CAPITOLO 17

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- Lena! -

Non appena metto piede in casa di Elijah, Emily mi salta addosso. Dopo il nostro inizio, mai avrei immaginato di poter arrivare a questo punto.

- Ehi, ciao! - le libero il viso dai capelli. - Come stai? -

- Tu...non più...via... - mi mette il broncio. - Emily...triste... -

- Sono qui, adesso. - le sorrido. - E tu hai lezione. Ci vediamo più tardi, ok? -

- Più tardi...ok. - segue Scott nella dependance, dove di solito ha le lezioni con il suo insegnante privato. Non può andare a scuola come tutti gli altri, a causa dei forti rumori improvvisi e del giudizio, purtroppo, delle persone.

Mi lascio cadere pesantemente sul divano e chiudo gli occhi. Mi è mancata questa casa, anche se sono passati soltanto cinque giorni. C'è una quiete così rilassante...

Sento le labbra di Elijah sul collo e mi vengono i brividi. Lui se ne accorge e ridacchia. - Adoro l'effetto che ho su di te. -

Apro un occhio. - Non cominciare, dobbiamo parlare. -

- Sì, capo. - si siede accanto a me.

- Wow, chi l'avrebbe detto che Elijah Walsh sarebbe stato ai miei ordini, un giorno? -

Fa spallucce, con un sorriso imbarazzato stampato in faccia.

Gli passo una mano sul retro del collo, accarezzandolo dolcemente con le unghie. - Da quanto tempo usi quella roba? -

- Nove anni, da quando ho aperto il Devil's Club qui a Miami. -

Merda, sono tanti. - Di...cosa si tratta? -

- Cocaina. -

- Mmh. - abbasso lo sguardo. - Ora capisco perché spesso non riuscivi a dormire. Poi, i tuoi sbalzi d'umore, le paranoie... -

- Sì, sono gli effetti indotti. -

- Elijah, perché lo fai? -

Sospira. - Perché era la via più semplice per non sentire il dolore. -

Mi avvicino a lui e lo costringo a guardarmi. - Ma ora hai me. -

- Non è così facile smettere. Dovrei andare in una clinica, ma non voglio. -

- Non puoi andare avanti così, am... - mi blocco. Cazzo, stavo per dire "amore mio". - Non puoi andare avanti così. -

- Puoi dirlo. -

- Cosa? -

- Quello che stavi per dire. - mi sorride appena. - Solo perché io non lo dico, non significa che tu non possa farlo. -

Scuoto la testa. - No...non lo dirò. -

- Lena... - mi solleva il mento, ma giro la testa per liberarmene.

- Se non vuoi andare in clinica, ti aiuterò io, ma sappi che sarà difficile. Le crisi d'astinenza sono terribili. -

- Lo so, le ho già provate. -

- Quante dosi prendi, al giorno? -

Rimane per un momento in silenzio. - Due... -

- Elijah... -

- Ok, quattro. -

- Quattro!? - la mia voce va in falsetto. - Cristo... - mi passo una mano tra i capelli. - Ok, allora...inizieremo diminuendo le dosi. Da quattro, a tre. -

- Va bene. -

Abbasso lo sguardo sulle sue mani e mi rendo conto che stanno tremando. Se ne accorge e stringe i pugni. - Ne hai bisogno adesso? - chiedo, preoccupata.

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