CAPITOLO 31

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Mi guardo allo specchio, sistemandomi il vestito. Il monospalla mette in risalto il mandala che ho fino a poco più su del gomito. Mi piace. Fascia i punti giusti e non è troppo appariscente, ma comunque d'impatto. Ho sistemato i capelli in uno chignon disordinato, lasciando delle ciocche a incorniciarmi il viso. Trucco leggero e tacchi alti. Ma sono davvero io, quella nel riflesso?

- Lena? - Elijah bussa alla porta del bagno.

- Sì, sono pronta. - sblocco la serratura e lo raggiungo in camera. Rimango pietrificata quando lo vedo. Non è vestito di nero, ma di blu. È un blu navy, molto elegante. Giacca e pantalone abbinati, con una camicia bianca. Semplice. Pulito. Mozzafiato.

Ma ha la mia stessa reazione, quando vede me. - Wow... - sussurra.

Sorrido. - Siamo pronti per il servizio fotografico, non credi? -

- Tu lo sei sicuramente. - si avvicina e mi bacia. - Sei bellissima. -

- Anche tu. -

- Ma ti strapperò questo vestito di dosso, quando torneremo. -

Scoppio a ridere. - L'hai pagato tu, quindi non mi oppongo. -

Solleva improvvisamente il suo cuscino e tira fuori una scatola. - Per te. -

- Che cos'è? - chiedo, perplessa.

- Né una collana, né un bracciale, né un diamante. -

- Orecchini? -

- Neanche. -

Strappo via la carta e scopro un profumo costosissimo. Lo volevo da mesi, ma non mi andava di spendere trecento dollari per qualche goccia. - Elijah... -

- Non dire niente. - mi interrompe. - È un modo per ritrovarti sempre, oltre che un regalo. -

- Grazie. - lo bacio di nuovo. - Ti amo. -

- Ti amo anch'io, piccola ninja incazzata. -

Prendiamo i pass e lasciamo l'hotel. C'è già una limousine ad aspettarci. Qui fanno le cose in grande, impossibile negarlo. Saliamo a bordo e ci godiamo un bicchiere di Champagne a testa.

- Dove si terrà la premiazione? - mi chiede Elijah, stringendomi contro di sé.

- Al Louvre. -

- Davvero? -

- Sì. -

- E le foto del vincitore saranno esposte lì? -

- Esatto e ci sarà un'asta, come sempre. -

- Di che premio si tratta, esattamente? -

Ok, è il momento di dirgli la verità. - Il più importante della mia carriera. Se vincessi, entrerei nel record dei primati. -

Mi allontana per guardarmi negli occhi. - Sul serio? -

Annuisco. - Sì, sarei la più giovano fotografa ad averlo mai vinto. -

- Mademoiselle, monsieur, nous sommes arrivés. - dice il conducente.

- Siamo arrivati. - Elijah esce per primo e mi aiuta. - Merci Monsieur. -

Siamo davanti al Museo del Louvre, uno dei più importanti al mondo. Forma di una piramide, illuminato da ogni singola angolazione. Visto da qui, è imponente.

Mostro i pass all'addetto all'entrata, che sposta la corda rossa e ci lascia entrare.

C'è una leggera musica classica in sottofondo, mista ai bisbigli dei presenti. Sento tutti gli occhi addosso e stringo involontariamente la mano di Elijah.

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