POV'S NICO:
Entrammo in una caffetteria poco lontana dalla biblioteca e ci accomodammo su un tavolo. Ordinammo entrami un tè e lui anche una pastina. Non appena fummo serviti iniziò a parlare. -Facciamo così, ti faccio tre domande a cui rispondiamo entrambi, ti va?- feci cenno di si con la testa e lui cominciò -Allora..Che scuola fai? Che musica ascolti e che hobby hai?- sinceramente, rimasi stranito. mi aspettavo domande come "Come ti chiami?", "Hai fratelli o sorelle?" oppure "Hai problemi di salute?". L'ultima tendevano a farmela spesso visto il mio "aspetto", eppure era stato delicato e non troppo intromissivo, quindi risposi tranquillo. Faccio il liceo Classico, ascolto soprattutto rock e mi piace leggere- lui mosse fece un'espressione che segnò la sua archiviazione di informazioni e in seguito rispose a sua volta, -Io faccio il liceo Scientifico, ascolto musica soft e mi piace leggere-.
Continuammo così a lungo. Scoprì che anche a lui piacevano gli anime e passare le serate in casa a guardare un film, in più che desiderava diventare medico. Io gli dissi che non avevo idea di cosa diventare e che lo avrei saputo a tempo debito. Mi disse di essere contro ogni forma di discriminazione possibile sul pianeta e che infatti era bisessuale, cosa che mi lasciò non poco di sasso. Anche io gli confessai di essere gay ma lui non mi rivolse domande inopportune sul fatto, sorrise semplicemente. Parlammo a lungo e di molto ma tralasciando sempre i dettagli: nome, famiglia e disastri nella vita, le cose più personali di tutte.
A risvegliarci dal nostro intenso discorso fu il mio telefono, era una notifica di papà, mi chiedeva gentilmente di prendere io Hazel così che lui poteva passare a fare anche spesa e prendere le pizze. solo poi mi accorsi dell'orario e di quanto a lungo avessimo parlato. -Io, dovrei andare a prendere mia sorella a scuola- dissi poi -Andiamo allora, tanto devo passare nei pressi della scuola- annuì e uscimmo. Quando fummo lì e vidi Hazel dirigersi verso di me ci salutammo. -Grazie...- il mio silenzio gli fece capire che non avevo la più pallida idea di come chiamarlo e ci pensò lui -Will, Will Solace- accennai un sorriso, ma davvero accennato, e conclusi la frase, -Allora, grazie..Will-. Lui si girò per andarsene non appena Hazel fu da me. Eppure non mi stava bene che io conoscessi il suo nome e lui no quindi gridai leggermente per chiamarlo in modo da sovrastare le voci sotto -WILL!!- si voltò e un raggio di sole autunnale illuminò i suoi occhi azzurri. Un azzurro che persino il cielo estivo avrebbe invidiato -IO SONO NICO, NICO DI ANGELO- sorrise e alzò un braccio per salutarmi -CIAO NICO!!-, si voltò e andò via. Io mi ritrovai a sorridere, sorridere davvero dopo tanto tempo.
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un SORRISO alla VOLTA
AcakNico e Will, due ragazzi normalissimi le cui apparenze ingannano chiunque gli stia intorno. Nessuno dei due si conosce eppure hanno l'uno bisogno dell'altro. Chiamatelo fato, chiamatelo destino, ma ci sono certe cose che devono succedere e succedera...