uno sguardo vuoto

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POV'S WILL:

Ero seduto al bancone della mia cucina ad ingerire più veloce che potevo la colazione che mia madre mi aveva preparato. Quando avevo finalmente finito mi catapultai fuori di casa e corsi velocemente verso la libreria. Lunedì avrei dovute esporre una ricerca che, ovviamente, non avevo ancora terminato. A casa non riuscivo a concentrarmi e, come se non bastasse, il mio computer era letteralmente morto, perciò dovevo studiare in biblioteca. Non impiegai molto per arrivare visto che casa mia era vicina, salutai la proprietaria e andai nel reparto scientifico afferrai un libro e mi diressi al computer più vicino. Vicino al tavolo, sulla poltrona sedeva un ragazzino. Stava leggendo Il Piccolo Principe, lo trovai un orario insolito per una lettura del genere. Dall'aspetto sembrava avere più o meno la mia età. Era corvino e i capelli gli ricadevano sul viso, indossava degli indumenti scuri e molto larghi che mettevano molto in risalto la sua pelle chiara e la sua struttura minuta. Quando il computer si accese facendo risuonare la stanza alzò lo sguardo. 

Era uno sguardo vuoto, triste, ferito. Uno sguardo capace di farti capere tutto ma anche di non farti capire niente. -C..Ciao- dissi per essere educato, il ragazzo si guardò intorno per capire se ce l'avessi con lui e, sapendo che era ovviamente così, mi salutò a sua volta -Ciao-. In quel istante. In quel precisissimo istante. Un'ondata di gelo e calore invase il mio corpo. La sua voce era così spezzata che sembrava avesse appena pianto ma il suo viso non ne dava alcun segno. Ero una persona altruista, mia madre e chiunque mi conoscesse diceva la stessa cosa. e forse per quello o per qualche forza nascosta, sentii il bisogno di accertarmi che quel ragazzino stesse bene. Mi avvicinai e notando che era tornato alla sua lettura toccai leggermente il suo ginocchio per avere la sua attenzione. Ed eccolo la quello sguardo vacuo.

Per la seconda volta nel giro di pochi minuti mi sentii come mi sentivo non appena terminavo un film strappa lacrime. Il mio stomaco era vuoto, vuoto come quei due occhi che mi fissavano. -E..Ehi, tutto bene?-, il suo sguardo cambiò. Non riuscivo a decifrarlo. C'era sorpresa? Perplessità? Disorientamento? Sta di fatto che non riuscivo a sostenerlo. Arrossì e abbassai lo sguardo grattandomi dietro la nuca - S-Scusa, di sicuro starai pensando che sono un pazzo visto che non ti conosco e mi faccio i fatti tuoi..eppure non so, mi sembri triste, sai parlare con gli sconosciuti aiuta-  alzai nuovamente lo sguardo e visi che un leggero sorrisetto, che durò una manciata di secondi, si era fatto spazio sul suo volto, emise una leggera risata nervosa e parlò -Io..non so che dire. Che..non so..: "sto bene"?- Non era convinto nemmeno lui di quello che stava dicendo. 

un SORRISO alla VOLTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora