non ho mai partecipato a niente che fosse più elegante di una festa di matrimonio tra amici.

Ho deciso di dedicare il venerdì mattina alla ricerca del vestito. O meglio, mi ci spedisce Lando a forza perchè "Non voglio che ti inventi la scusa di non avere il vestito per mollarmi là da solo", e oltretutto lo fa cacciandomi in mano la sua carta di credito.

Già cercarmi un vestito normale della mia taglia è problematico, figuriamoci un vestito elegante e a tema. Gironzolo tra i negozi dei primi due piani del centro commerciale Metropole: guardo distrattamente le vetrine, che espongono tutti vestiti a tema per la festa. Purtroppo non c'è nulla che vada oltre la taglia 44. Mi sto rassegnando a dover prendere qualcosa per poi farmelo adattare in sartoria, quando un vestito esposto da Blumarine mi cattura l'occhio.

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Lo sto fissando anche adesso che sono in camera e l'ho estratto dalla custodia: è veramente stupendo. Lo lascio un attimo appeso all'armadio per dedicarmi a trucco e capelli, poi lo indosso. Il corpetto rigido in seta è di colore blu scuro, dello stesso tono della gonna, che scende un po' vaporosa fino a terra. Ma la particolarità sono le maniche: sono a palloncino in tulle blu notte, hanno delle costellazioni dorate ricamate per tutta la loro lunghezza. Credo di sentirmi davvero bella per la prima volta dopo anni.

Mi dirigo in salotto in cerca delle décolleté dorate e della borsa, mentre Lando sta cercando di annodarsi il papillon davanti allo specchio dell'ingresso. Lui indossa un completo blu scuro, mentre il farfallino ha delle stelline dorate. Mi vede con la coda dell'occhio e interrompe la lotta: "Ehi ehi ehi... vieni qui e fatti vedere."

Mi fa piroettare su me stessa. "Dai ti prego, sono senza scarpe e mi imbarazzi"

"Sei stupenda" mi sorride accarezzandomi la guancia sinistra.

Inclino la testa verso la sua mano e rido "Anche tu, nonostante l'evidente sconfitta contro il papillon... Aspetta, me ne occupo io" questione di poco e il nodo è bello che fatto. Lando sembra proprio un bambino, non smetterò mai di pensarlo. Sorrido e faccio scorrere le dita tra i suoi ricci, finalmente mi ha accontentato e si sta facendo crescere i capelli. "Sei sempre bello tu" lo bacio a fior di labbra "ma se non ci sbrighiamo arriviamo a festa finita."

Indosso al volo le scarpe e afferro la borsa, l'auto ci sta già aspettando fuori. La discesa dall'Hermitage allo Sporting dura pochi minuti, ma Lando non smette di tenermi per mano, ne bacia il dorso prima di dirigersi ad aprirmi lo sportello.

My kind of drug // Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora