CAPITOLO 9

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- La mia vita sembra così noiosa, rispetto alla tua. - ridacchia Christie, camminando affianco a me.

- Preferirei avere molti meno problemi, sai? - borbotto, sistemandomi gli occhiali da sole. Sono passate due settimane, da quando ho lasciato Londra. Elijah occupa ancora i miei pensieri, ma sto facendo il possibile per dimenticare tutto. Cosa più facile a dirsi che a farsi.

- Dov'è l'agente immobiliare? -

Controllo la mappa sul cellulare. - Siamo quasi arrivate. -

Sono alla ricerca di un appartamento. Vorrei comprarlo, anziché affittarlo, perché sarebbe molto più semplice con le spese.

- Hai già qualche idea? - mi chiede Christie, schivando un palo appena in tempo.

- Sì, ho scelto un appartamento qui sulla Brodway. Voglio solo vederlo dal vivo e, se dovesse piacermi, firmerò il contratto oggi stesso. -

- Caspita, sei più organizzata di me! -

Raggiungiamo il palazzo, dove ci aspetta l'agente immobiliare. - Lena? -

- Sì. - gli stringo la mano. È un tizio sulla quarantina, gentile come al telefono. - Grazie per la disponibilità, signor Brown. -

- John, niente signore. - mi indica l'ascensore. - Andiamo? -

- Dopo di te. -

L'appartamento è all'ultimo piano ed è una sorta di attico, in realtà. Quando apre la porta, mi sento già a casa. È in stile newyorkese, che è anche un po' il mio. Le pareti sono di mattoni rossi a vista e i pavimenti di un parquet classico, tendente al grigio. E le finestre! Cavolo, mi sembra di essere a Brooklyn e non più a Los Angeles!

- Lena, questo è un vero gioiello. - dice Hohn. - Tre livelli, disposizione angolare e terrazza privata. Come hai potuto notare, muri di mattoni a vista, colonne e finestre enormi, che si affacciano sullo skyline, sul municipio e sul Frank Gehrey Grand Avenue. La luce naturale è la vera illuminazione della casa. Anche di sera, accendere i faretti sarà praticamente inutile. - ci anticipa in cucina, che è un tutt'uno con sala da pranzo e soggiorno. - La cucina è stata da poco rimdernata. Mobili minimalisti, elettrodomestici in acciaio inossidabile di alta qualità, ripostigli a scomparsa e spazio a volontà sul bancone. - mi indica il tavolo da pranzo di legno. - Sono stati mescolati più stili, ma l'effetto è proprio quello di un appartamento di Brooklyn. C'è un bagno qui e altri due al piano di sopra. - sale le scale e noi lo seguiamo, incantante. - La camera da letto è a vista sul soppalco. Letto king-size, cabina armadio, scrivania. - si affaccia alla balaustra. - Da qui puoi vedere il soggiorno e una parte della cucina. -

- Wow. - sono davvero innamorata persa di questo posto.

John apre una porta ed entriamo nel bagno padronale. - Piastrelle bianche moderne ovunque, una grande vasca per rilassarti con tanto di idromassaggio e la grande finestra per osservare la Brodway dall'altro. -

- Ho notato che non ci sono tende. -

Mi sorride. - Vedi quel pulsante bianco accanto alla finestra? -

- Sì. -

- Basta premerlo e la tenda comparirà da sola. -

Finito il tour, torniamo di sotto. Sono assolutamente euforica. Voglio questo appartamento! - Dove devo firmare? - chiedo, impaziente.

- Da nessuna parte. -

Sono perplessa. - Perché? -

- L'appartamento è stato già acquistato. -

La mia solita sfiga. - Oh... -

- Per te. -

Mi raddrizzo di colpo. - Come?! -

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