CAPITOLO 18

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Sono le nove del mattino e i miei occhi sono aperti da cinque ore esatte. Elijah continua ad avere incubi su incubi, è scosso dai tremori e suda copiosamente come se avesse la febbre altissima. Ora si è finalmente addormentato, con la testa sul mio petto, ma sento che il suo sonno è ancora agitato.

Per questo, ho preso il cellulare in mano e cercato su Google tutti i sintomi delle crisi d'astinenza e qualche modo per farle diminuire, o comunque renderle meno pesanti.

Lui li ha tutti, per la cronaca: ansia, insonnia, incubi, stanchezza, umore pessimo. E poi, quel desiderio ossessivo di una dose in più. Siamo arrivati a una al giorno e, anche se è dura per lui, sta andando alla grande.

Da tre settimane, la sua vita è cambiata e, beh, anche la mia. Dopo quel terribile attacco di panico, mi sono presa una pausa anche dal lavoro e mi sono concentrata solo su Elijah. Ha bisogno di me e devo essere al massimo.

- Scusa se ti ho svegliata. - sussurra, strofinando la guancia contro la mia canottiera.

- Non importa. - metto via il telefono e gli passo una mano tra i capelli. - Come ti senti, stamattina? -

- Uno zombie. - sbadiglia. - Ma se mi dai un bacio, starò meglio. -

Ridacchio. Almeno, non ha perso il suo carattere. Anzi, forse è un po' più dolce e non mi dispiace affatto. Ha i suoi momenti bui, ma sta imparando a gestirli alla perfezione. Sono così fiera di lui.

- Vieni qui, signor Elijah. - lo tiro verso di me e appoggio dolcemente le labbra sulle sue. - Meglio? -

- Mmh...ancora. - si raddrizza, per poi piazzarsi sopra di me. Mi bacia con passione, passando le mie gambe attorno ai suoi fianchi. Mi era mancato il mio Elijah focoso. Da quando è in astinenza, ci ha lasciato anche me. Infila una mano nei miei pantaloncini e poi negli slip. Accarezza il mio punto sensibile, strappandomi piccoli gemiti. Ma il momento viene rovinato dal mio cellulare.

- Merda. - brontolo, prendendolo. È Christie. - Dimmi. - rispondo.

- Lena, hai un ingaggio importante lì a Miami. -

- Quanto importante? -

- Joe Patel. -

- Mai sentito. -

- Tu no, ma Elijah sì. -

Lo guardo e lui inclina la testa di lato, perplesso. Mima un "che succede?" con le labbra, ma scuoto la testa. - In che senso? - chiedo alla mia amica.

- Nel senso che è il suo creditore e, non so come, ma ha scoperto chi sei per lui. -

Mi metto a sedere di scatto, spingendo via Elijah. - Cosa!? -

- Ha chiesto esplicitamente di Lena Kurt, la fidanzata di Elijah Walsh. -

- Merda, merda, merda! - scendo dal letto e inizio a camminare avanti e indietro. - Ti prego, dimmi che è uno scherzo. -

- Non lo è, Lena, mi dispiace. Ho negato tutto, ma lui mi ha inviato delle foto di voi due in...atteggiamenti intimi... -

Credo che gli occhi stiano per schizzarmi fuori dalle orbite.

- Te le ho appena inviate, così puoi vederle con i tuoi occhi. - continua. - Ha detto che, se non lavorerai per lui, le posterà in rete. -

- Porca puttana! - sibilo, rovesciando una lampada.

Elijah mi scippa il cellulare di mano e riaggancia. - Che cazzo ti prende!? -

- Siamo nei guai. - mi passo le dita tra i capelli. - Come si chiama il tuo creditore? -

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