Capitolo 54

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6 dicembre, domenica.

Daichi

Afferro, con la mani le tazze ripiene di cioccolata calda e panna.

- Grazie mille! Tenga il resto. -

Lascio una piccola mancia al signore della bancarella. Mi avvio ai tavolo sotto il padiglione.

Ho chiesto a Sugawara di uscire.

Dopo la mia figuraccia, del disdire il nostro primo appuntamento per via del recupero di filosofia, ho deciso di fare qualcosa abbastanza in grande.

Affittare una bella auto, e portarlo al mercatino di natale della capitale.

È siccome, il viaggio dura all'incirca tre orette, perché non prenotare anche una camera d'albergo e andar via la mattina? E non belli freschi riposati. Perché, spero, di non riposarmi.

E quindi siamo qui.

Entro nel padiglione e il riscaldamento a palla comincia a scongelarmi il naso.

Lo vedo qualche tavolo più avanti. Accelero il passo e mi metto affianco a lui.

- Hey, piacere, sei qui con qualcuno? - Gli dico, attirando la sua attenzione.

Si gira verso di me, sorride e scuote la testa.

- No, dovevo venire qui con un ragazzo con cui mi sento, ma mi ha dato di nuovo buca. -

Ahia, frecciatina.

- Ma davvero? - Gli metto la tazza sul tavolo, davanti a lui. Circono le sue spalle con il mio braccio. - Sai, se fossi in lui, non ti darei mai buca. -

Le sue mani bianche circondano la tazza. La testa si volta ancora un po' verso di me. - Peccato che l'hai già fatto. - Dice, per poi lasciarmi un bacio sulla guancia.

Colpito e affondato.

- Suga, mi dispiace, davvero. - con la mia mano destra gli accarezzo il viso. - Se tornassi indietro. Cercherei di copiare, a quel fottuto test. Davvero. -

Ridacchia. Sposta entrambe le mani sul mio volto, lo avvicina al suo e mi lascia un bacio lento sulle labbra. - Daichi, non me la sono presa. È solo per schernirti un po'. -

Annuisco. - So che scherzi. Ma, ci tengo a farti sapere, che troverò il modo di farmi perdonare. -

Alza un sopracciglio. - Daichi, hai prenotato una Ferrari. Una Ferrari! - Mi scuote la faccia. Ho capito, l'auto ha fatto decisamente colpo. - E mi hai portato al più grande mercatino di natale del Paese. Mi hai comprato palle di neve, maglioni, sciarpe e altre oggetti che se li nomino tutti sembrerebbe una lista della spesa. Non c'è bisogno che tu faccia altro ancora! Hai fatto fin troppo. -

Scuoto la testa, ridacchio. Mi scosto per prendere un sorso della cioccolata calda.

Lui tiene una mano sopra la mia, l'accortezza dolcemente.

- E che, sai Suga. Noi ci sonosciamo da po'. Cioè di vista. -

Appoggia la sua testa sulla mia spalla. - Ah-ha, non ci siamo mai parlati per davvero. -

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 23 ⏰

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