CAPITOLO 20

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Mi sveglio, sentendo delle labbra calde e morbide baciarmi il collo e la spalla. Sospiro, tenendo gli occhi chiusi e sorrido.

- Buongiorno, amore mio. - sussurra Elijah.

Ancora non ci credo che sia riuscito a dire di amarmi. E, da tre giorni a questa parte, non fa che ripetermelo. Penso di sprizzare felicità da tutti i pori, onestamente.

- Buongiorno. - rispondo, voltandomi verso di lui. Dio, è così bello. Gli accarezzo la guancia, prima di baciarlo. - Come va? -

- Benissimo. Mi sento molto meglio. -

I tremori ci sono ancora, ma stanno lentamente diminuendo. È anche più calmo, a dirla tutta. - Si vede, sai? Non sei più pallido. -

- Shh, quella era la mia fase da vampiro. -

Ridacchio. - Beh, eri un vampiro sexy, anche se scontroso. -

- Io sono sempre sexy. -

- E megalomane. -

Ride con me, prima di baciarmi ancora. - Che piani hai per oggi? -

- Ho delle foto da scattare in spiaggia, per un concorso. -

- Un altro? -

- Sì e la premiazione sarà a Parigi stavolta. -

- Oh, la ville de l'amour. - dice, in un francese perfetto.

- Ehi, da quando sai il francese? -

- Mia madre è francese. -

- Oh. - mi schiarisco la voce. - Scusa... -

- Non scusarti, non hai detto niente di male. - mi tira sopra di sé. - Che ne dici di cambiare discorso e passare all'azione? -

- Mmh, che tipo di azione? -

Mi stringe le natiche con forza. - Quel tipo d'azione. -

- Amo le tue idee mattutine... -

Ridacchia. - E io amo te. -

- Non puoi più fare a meno di dirmelo, eh? - lo prendo in giro, tirandogli appena i piercing ai capezzoli.

Ci pensa un attimo. - Credo di no, sai? Mi sento un po' come Emily, quando impara una parola nuova e la ripete in continuazione per non dimenticarla. -

- Ci penserò io a ricordarti le cose, amore mio. -

Mi ribalta di schiena e piomba su di me, facendomi ridere. - Sei così bella quando ridi... - sussurra, baciandomi la guancia.

Merda, sto arrossendo. Giro la testa e mi schiarisco la voce. - Devo cambiarmi, poi farà troppo caldo sulla spiaggia. -

- Sei già tutta rossa. - ridacchia Elijah.

- Piantala. - borbotto, lasciando il letto. - Vorrei farmi un altro tatuaggio, prima dello spettacolo. -

- Ok. Hai qualche idea? -

- Sì. -

- E vuoi tenermi sulle spine? -

Gli faccio l'occhiolino. - Forse... -

- Oh, no! - balza giù e mi corre incontro. Scappo via per la stanza, ma mi insegue come un leopardo. - Tanto ti prendo! -

Rido e salto in piedi sul letto, difendendomi con un cuscino. - Non ti avvicinare! -

- Dimmi che tatuaggio vorresti, allora. -

- No. -

Sale anche lui e mi circonda con le sue braccia. - Non costringermi a farti confessare con le maniere forti. -

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