Flashback 6 - San Valentino 2020

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Ciao! Doppio POV per questo capitolo, spero vi piaccia. Personalmente è uno dei miei preferiti, e credo sia anche uno dei primi capitoli che ho scritto (stendiamo un pietoso velo sul mio processo creativo) 😊

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Alice POV

Il primo pensiero che mi attraversa il cervello mentre spengo la suoneria della sveglia è il mio usuale "Fanculo, lasciami dormire".
Il secondo è che non ho voglia di andare a lavoro (idea che avrei radicalmente ribaltato solo dopo il mio caffè mattutino).
Il terzo è che devo smetterla di fare le ore piccole a chiacchierare con Lando.

Tra Italia e Inghilterra c'è solo un'ora di fuso orario, ma il fatto che lui non vada mai a dormire prima delle 2 (almeno quando non deve allenarsi il giorno seguente, in quel caso arriva a fatica a mezzanotte) significa che io gli tengo compagnia almeno fino alle 3 italiane.

Ieri notte è successo lo stesso, ho seguito la sua diretta su Twitch mentre giocava a Call of Duty. Non sono abbonata al suo canale (una cosa che mi rinfaccia scherzosamente di tanto in tanto), ma non manco di scrivergli qualche commento via messaggio.

Vederlo ridere quando so che legge ciò che gli invio mi rende vergognosamente felice. Dio, a 26 anni essere messi così per un ragazzino di 20. Che pena, Alice.

Il suo messaggio del buongiorno arriva quando qui sono quasi le 10.30, un'ora scandalosa per riuscire a fare colazione al bar, ma il traffico di clienti me l'ha permesso solo ora. Il messaggio di Lando è la foto di un piatto di uova strapazzate, che definire bruciacchiate è un complimento.

Rispondo con un mio selfie, il viso mezzo coperto dalla tazza del bar (perchè nessuno si merita di vedere il mio viso intero appena sveglio). "Ti piacciono ben cotte o hai di nuovo usato la spatola di metallo sulla pentola antiaderente?"

Digita rapidamente una risposta "La seconda che hai detto"

Scuoto la testa "Devi smetterla di mangiare teflon a colazione, ma anche in generale"

Avrebbe decisamente bisogno che qualcuno cucini per lui, o un giorno finirà per ammalarsi o ammazzarsi.

Durante la pausa pranzo scorro la mia timeline di Instagram, e la profusione di fiori e cuori mi ricorda che oggi è San Valentino. Che giornata inutile. L'ho festeggiato una sola volta nella mia vita, alle elementari, preparando degli agghiaccianti biscotti che avevo consegnato al bambino per cui avevo una cotta da più di un anno.

Mi sento poco con Lando nel pomeriggio, ma ricordavo che avesse una sessione al simulatore, quindi preferisco non disturbarlo. Mi scrive quando sto per prepararmi a chiudere, domandandomi un consiglio su una giacca da indossare.

"Che tipo di impegno è?" Devo farmi un'idea.

"Appuntamento per cena, è San Valentino no?"

Fisso quel messaggio per almeno 3 minuti senza muovere un muscolo. Era ovvio che uno come lui avesse un appuntamento. Assolutamente ovvio. Inspiro, espiro. Credo mi verrà una paresi facciale se non ricomincio a muovermi.

"La giacca blu." Spero non colga la freddezza delle mie parole.

"Ok, grazie. Tu hai programmi per stasera?"

Meditare un suicidio da iperglicemia conta? "Niente di diverso da quello che ho fatto ieri o che farò domani."

"Capito, ti scrivo quando rientro. Fammi in bocca al lupo."

Questo è troppo. Per fortuna intercetto il messaggio dall'anteprima, non ho intenzione di concedergli la spunta blu della lettura finchè non sarò certa che sia distratto per cena. A tutto c'è un limite, anche alla dignità che ho intenzione di perdere per colpa sua. Un po' di amor proprio, e che cazzo.

My kind of drug // Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora