EPILOGO

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Un anno dopo...

- Cazzo, si gela. - Elijah si infila le mani in tasca, trascinando anche una delle mie. - Bella idea, quella di venire in Islanda, eh... -

- Ti ricordo che sei stato tu a insistere. - ridacchio.

- Non serve ricordarmelo. - borbotta, imbronciato.

- Dai, amore mio, ti scalderò dopo. - gli do una spintarella. - C'è la vasca idromassaggio, nella suite. Ti farò anche un bel massaggio. -

- Mmh, allettante. -

Continuiamo a camminare ed entriamo nella Crystal Cave. Siamo qui proprio per questo. Elijah ha insistito tanto per venire in vacanza qui. A Miami ci saranno quaranta gradi all'ombra. Ah, quanto mi manca il caldo!

Comunque, non è tempo di pensarci. Questo posto è troppo bello per non fotografarlo. Tiro fuori la macchina fotografica dalla custodia e inizio a scattare qua e là. È pazzesco, saranno delle immagini fantastiche.

- Andiamo di qua. - Elijah mi tira verso un'altra entrata. E ci ritroviamo in un paradiso di ghiaccio.

- Wow... - sono a bocca aperta. I cristalli hanno dei rifletti blu scintillanti e l'acqua rende tutto surreale. È incredibile. Al limite del possibile. Riprendo a fare foto a più non posso, finché non noto qualcosa brillare, in un angolo. Mi avvicino, pronta allo scatto migliore. Sarà sicuramente un cristallo.

Quasi scivolo per raggiungerlo in fretta.

Ma non è un cristallo.

- Ho sempre odiato i matrimoni. - dice Elijah, dietro di me. - I miei genitori erano sposati per convenienza. Non si guardavano mai negli occhi. Spesso mi sono chiesto come abbiano fatto a concepire Emily e me. - mi appoggia le mani sulle spalle. - Ma poi sei arrivata tu. La mia piccola ninja incazzata. -

Mi viene da ridere, nonostante qualche lacrima.

- Ti ho fatto tanto male, Lena. Troppo. E voglio rimediare fino alla fine dei miei giorni. - appoggia le labbra sul mio collo. - Hai reso brillante come questi cristalli, un'anima che conosceva solo l'oscurità e non potrò mai ringraziarti abbastanza, per questo. Hai il mio cuore nelle tue mani, adesso e puoi farne tutto quello che vuoi. - si allontana per recuperare l'anello dal cristallo in cui lo aveva infilato. Poi, si inginocchia e mi prende la mano sinistra. - Siccome siamo tra i pinguini...si dice che quando un pinguino incontra la sua anima gemella, lo fa per tutta la vita, perciò...accetteresti di diventare il mio pinguino? -

Scoppio a ridere. Mai avrei immaginato una proposta di matrimonio così. - Cretino! -

Ride con me. - Ok, non era per niente romantica. Ricomincio. - si schiarisce la voce. - Ti amo, ma questo già lo sai. Ci ho messo tanto a dirtelo e ancora di più a dimostrartelo, ma sai anche che sono lento in queste cose. -

- Sì, hai dei tempi biblici. -

Sorride. - Comunque, non sai cucinare, non sai stirare e hai fatto diventare rosa tutte le mie mutande. -

Mi escono le lacrime, per quanto sto ridendo. Tecnicamente ha ragione, ma la storia delle mutande è colpa sua. Non avrebbe dovuto comprarmi quel completino rosso!

- Odi il rumore dell'aspirapolvere, ma ti rilassa quello del phon. Vivresti mangiando sushi e ti fa schifo il wasabi. Ti piace dormire fino a tardi, ma solo se sono con te, perché sono il tuo cuscino. -

- Vero. -

- Io ti amo e tu mi ami. -

- Confermo. -

Devil's Heart Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora