Capitolo 16

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Tendou

Sono morto.

Non letteralmente.

Ho cantato fino a squarcia gola oggi.

Sono al 4° anno del corso di musica, mentre il mio Ushij è allo stesso anno del corso sportivo.

Sì, il mio Ushij, anche se lui non lo sà. E non deve saperlo.

Sono nella mia stanza e i gemelli con i loro piccioncini non mi aiutano.

Quello biondo occupa lo spazio sotto il collo del suo ragazzo mentre quello del gemello grigio ottiene grattini sulla testa.

E mi fanno sentire terribilmente single.

Akaashi si sta leggendo l'ennesimo libro sul diritto, mentre riceve continuamente messaggi dal suo spasimante.

E il mio Ushijima che sta facendo?

Non ne ho la più pallida idea.

So solo che non voglio sempre essere io quello che lo cerca.

E oggi non riesco nemmeno a parlare quindi ho la scusa perfetta per farmi i cavoli miei.

Sospiro, saluto gli altri e mi alzo dal letto.

Non vado da lui, no ancora no. La gola mi fa un male cane, non riuscirei a reggere un discorso.

Lui mi ascolta sempre, annuisce e scuote la testa per rispondermi, è un uomo di poche parole.

Esco dalla stanza, tanto non credo che si accorgano della mia scomparsa.

Mi infilo in un cavolo di sgabuzzino della scuola, credo sia il corridoio blu, a piangere.

Pensare a Wakatoshi mi fa piangere.

Pensare a lui in quel modo, con questi sentimenti che lui non ricambia e non credo lo farà mai.

È sempre così serio, in effetti non credo sia proprio il tipo da relazioni romantiche.

È questo va a mio sfavore. Non si può  soffrire così tanto per amore.

Non è legittimo. Non è corretto.

Cosa ho fatto? Che ho fatto per stare così male?

Nella mia precedente vita dovevo essere un assassino, o peggio.

Nel corridoio si sentono i passi delle persone, alcuni veloci e leggeri altri pesanti e lenti.

Mi giro dall'altra parte quando i passi di qualcuno smettono di far rumore davanti alla porta, spalancandola.

- Satori? -

Cavolo, cavolo, cavolo.

Il destino sta cercando di farmi un brutto gioco. Veramente chi cazzo ero nella mia vita precedente?

- Stai cercando qualcosa? -

La sua voce riecheggia. È bassa e seria come sempre.

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