lo schermo brillava

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POV'S WILL: 

La sveglia mi bucava i timpani e posso giurarci che il rumore di una cannonata sarebbe stato più gradevole, ma, visto che ieri non avevo davvero combinato qualcosa con lo studio,  mi ero ripromesso che lo avrei fatto oggi, quindi mi alzai e mi diressi in cucina. Era domenica e alle 8:30 io ero in piedi. Già mi pentivo. Preparai la macchinetta del caffè e mentre aspettavo che salisse mi vestii, lavai la faccia e presi i compiti. Studiare in cucina, quando c'era silenzio, lo preferivo che studiare in camera. Le prime luci facevano brillare il marmo bianco e davano al parquet nocciola una parvenza più naturale. Trangugiavo caffè e nel mentre studiavo "La Cellula Eucariote". Mi entusiasmava?. Non particolarmente. Si avevo preso lo scientifico e quindi c'erano ovviamente quelle materie, e mi piacevano anche molto, ma capitemi. Domenica. Otto e mezza. Biologia. Ho detto tutto. 

Staccai gli occhi dal libro verso mezzogiorno all'udire di diverse imprecazioni impastate dal sonno. Kayla si era svegliata tardi, non aveva fatto il suo allenamento, e ciò la rendeva nervosa. Come rimediare? Prepararle qualcosa di buono, perché credetemi..Kayla sa essere insostenibile da nervosa. -Buongiorno- mi disse con voce irritata, -Buongiorno- le risposi, -Da che ora sei sveglio?- -Otto e mezza- voilà, m'ero fregato da solo. -OTTO E MEZZA!!?? E NON TI E' VENUTA L'IDEA DI SVEGLIARMI? LO SAI CHE DEVO..- non le feci finire la frase. Ve lo avevo detto che era insostenibile. -Allenarmi..Non ci ho pensato minimamente visto che dovevo studiare, ora mettiti sul divano e fai partire un documentario, io preparo il pranzo- le passò subito la rabbia e fece come detto.  Andai al frigorifero e mi venne voglia di picchiare qualcuno. Non succedeva mai, lo dico tanto per. Era. Rigorosamente. Vuoto. Presi due saikebon e li preparai velocemente. Kayla storse un po' il naso ma non appena le rivolsi uno sguardo intese e non proferì parola. 

Dopo pranzo mi rintanai in camera per dormire, ma un messaggio me lo impedì. Era Instagram. Un direct. Da un certo "son.of.dead". Nomignolo allegro. Cliccai sul profilo e rimasi di sasso. Il nome utente era Nico Di Angelo, e, dalle foto era proprio quel corvino. Quel corvino che non mi usciva dalla testa e per cui tutto ieri non ero riuscito ad aprire libro. Tornai sulla chat. Mi aveva scritto un "Ehi" sciallo e a seguire "Ho provato a cercarti ed eccoti qua" non persi tempo e gli risposi, "Ehiii, ciaoo, beh si..eccomi qua". Nemmeno lui impiegò molto a rispondermi. Parlammo molto. Lo schermo non faceva in tempo a spegnersi che brillava nuovamente per segnare una nuova notifica. Spulciai un po' il suo profilo. Seguiva solo cinque persone ed io ero una di queste. Le altre erano: una certa Hazel Lavesque, che riconnessi a sua sorella, un tipo chiamato Jason Grace, un'altra di nome Reyna Ramirez Arellano ed infine una certa Bianca Di Angelo. Rimasi un attimo confuso. Non sapevo nulla sulla famiglia di Nico, ovviamente, e a quanto pare aveva un'altra sorella. Una sorella che non aggiornava il suo profilo da diverso tempo e il cui ultimo accesso risaliva a mesi fa. 

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