Domenica, 18 dicembre - "Non tornare a casa, stasera."

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Lena

Eli è su di giri. Gli ho appena detto che faremo un servizio fotografico tutti e tre insieme e non sta già nella pelle. Saltella per tutta casa, è adorabile. A differenza di Elijah, lui adora essere fotografato.

Mio marito, invece, ha già messo su un muso lungo chilometri.

- Ehi. - mi siedo sulle sue gambe. - Me lo fai un sorriso? -

- Lo sai che odio le foto, Lena... - borbotta. - Le hai sempre fatte solo a lui, per Natale. -

- Ma voglio avere dei ricordi tutti e tre insieme. Quando sarà più grande, odierà le fotografie. -

- Io le odio da tutta la vita, pensa un po'. -

- Sei arrabbiato? -

Sospira. - No... -

- Sì. -

- Lena... - mi spinge via e si alza. - Ho delle cose da fare, non tornerò per cena. -

- Ma le foto sono stasera... - sento le lacrime pungermi gli occhi. Non volevo rovinare tutto. - Le faremo qui... -

Come risposta, ho solo la porta d'ingresso che sbatte.

- Dove è andato papà? - Eli corre verso di me, perplesso. - Ehi, mamma? - mi tira per la maglietta. - Perché piangi? -

- Eli... - mi inginocchio davanti a lui. - Forse papà farà tardi, stasera. Ti va di fare il servizio fotografico...da solo? -

- Ma... - i suoi occhioni si spostano sulla porta chiusa. - Papà... -

- Mi dispiace, amore mio. - gli accarezzo la guancia. - Papà ha avuto un impegno urgente... -

Odio dovergli mentire così, ma non voglio neanche rovinare il Natale. Sarà il primo che trascorreremo noi tre da soli. Di solito, c'erano anche la mia famiglia e quella di Elijah, ma quest'anno sono tutti fuori e per noi non era un problema. Anzi, eravamo felici di passarlo soli soletti, nella nostra casa. Elijah stesso ne era entusiasta.

- Ok, allora... - Eli si strofina gli occhi, come se gli prudessero, ma so che sta solo evitando di piangere. Il mio bambino... - Posso usare la macchina fotografica, però? -

L'ultima volta che ne ha usata una, l'ha distrutta. - Certo. Potrai scattare due fotografie a tutto quello che vuoi. -

- A te. -

- A me? - gli bacio la guancia. - Vorresti scattarmi delle foto? -

- Sì. - mi avvolge le braccia al collo. - Sei bellissima, mamma. Ti voglio tanto bene. -

- Anch'io ti voglio bene. - lo stringo forte. Se non avessi avuto lui, oggi non so se starei ancora con Elijah. In questi anni di matrimonio, siamo rimasti a galla anche dopo dei brutti litigi. Mio marito non ama le feste e neanche i compleanni. Odia trovarsi troppo al centro dell'attenzione. Preferisce che le persone se ne dimentichino. Ma con Eli ha imparato che i festeggiamenti non portano altro che felicità. Ha iniziato a festeggiare il suo compleanno, a decorare l'albero di Natale con Eli e portarlo alla caccia alle uova a Pasqua. Ho immortalato tutti quei momenti nell'ombra, senza che se ne accorgesse. Tutte le foto sono al sicuro, nel mio ufficio. Elijah non ne conosce nemmeno l'esistenza, perché so che si arrabbierebbe se lo scoprisse. Non so perché odi così tanto le fotografie, non ha mai voluto raccontarmelo...

- Mamma, che ore sono? -

Controllo l'ora. - Le due. -

- Woah! - Eli sgrana gli occhi. - Dobbiamo andare al corso di cucina! -

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