confessioni e insicurezze

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POV'S WILL:

Allora. Fermi tutti. Io gli piacevo. IO GLI PIACEVO??!!. E mi trovava stupendo. MI TROVAVA STUPENDO?!. Placati su Will. E poi lui si chiedeva come faceva a piacermi? Ma è lui lo scemo. -Nico, sul serio mi stai chiedendo come fai a piacermi?- lui mi guardò stranito. -Hai ragione, cos'è che mi dovevi dire?-. Accidenti alla mia boccaccia. Vabbè, dovevo. -Allora..- riprendemmo a camminare. -Mia mamma faceva parte di una "band" ed era innamorata del bassista. Si misero insieme e non tanto tempo dopo il gruppo si sciolse, motivi a me sconosciuti. Lei e lui restarono insieme a lungo, lei uscì dal mondo musicale e seguì una via più realistica, lui scoprì la sua voce e diventò un cantante. Lei restò incinta e lui, visto che doveva sfruttare i suoi anni migliori, cito testuali parole, l'abbandonò. Ero io quel ragazzino che mamma aspettava. Un anno dopo lui si ripresenta, resta scioccato per la mia esistenza e le chiede perdono. Lei accetta e si butta senza conseguenze in quella che era la loro storia amorosa. Indovina? Resta incinta nuovamente. Lui resta per un altro paio di anni e poi appena mia mamma parla di matrimonio lui scompare-

Faccio una breve pausa, non so dove mi stia portando e ne cosa stia pensando. -Ogni tanto si fa sentire ma ne io, ne Kayla, ci parliamo. Sta di fatto che non ci credevo particolarmente alle relazioni. Poi arriva lei in seconda media. Carina, intelligente e, magicamente, interessata a me. Stiamo insieme fino a metà primo superiore. Io innamorato, lei divertita. Poi diventa super stupenda e tutti le vanno dietro. Mi lascia con due parole scialbe e un sacco di dolore. Ha persino cambiato scuola e non so che fine abbia fatto. Ecco che smetto nuovamente nel credere nelle relazioni e apprendo che buttarcisi a capofitto senza pensare alle conseguenze è sbagliato-. Ho finito il mio racconto, lui tace e siamo quasi arrivati vicino al Mc Donald. MC DONALD?? Poi parla -Ascolta Will, io sono complicato e difficile, tu invece hai bisogno di qualcuno tranquillo, che non ti faccia uscire di testa ogni due per tre e che ti ami- mi dice facendomi voltare verso di lui. -Nico ma che stai dicendo?-. Io e la confusione a braccetto. -Dico che non devo piacerti, non puoi farti questo-, non mi sta guardando. GUARDAMI DANNAZIONE. -Nico, sei diventato scemo?- 

Alzò lo sguardo. Ci morii dentro. -Nico, ascoltami, tu non sei ne come lei, ne come mio padre. Non mi importa quanto mi farai incazzare, io sono paziente. Non mi interessa se sei complicato, io saprò capirti. E so che anche tu, nonostante tutto puoi amare-. Il seguito non me lo aspettavo. Mi abbracciò e mi strinse forte. Lo strinsi a mia volta. -Sta di fatto che ora..staremmo insieme?- mi chiese con la voce ovattata dal mio petto. Non ci avevo pensato. -Se tu lo vuoi..si- sussurrai, quasi sperando che non mi udisse. Si allontanò da me e mi diede un pugno su un braccio. -Ahi! Ora che ho fatto?- mi guardò strano, -Avevo bisogno di sapere se stavo sognando e poi dovevo picchiarti perché fai domande stupide. Certo che lo voglio idiota!-. Sorrisi. Lo afferrai per la giacca e me lo tirai vicino. -Quindi posso fare questo?- sussurrai ad un palmo dalle sue labbra. Lo sentii deglutire a vuoto e poi azzerai le distanze. Le nostre labbra premevano l'una contro l'altra. All'inizio lui fu teso ma poi si sciolse. Era un bacio casto e delicato. Solo labbra, insicurezze e confessioni, promesse tacite. Quando ci separammo lui arrossì violentemente e mi prese la mano per condurmi al Mc. 

un SORRISO alla VOLTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora