POV'S WILL
La stanza si era svuotata. Nico, anche se non aveva sparecchiato, era andato in cucina, per lasciarci quella parvenza di intimità. Iridia, capendo di non essere gradita aveva detto che avrebbe aspettato in auto. Li, si era spento tutto. -Quindi la bella stirpe Solace muore con me. Ah ah ah.- Aveva scherzato mio padre. -Risparmiatela papà- gli avevo risposto. Nonostante tutto, non ero mai stato acido nei suoi confronti. -Beh, Will, è la verità no? Anche se in un qualche mondo parallelo potrebbero nascere figli dalla vostra unione, sono dominanti i capelli e gli occhi scuri. Speriamo non anche l'apparenza un po' morta.- Lui stava scherzando. Io lo sapevo, ma mi dava fastidio comunque. -Ma come ti permetti? Ti presenti qua. Con una tizia dicendo che è una tua 'amica', ti lamenti che non sai un cazzo di me, perché d'altronde non ti fai sentire se non per le feste 'perché lavori', e fai commenti su con chi sto?- -Will, ma io stavo..-
Cercò di giustificarsi. -No. Non dire 'io stavo scherzando' perché dalla faccia che hai si capisce bene che la cosa non ti piace. E sai che c'è? Non mi interessa. Prima mi sono fatto il pensiero 'e se lui non lo accettasse? Io che farei?' non farei niente. Perché non mi interessa quello che pensi. Non ti fai mai sentire e scommetto che non ti ricordi nemmeno il giorno in cui siamo nati. E praticamente oltre che tu non sai niente di noi, noi non sappiamo niente di te. Mamma ci ha sempre detto di non dare peso alle parole di un estraneo. E visto che tu questo sei, non darò peso a quello che dici. Ti sei anche azzardato a dire a mamma 'non iniziare' per la storia del lavoro, perché sai che ha ragione. Per te è più importante fare la scimmia da palco che i tuoi dannatissimi figli!-
-Will. Non trattarmi così. Tu mi hai invitato.- -Ma ti senti? E come dovrei trattarti? 'Ciao papino come stai? Mi sei mancato tanto, ti voglio bene?' Dovrei dire questo ad una persona con cui condivido solo mezzo DNA? Poi 'tu mi hai invitato', perché, se non lo avessi fatto non ti saresti presentato? Per andare a 'lavorare' con quella tizia là? Complimenti.- Oramai era troppo tardi. Troppo tardi per rimangiarsi tutto. tutte cose covate dentro per anni, ma lasciate li a marcire. -Sai cosa, vai. VAI! Tornatene a lavorare con quella e lasciami in pace. LASCIACI IN PACE. Non abbiamo bisogno di te. Non ne abbiamo mai avuto bisogno. La mamma ci è sempre stata anche se lavora moltissimo. Ed io e Kayla, ci siamo l'uno per l'altra. Quindi prego, esci dalla porta da cui sei entrato.- In questo momento mi aspettavo di sentire gli occhi bruciare. Come tutte quelle volte in cui avevo pensato a questo discorso. Invece no. Niente di niente.
L'unica cosa che sentivo, era una mano che stringeva la mia. Mi abbassai ad osservarla. Era bianca, le nocche rosse e rovinate. le dita con dei cerotti. Sapevo di chi era. Era di Nico. -Will. io non è che non accetti la tua sessualità. mi è strana e nuova. Non mi dici mai niente. Non devo chiamarti per forza io. Puoi farlo anche tu. E tua madre deve sempre tirare fuori il motivo per farci litigare. Io..- Quelle parole non le sentivo. Tenevo lo sguardo puntato in quello di Nico. Che capì. Lui capì tutto. -La prego, se ne vada.- disse, infatti con voce tranquilla. -Ragazzo, se premetti sto parlando con mio..- -Ho detto se ne vada. E' casa mia in fin dei conti. E Will non la vuole sentire. Quindi prego. Quella è la porta.- aggiunse con tono risoluto.
[Peoplee. Ci tengo a dire che non ho niente contro Apollo eh. Io lo adoro. Come vi ho già detto dello Zio Rick io ho preso solo i personaggi e non le loro storie. Quindi plss non odiatemi.]
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un SORRISO alla VOLTA
RandomNico e Will, due ragazzi normalissimi le cui apparenze ingannano chiunque gli stia intorno. Nessuno dei due si conosce eppure hanno l'uno bisogno dell'altro. Chiamatelo fato, chiamatelo destino, ma ci sono certe cose che devono succedere e succedera...