- Piano con quelle valige! - corro verso Scott e prendo in fretta le mie cose. - La mia attrezzatura vale migliaia di dollari! -
- Si rilassi, signorina Kurt. - ridacchia lui. - Questi sono i suoi vestiti. -
- I miei...vestiti!? - guardo le valige. In effetti, sono più grandi di quelle che avevo. - Ma io non... -
- Ho chiamato la sua assistente. - dice il signor Elijah, alle mie spalle. - Li ha spediti lei. -
Mi volto verso di lui, furiosa. - Ma perché!? Questo sarà tutto il mio armadio! -
- Resterà qui per un bel po', le serviranno. -
Un bel po'? - Quanto, esattamente? -
- Finché non sarò soddisfatto. - mi indica la porta del locale. - Dopo di lei. -
Alzo lo sguardo verso l'edificio. È a tre piani, super moderno, nero come la pece e con un'insegna rossa in risalto. Devil's Heart.
Quindi, questa è la tana del lupo cattivo...
Entro con disinvoltura, sbattendo la porta in faccia al suo proprietario. L'interno è ai limiti della follia. Un enorme tavolo con la roulette è piazzato al centro dell'enorme sala. Spicca con i suoi colori intensi e, beh, ti fa venire voglia di correre a sederti per giocare. Sul lato sinistro, sfilze di tavoli neri, con lo stemma rosso del diavolo sulla superficie e divanetti di pelle rossa. Sulla destra, invece, il bancone del bar con centinaia di alcolici diversi. E, in fondo, un palco gigantesco. E, con gigantesco, intendo il vero senso del termine.
- Le pareti sono spoglie. - il signor Elijah sbuca improvvisamente al mio fianco. - Voglio delle foto spettacolari. Come può vedere, il locale non ha uno stile classico. -
- No, per niente... -
- Ha carta bianca, ma se il risultato non dovesse piacermi, ricomincerà da capo. -
Incrocio le braccia e lo fulmino con lo sguardo. - Mettiamo in chiaro una cosa: lei non è il mio capo, perciò non può darmi ordini. -
- Infatti. Sono il suo cliente e il cliente ha sempre ragione. -
Alzo gli occhi al cielo, sbuffando. - Cosa vuole che fotografi? -
- Quello che vuole. L'importante è che sia... -
- Spettacolare sì, ho capito. - borbotto, prendendo una delle valige più piccole. La sistemo per terra e mi accovaccio per prendere la macchina fotografica. Mi sento osservata e so che sia il simpatico signor Elijah che il suo becchino mi stanno guardando con attenzione. E allora decido di divertirmi un po'. Quando mi rialzo, lo faccio quasi come farebbe una spogliarellista.
Qualcuno si schiarisce improvvisamente la voce e trattengo a stento una risata.
Controllo che la memoria della macchina sia vuota, applico un filtro e la appoggio su uno dei tavoli. Poi, mi chino di nuovo per prendere la softbox, che altro non è che un diffusore di luce per un'illuminazione perfetta. Questo posto è nella penombra ed è necessaria per mettere a fuoco ogni angolo. Tiro fuori anche un riflettore nero, per creare zone d'ombra.
Vado a sedermi sul palco e scatto qualche foto di prova. Sì, luci e ombre sono in perfetta armonia così. - Signor Elijah, potrebbe sedersi su uno dei divani? -
Lui sembra colto alla sprovvista. - Come? -
- Si sieda su uno dei divani. -
Ubbidisce, perplesso. Si sistema con quell'eleganza sexy che farebbe sbavare anche la più gay delle donne. Cazzo, ma come si fa ad essere così stronzi e attraenti allo stesso tempo?
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Devil's Heart
RomansaLena è una famosa fotografa. Giramondo e amante dei tatuaggi, non resta mai nello stesso posto per troppo tempo. Durante un importante servizio fotografico a Dubai, riceve una telefonata dalla sua assistente Christie, che le chiede di mollare tutto...