POV'S WILL
Alla fine ero stato idiota come sempre. Ero andato in paranoia per niente. Nico mi amava ed io con il mio stupido cervello lo volevo allontanare ma lui non me lo aveva permesso. In fondo, non ero solo io quello che aiutava ma anche lui. Ora eravamo in camera mia. Sdraiati sul mio letto. Lui teneva la testa sulla mia pancia mentre io gli intrecciavo i capelli. -Allora tua sorella come sta?- -Non mi parlare, c'è l'ho ancora con te!-. Si, bè, già...era arrabbiato per quello che avevo "fatto". -Ma se sei praticamente sdraiato su di me, in camera mia, a farti fare i grattini?-, girò il viso e mi guardò storto. -Futili dettagli-, sorrisi. Quando faceva il broncio era troppo carino, ma lui non doveva saperlo o mi avrebbe picchiato. -Mia sorella sta bene, le serve la sedia a rotelle perché i muscoli devono riprendersi e cose simili, ma sta bene-. Per la prima volta lo sentivo davvero rilassato nel parlarle di sua sorella. -Ora che ci possiamo comportare da famiglia normale mio padre uscirà di testa per organizzare il pranzo di Natale ed io voglio stare a casa il meno possibile-.
Una lampadina si accese nella mia testa. -Aspetta, è vero! Tra un po' è Natale!- schizzai a sedere e lui mi guardò con un mix tra "ma che fai?" E un "ma tutto bene? Che ti è preso?" -Mi è venuta un idea!- esultai contento. -Mi tiro fuori. Ho paura delle tue idee- -Ma Nico!!-. "Il solito simpatico", mi trovai, per una delle poche volte, in accordo con il mio subconscio. -Dai spara. Ma non cambio idea sul fatto di avere paura di te-. Sorrisi soddisfatto, ignorando la fine della frase. -E se facessimo una specie di pranzo di famiglia? Infondo dovremmo presentarci come coppia ufficialmente, considerando tutto. Perché non farlo a Natale?-. Ora, perché mi guardava con quella faccia? -No-. Ma, come? Senza nemmeno pensarci un attimo? -Ma perché?- -Perché no-. Non ci stava nemmeno pensando tre quarti di secondo? -Secondo me ti faccio cambiare idea-, era l'unica opzione sul mercato. -Si? Secondo me no-.
[Smutti Smuttoso!! Vi ho Warningzato eh!! *no pov*]
Will salì a cavalcioni sopra Nico e la sua faccia perplessa lo invitò a cominciare.Will baciò Nico che, seppur ancora perplesso, ricambiò subito. Il biondo portò le mani sotto la sua maglietta, stringendogli i fianchi, accarezzandogli il petto, pizzicandogli i capezzoli. Nico, seppur si fossero solo baciati e sfiorati, già ansimava pesantemente. Si staccò da Will e si fiondò sul suo collo, sul punto dove la sua pelle era più sensibile, quel punto là, tra la clavicola ed il collo. Inutile dire che ora anche lui era nello stato di Nico. Sfilò la maglietta del moro e la lanciò da una parte indefinita della stanza, si sollevò leggermente e stese Nico sotto di sé. Si chinò su di lui e gli lasciò una scia violacea fino al bordo dei pantaloni. Nico fremeva sotto il suo tocco e, non appena sentii i jeans sfilarsi di colpo, si ritrovò a gemere. Will gli abbassò anche i boxer e sfiorò, con la punta delle dita, l'intimità del suo ragazzo, che emise un mugolio d'approvazione. Rise leggermente e lentamente lo portò alla bocca. Nico strinse violentemente le lenzuola sottostanti, mentre cercava, con tutto se stesso, di tacere quei versi vergognosi. Will, continuando ciò che stava facendo, alzò so sguardo verso Nico. Il moro si sentì affogare dentro quegli occhi languidi, il sangue gli affluí velocemente sul viso, facendolo accaldare più di quanto già non fosse. -Se provi...a trattenerti...ti apro in due- gli disse il biondo con tono serio, e Nico, senza pensarci due volte, poiché sapeva che quel 'ti apro in due' non aveva un doppio senso, lasciò il labbro che stringeva tra i denti, permettendo alla sua voce di uscire con prepotenza. Will riprese il movimento con la testa, aiutandosi con una mano.
-Will..ah...Will..sto...per...- Il biondo in questione, capendo la situazione, fece una cosa di cui poi, il corvino, si sarebbe vendicato. Si staccò. Infatti Nico lo guardò stranito ed emise un verso di disapprovazione. -Ma..- provò a dire, -Allora Nico- disse Will per poi pulirsi un rivolo di saliva che gli scendeva lungo il mento, -Me lo concedi, il pranzo di Natale?- Il corvino lo fulminò, doveva aspettarselo. -Si si, quello che ti pare Solace...ora..ti prego...- disse sentendo un dolore lancinante lungo la sua intimità. Will sorrise soddisfatto e ritornò a quello che aveva interrotto, accompagnato questa volta dalla mano di Nico che gli teneva i capelli, anche per 'paura' che lui rifacesse quel brutto scherzo. Quando però, capì di essere giunto al culmine, cercò di strattonarlo indietro ma il biondo non demorse, anzi, aumentò la velocità del movimento. Una scarica elettrica attraversò il corpo di Nico, fino al basso ventre e lui gemette il nome di Will. Lui si tirò su ed ingoiò il seme del ragazzo, pulendo, con il dorso della mano, le gocce sfuggitegli. Nico tirò su il busto e quando vide il biondo cercare di rialzarsi, notò la sua di erezione che avevano lasciato trascurata, e se lo tirò addosso. -Ora però, non ti puoi fermare qui- gli disse con un audacia che non sapeva di possedere, e lo baciò con foga. Un bacio umido, di lingue, labbra, morsi, passione.
Nico tolse la maglietta di Will e gli tirò via quei dannati pantaloni e quei maledettissimi boxer, che stava seriamente pensando di strappare pur di toglierseli dalle scatole. Will si allungò verso il comodino prendendo un preservativo e appoggiandolo sul letto. Poi portò due dita vicino alla bocca di Nico, invitandolo a leccarle. Lui, a differenza della prima volta, dove lo aveva fatto un po' timidamente e pieno di imbarazzo, andò audace e sicuro, facendo arrivare una scarica fino al basso ventre di Will. Non appena il corvino finì, le portò sulla sua apertura, inserendole una per volta. Perché, seppur a comandare ogni suo movimento fosse la passione e l'eccitazione, non gli avrebbe mai fatto male e se ne sarebbe preso cura. Nico lo apprezzava, aveva sentito di persone, i cui compagni, non si importavano molto di quel dettaglio durante il rapporto, rendendolo più spiacevole. Will iniziò a muoverle non appena il ragazzo sotto si fu adattato e che, addirittura, gli andava incontro con il bacino per sentire di più. Lui nel frattempo, la sotto, stava soffrendo per la troppa noncuranza avuta precedentemente e, per aiutarsi, portò la mano non occupata a stuzzicarsi. Nico lo interruppe e gli passò il preservativo. Will lo aprì con i denti, cosa che non passò inosservata all'intimità di Nico, e se lo sistemò. Quando ebbe la certezza di poter proseguire, entrò nel corvino, mozzandogli il fiato. Poco dopo, appena il leggero fastidio era sparito, tutto diventò caotico e passionale.
Mix di ansimi, nomi urlati, mani che si stringevano, graffi per tenersi, morsi per trattenersi, baci irruenti e pelle che schioccava. Vennero insieme. Nico tra di loro e Will nel suo ragazzo. Crollarono uno vicino all'altro, soffocandosi nella presa l'uno sull'altro. Quando i loro animi, e respiri, si furono calmati, Will parlò. -Allora, da me o da te il pranzo?- Nico sollevò il viso e fece il finto tonto, -Pranzo?- -Si quello di Natale- rispose Will non accorgendosi, inizialmente, della presa per i fondelli. -Quale pranzo di Natale? Non so di cosa tu stia parlando- rispose nuovamente, con voce innocente, -Ah si?- rispose Will con ghigno diabolico, portando la sua mano a stringere l'intimità del ragazzo -ME LO RICORDO, ME LO RICORDO!! Facciamo da me!- rispose Nico di rimando immediato. Will sorrise soddisfatto. Aveva barato...ma aveva ottenuto.
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un SORRISO alla VOLTA
RandomNico e Will, due ragazzi normalissimi le cui apparenze ingannano chiunque gli stia intorno. Nessuno dei due si conosce eppure hanno l'uno bisogno dell'altro. Chiamatelo fato, chiamatelo destino, ma ci sono certe cose che devono succedere e succedera...