un sorriso alla volta

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POV'S NICO

Bianca si era svegliata e io ancora Non riuscivo a crederci. Mio padre ora era all'ospedale dove sarebbe rimasto fino a domani, Hazel era con Lavinia ed io ero a casa di Will. Non volevo restare solo quella notte, e soprattutto non a casa mia. Ci ritrovammo davanti a casa di Will che era pomeriggio inoltrato, quasi sera. -Allora, mamma non c'è e boh credo che tornerà domani. Kayla tornerà si e no prima di cena e poi andrà via nuovamente. Ah, Kayla è mia sorella.- mi spiegò Will mentre camminavamo verso la sua porta. Appena fui dentro un odore nuovo invase le mie narici. Non riuscivo ad associarlo ma era buono, dolce. -Stavo pensando che, ho fame..stiamo a digiuno da stamattina, quindi preparo qualcosa...ti va?-. Inutile dire che il mio stomaco rispose al posto mio. Will camminò verso la cucina ed io lo seguì a ruota. -Mentre preparo, per smorzare un po' la fame..vuoi una gomma alla cannella?-, mi venne da ridere. La cannella era il gusto di cui la bocca di Will sapeva ed ora riuscivo a comprendere il perché. -Che c'è? Perché ridi?- -No, stavo pensando che tu sai di cannella, e..mi piace-. Lui arrossì. Attenzione gente, si, William Solace arrossisce, è un essere umano. Mi passò la gomma e con fare imbarazzato si mise ai fornelli. 

Mi ordinò di sedermi al bancone e di non stargli tra i piedi visto che avevo rischiato di farlo inciampare con tutti gli ingredienti due volte. Quindi mi sollevai e mi misi a sedere sul mobilio di marmo bianco. Lui prendeva riso, uova, carne e pangrattato. era bello vederlo tutto concentrato che cucinava. Circa una ventina di minuti dopo fummo a tavola. -Cos'è?- chiesi osservando il piatto che mi si prostrava davanti, -Katsudon. E' un piatto giapponese a base di riso, uovo cotto a calore e cotoletta di maiale fritta. Bello sostanzioso e buono-. Non aveva mentito, era buonissimo. Mi sentivo un po' spastico a mangiare con le bacchette ma sentirlo ridere mi faceva sentire meno imbarazzato. Poco dopo la porta si spalancò ed una ragazza, che probabilmente aveva la mia età, entrò. Era Kayla. Era abbastanza alta. La pelle caramello e lentigginosa, i capelli rosso rame con delle ciocche verdi e gli inconfondibili occhi azzurri, di cui era dotato anche il fratello. -Ohi, scusate se interrompo, ciao Will, ciao Nico- mi conosceva? Era palese che fosse così. Probabilmente era come con Jason e Will, una conoscenza indiretta tramite terzi. Fu di poche parole e ci lasciò dicendo che sarebbe andata al raduno della squadra. 

Finito di mangiare io e Will ci accomodammo sul divano per guardare un film mentre bevevamo, sotto mia luunga assillazione, una monster. Sentivo uno sguardo fisso su di me e mi girai verso la fonte. -Will, perché mi fissi?- lui arrossì, -No..è solo che ho notato che sorridi ultimamente e ne sono felice- stavolta toccò a me arrossire ed un ragionamento prese piega nella mia testa. -E' grazie a te, mi hai portato piano piano a fare un sorriso alla volta, e credo che ora questa malattia del "sorriso idiota" non mi si toglierà facilmente- -Ehi, guarda che è una bella malattia!- mi disse dandomi una leggera pacca al braccio. Ci fissammo per un po' e poi, cosa per cui incolpo la monster, lo baciai con più passione di quanto non avessi mai fatto. 

un SORRISO alla VOLTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora