solo io e te

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[Allora, ci tengo a dire che questa sarà una scena passionale ma non so se sarà smut o fluff, vedrò come mi gira. Non sarà narrata sotto punto di vista di uno dei due ma esternamente perché non sarei in grado. Se volete leggerla fate pure sennò potete skippare <3 <3]

Will fu colto di sorpresa ma ricambiò. Nico non era solito fare di testa sua qualcosa del genere e quindi non si lasciò scappare il momento. Il moro gli si mise sopra a cavalcioni e continuarono a baciarsi fino a perdere il fiato. Will poi iniziò una lunga discesa sul collo di Nico lasciando dietro di se una scia di chiazze viola che, su quella pelle diafana, spiccavano particolarmente. Aveva sempre desiderato farlo. D'altro canto, anche il moro apprezzava, accompagnando quei gesti con leggeri mugolii. Il biondo in seguito, con una forza che non aveva idea da dove provenisse, anche se il moro non è che pesasse più di tanto, si tirò in piedi camminando verso la sua camera da letto. Nico teneva salda la presa delle sue gambe al busto di Will, mentre le mani erano dietro il suo collo, a giocare con i riccioli biondi. Si sentì qualcosa di morbido sotto la schiena ed intuì fosse il materasso del letto. Il biondo si staccò e lo guardò da sopra. Era tra le sue gambe, in ginocchio, che gli accarezzava il viso. Si sentiva in fiamme e guardando il viso di Will, con lo sguardo languido e gli zigomi rosei, capì che provava lo stesso. 

Si ritrovò ad annuire ad una domanda che non era stata pronunciata. Una domanda che chiedeva permessi. Che gli diceva di lasciarsi amare e di fidarsi ancora, come aveva fatto per tutti e due i mesi precedenti. E lui lo voleva. Will si tolse la maglietta e Nico fece lo stesso. Will lasciò correre le sue mani sul busto dell'altro, godendosi i leggeri tremori che faceva. Gli accarezzò le braccia per raggiungere i polsi e portarsi le candide mani sul petto. Quando li ebbe vicino al viso poté notare le delicate righe che li contrassegnavano. Erano più chiare ed orizzontali. Non voleva fare domande, sapeva perché si trovavano lì. Erano segni delle colpe che il suo ragazzo si era afflitto, colpe che non avrebbero toccato ancora quella pelle. Baciò delicatamente quelle cicatrici e mise le mani del moro sul suo petto all'altezza del cuore per fargli sentire come batteva, che batteva per lui. Lo stesso valeva per quello di Nico che in quel momento temeva la sua uscita dal petto. Il moro si sollevò a sedere e riprese a baciarlo. Le labbra, il collo, le clavicole, il petto. I segni che lasciava, seppur leggermente meno visibili di quelli che ora lui aveva, ci stavano mortalmente bene su quella pelle. 

Le sue mani accarezzarono delicatamente l'elastico dei pantaloni, calandolo delicatamente. Si tirò più su e tolse anche i suoi ultimi indumenti. Will gli fu di nuovo sopra e mentre ripeteva la sua discesa di baci sul addome, ne proseguiva un'altra di lievi toccate sulla schiena. Preparò delicatamente Nico per far in modo che potesse vivere a pieno tutto quello che stava per succedere. E solo quando si fu assicurato, per la milionesima volta, che ne fosse sicuro, entrò in lui. All'inizio fu tutto un muoversi delicato per poi lasciare spazio al piacere. Una musica dettata dai loro ansimi, dagli schiocchi dei baci e della pelle che entrava in collisione tra di se. Si lasciarono andare, riempendo la stanza delle loro voci e del loro amore, abbracciandosi poi per tenersi ancora più vicini. Quella notte fu la loro notte. Solo loro due. Il loro legame. 


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