CAPITOLO 30

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Sono passate due settimane. Con Elijah va finalmente tutto a gonfie vele. Mi sono esibita al Devil's Club, saldando un'altra parte del debito con Patel e adesso siamo a Parigi. Stasera ci sarà la premiazione del concorso a cui ho partecipato e non ho ancora un vestito!

I prezzi sono da capogiro, qui, ma non me ne importa un accidente. Devo trovare qualcosa da mettermi!

- Lena, non ce la faccio più. - borbotta Elijah, tirandomi il braccio.

- Per te è facile, metterai il tuo solito completo nero e sarai fantastico. Ma sono io quella che salirà sul palco! -

- Hai già provato un centinaio di vestiti e tutti ti stavano bene. Cosa diavolo cerchi, esattamente? -

- Niente di eccentrico, ma che attiri l'attenzione. - indico una boutique. - Andiamo lì! - accelero, trascinandomelo dietro e spalanco la porta. - Bonjour! -

La commessa è una ragazza più o meno della mia età. Mi dice qualcosa in francese e guardo Elijah, in cerca d'aiuto.

Ridacchia. - Ti ha chiesto come può aiutarti. -

- Perché sembra che mi abbia detto chissà cosa? -

- Perché non capisci il francese. -

- Beh, te l'ho detto che mi saresti servito a qualcosa, qui. - gli faccio l'occhiolino. - Dille che vorrei un abito da sera elegante, non troppo eccessivo, ma che faccia effetto. -

Riferisce, almeno credo, in francese e la ragazza solleva un sopracciglio. Fantastico, eccone un'altra che non ha capito cosa voglio. Ma è così difficile!?

Continuano a parlare e io mi allontano per sbirciare tra i vestiti. Sono tutti bellissimi, ma terribilmente eccentrici. Chi mai indosserebbe un vestito giallo canarino, con un enorme fiocco di tulle sulla spalla!?

- Lena? -

Mi volto verso Elijah. - Sì? -

- Vieni. - intreccia le dita alle mie e mi trascina oltre una porta con uno specchio. E qui, mi si apre un mondo intero. Centinaia e centinaia di abiti eleganti e sobri, ma d'impatto. Ho finalmente trovato il Sacro Graal!

La commessa sceglie per me dei capi sì incredibili, ma credo al di fuori della mia portata. Posso spendere, ma non così tanto. - Elijah? - sussurro, chinandomi verso di lui.

Si sistema sulla poltrona. - Mmh? -

- Dille che ho un budget più o meno limitato. -

- Lo sa già. -

- Mademoiselle Lena? -

Salto sul posto. La ragazza mi sta indicando il camerino. - Ehm...oui! Je... uh... -

Elijah ridacchia. - Vai, non serve provare a risponderle in francese. -

- Ti odio... - borbotto, avviandomi.

Ok, il primo vestito è di raso nero, lungo e aderente. Spallina sottilissima e scollo a cuore. Niente di eclatante. Semplice. Forse, troppo semplice.

Esco e salgo sul piccolo piedistallo. Elijah mi esamina attentamente, prima di scuotere la testa. - No. -

- Non ti piace? -

- Sì, ma è troppo serio. Sembri una suora con i tatuaggi. -

Mi acciglio. - Una suora? -

- Le suivant! -

Le...che? Sarà suora in francese?

La commessa mi aiuta a scendere e mi spinge di nuovo nel camerino, chiudendo la tenda con un colpo secco.

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