Capitolo 26 - Sorprese

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Ciao a tutti! Godetevi il relax (fluff/specie-di-smut) di questo capitolo, perchè dal prossimo mi odierete un po' 😅

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Dopo un bel po' di tempo mi sto godendo la casa tutta per me. Lando infatti dovrà restare nella sede McLaren per un paio di giorni per alcuni test fisici e aggiornamenti della monoposto. Ovviamente mi dispiace non averlo vicino, ma domani sera sarà a casa.

Approfitto di questa giornata per conto mio, sia per coccolarmi ma anche per fare un po' di pulizie. E' ormai sera e mi sono appena buttata a letto quando il mio telefonino inizia a vibrare, c'è una videochiamata di Lando in entrata.

"Ehi tu" lo saluto.

"Ehi... come va tesoro?"

"Bene, mi sono appena messa a letto. Ho pulito ovunque e mi sono fatta un bel bagno caldo. Tu?"

"Palestra, riunioni... adesso devo rompermi quasi due ore in camera, poi ho quella cosa del test del sonno"

"Sembra interessante." Decido di mettermi seduta contro la testiera, e accendo la lampada sul comodino.

"Avrei una proposta però." Dichiara Lando.

"Di che tipo?" Lo perdo di vista qualche secondo perchè appoggia il cellulare su quello che credo sia un letto, e quando ritorna nell'inquadratura è senza maglietta. Deglutisco. "... oh, di quel tipo."

"Ti va di provare?"

"Dammi solo un attimo, ho le mani fredde" inizio a sfregare il palmo sinistro contro la gamba, cercando anche di vincere l'imbarazzo. Sento le guance scaldarsi. "L'hai mai... l'hai mai fatto così?"

"No. Mi incuriosiva però. Sei sicura di essere a tuo agio?"

"Io sì, sono qua sola... ma tu, non rischi che ti scoprano?"

Lui ride di gusto "No, nessuno origlia fuori dalla mia porta. E poi potrebbe anche conciliarmi il sonno, chissà."

Mi metto semi-sdraiata e lo incoraggio "Guidami."

"Ok... se fossi lì inizierei baciandoti la guancia, il collo, la clavicola, il capezzolo destro... ti mordo il sinistro" mentre parla faccio scorrere la mano libera lungo lo stesso percorso, e alla fine mi do un pizzicotto sul seno sinistro. Sospiro.

"Vado giù... il tuo neo, l'ombelico, ti solletico le labbra con il naso..." le mie mani sono nelle mutandine, muovo i fianchi cercando di seguire lui ma anche il mio istinto. Obbedisco quando mi dice di infilare prima un dito e poi due, e raggiungo il piacere in pochi minuti, con un piccolo grido che compiace Lando.

Resto un minuto con gli occhi socchiusi, per normalizzare fiato e ritmo cardiaco.

"Sei uno spettacolo" sorride lui.

"Dici?" Arrossisco al pensiero di quello che mi ha appena fatto fare. E di quello che sto per fare io.
"Mettiti comodo, tocca a te adesso" cerco di fare un sorriso furbo.

"Io sono seduta tra le tue gambe, sto facendo scorrere una mano dal tuo interno coscia fino al davanti dei tuoi pantaloni. Te lo afferro attraverso la stoffa, e muovo la mano... lentamente, in senso circolare..." Lando inizia ad avere il fiato pesante. "Quando ti abbasso i pantaloni, ti bacio la punta... e lo prendo tut..."

Mi sto per lanciare quando sento dei tonfi, qualcuno sta bussando alla porta di Lando.

"CHI E'?" Urla lui seccato.

"Soy Carlos, vuoi compagnia?"

"Ho da fare, passo da te tra poco."

"Dai ormai sono qua" capisco solo dopo cosa succede. La fotocamera inquadra il soffitto, delle coperte, e altre immagini confuse.

C'è molto trambusto, evidentemente Carlos ha aperto la porta e ha visto quello che non doveva vedere.

"Scusami scusami scusami perdonami, pensavo stessi giocando a qualcosa... non immaginavo che..."

Li sento discutere, e lo so che non dovrei ma scoppio a ridere. Dopo poco Lando riesce a cacciare via il suo compagno di squadra, quando torno a vederlo è furibondo.

"Devo imparare a chiudere la porta a chiave"

"Mi dispiace che ci abbiano interrotto"

"Anche a me, non sai quanto."

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Qualche giorno dopo 'l'incidente' ricevo una telefonata da parte dei miei genitori, che mi chiedono di tornare a lavoro per alcuni giorni. Serena è malata, e ha bisogno di qualche giorno di riposo. Non posso e non voglio dire di no, mi dispiace solo che Lando non possa seguirmi perchè è nel pieno della preparazione sportiva.

Per fortuna questi 5 giorni passano più rapidamente di quanto sperassi.

E' quasi la chiusura, sto caricando l'ultima consegna di medicinali mentre mio padre controlla la sua posta elettronica, quando sento una voce con un inconfondibile accento "Buonasera"

Mi sporgo dal retro e ho la conferma "Lando!"

Mollo tutto e corro a salutarlo, lo abbraccio stretta facendogli cadere di mano la valigia.

"Cosa ci fai qui?" gli accarezzo il viso pensando di avere un'allucinazione.

"Ho finito prima del previsto, non mi andava di aspettare domenica per rivederti".

E' una sorpresa stupenda, proprio non me l'aspettavo. Lando saluta mio padre con una stretta di mano, finalmente lo vedo sorridere un po', forse sta iniziando a sopportarlo.

Avendo avvertito mia madre di aggiungere a casa un posto a tavola in più, ci fa trovare una cena deliziosa. Ogni volta che fa il suo risotto è sempre una festa. Apprezza anche Lando, che ne mangia ben 3 piatti.

La mattina successiva devo lavorare, per fortuna convinco l'inglese a restare a riposarsi nel mio letto. Lo saluto con un bacio a fior di labbra mentre lo abbandono ancora mezzo addormentato a coccolare Lucky.

La sensazione più strana è trovarlo in cucina con mia madre quando rientro a pranzo. Lo guardo meravigliata, e mi sorride di rimando.

Si allontana per rispondere ad una telefonata, così chiedo curiosa a mia madre "Ha fatto il bravo? Di cosa avete parlato?"

Mamma parla pochissimo inglese, sono davvero curiosa. "Un modo per confrontarsi si trova sempre." Risponde serafica. "E' un bravo ragazzo, Alice. Davvero."

"Lo so." Sorrido "Sono fortunata."

"Te lo meriti." Mi accarezza una guancia, e mi fa un po' commuovere.

Avevo sinceramente paura che lo odiassero, alla fine era lui ad avermi portato via da casa. Cosa tra l'altro non vera, visto che si trattava comunque di una mia scelta. Ma da unica figlia avrebbero avuto tutto il diritto di essere risentiti.

My kind of drug // Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora