CAPITOLO 5

4.7K 170 8
                                    

- Allora Scott, da quanto tempo lavora per il signor Elijah? - chiedo, accavallando le gambe. Oggi indosso un paio di jeans lunghi, dato che non ho nessuno da "provocare". Sorseggio il mio cocktail, mentre il jet prosegue il suo volo verso la California.

- Dall'inizio. - risponde lui.

- Cioè? -

- Da un bel po'. -

Sollevo un sopracciglio. - Non dirmi che è un segreto di stato... -

- Forse. -

Sbuffo. Siamo in volo da ore e, ogni volta che ho provato a fare qualche domanda, Scott ha risposto sempre in modo strano. Mi sto seriamente annoiando. Vorrei fare un pisolino, ma temo di sognare di nuovo Lara e non voglio fare figuracce.

Improvvisamente, ricevo un messaggio. Quando lo apro, noto che è il signor Elijah.

ELIJAH WALSH: Scott lavora per me da quasi dieci anni.

Guardo Scott, accigliata. - Gliel'ha detto lei? -

Lui fa spallucce, sorridendo. Mio dio, è peggio del suo capo.

Digito in fretta la risposta.

IO: E perché non mi ha riposto direttamente lui?

ELIJAH WALSH: Perché gli ho detto io di tacere. Cos'altro vuole sapere?

Blocco lo schermo, con un sospiro e fisso lo sguardo fuori dal finestrino. Non so perché, ma ho la sensazione di essermi cacciata in un guaio. Cioè, Christie mi ci ha infilata, in realtà. Per quanto sia attraente, Elijah Walsh ha qualcosa che non mi convince. C'è un velo scuro nei suoi occhi, come se dentro di sé fosse una specie di vulcano attivo prossimo all'eruzione. È inquietante e mi incuriosisce allo stesso tempo. Sono una ficcanaso di natura, non posso farci niente e quest'enigma mi perseguiterà finché non ne avrò saputo qualcosa in più. Ma come posso fare? Quel tizio è fin troppo sveglio, accidenti. E Scott è il suo cane da riporto, quindi non mi dirà nulla e farà direttamente la spia.

Il mio cellulare vibra di nuovo.

ELIJAH WALSH: Cosa vuole sapere, signorina Kurt? Ha per caso paura di me? Non è questo l'effetto che faccio alle donne, di solito.

Forse potrei effettivamente avere un po' paura di lui, ma solo perché l'ignoto mi ha sempre spaventata. Era Lara lo spirito libero, io mi limitavo solo a seguirla. Lei si buttava a capofitto in un campo verde, senza preoccuparsi di eventuali pericoli. Io, invece, controllavo ogni centimetro quadrato, prima di farlo.

Ricevo un altro messaggio.

ELIJAH WALSH: Mi chiami, appena sarete atterrati, ho bisogno di parlarle.

Non rispondo neanche ora. Quella strana sensazione non vuole abbandonarmi e non mi sento a mio agio. Evito lo sguardo di Scott e rimango in silenzio per tutto il resto del volo. Non faccio storie neanche quando fa accidentalmente cadere una delle mie valige con l'attrezzatura a terra.

Una volta davanti allo studio, mi volto a guardarlo. - Può andare in albergo, adesso. -

Lui scuote la testa. - No, l'aspetterò il sala d'attesa. -

- Non è necessario. -

- Ordini dall'alto, mi dispiace. -

Alzo gli occhi al cielo e spalanco la porta. Christie mi viene subito incontro. - Lena, finalmente! - guarda dietro di me. - Ehm...salve... - si china a sussurrarmi all'orecchio. - Chi è? -

- Il cagnolino di Elijah Walsh, si chiama Scott. - borbotto, correndo a chiudermi nel mio ufficio. Ho bisogno di restare da sola.

La suoneria del mio cellulare, però, mi porta all'esasperazione. È una chiamata dal signor Elijah. La rifiuto. Non mi va di parlare con lui.

Devil's Heart Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora