2 dicembre, mercoledì.
Osamu
- Cognato dobbiamo parlare. -
Scuoto la testa, lo evito e continuo a camminare dritto.
Ma lui non è d'accordo, mi prende sottobraccio e mi blocca.
Lo guardo torvo e i suoi occhi mi rispondo con la stessa freddezza dei miei.
- Se ti dico dobbiamo parlare, dobbiamo parlare. -
La voce è spaventosamente bassa. Sposto gli occhi da un'altra parte.
Agito il braccio e lo scanso via.
Io non sono 'Tsumu.
Io non sono sotto il tuo controllo cognato.
- Parliamo dei tuoi problemi sentimentali, come da copione, e poi ti porto dal grande amore della tua vita per fare pace. Che ne pensi? -
Infilo le mani nelle tasche mentre mi dirigo verso camera sua con lui affianco.
Ha vinto il cognato, sta volta.
Fuori dalla porta, prende le chiavi dalla tasca della tuta e apre l'accesso.
"Facciamo in fretta, per favore. Ho bisogno di chiedere scusa a Suna."
Prende la prima sedia del tavolo e la porta indietro per poi sedersi.
- Ho il dovere di parlarti. Sai che significa? Che non m'importa di cosa hai bisogno. Facciamo una chiaccerata, passeranno i venti minuti necessari per farti capire quanto sei idiota, e poi andremo da loro. -
Loro? Come loro? Chi intende?
Prendo fiato, parlo a raffica. "Tu e mio fratello state complottando!"
Sposta l'indice da desta a sinistra. Con i piedi si tira via le scarpe che ha indosso.
- Io direi aiutando. -
"Non mi porti da Suna, non mi stai aiutando."
- Ti porterò da Suna. -
"Puoi farlo ora."
Scuote la testa, prende una pausa per respirare.
Veloce è il mio piede che sbatte sul pavimento in attesa di una singola frase.
- È arrabbiato, Osamu. Non vuole vederti. -
Il piede si ferma, sento le gambe molli.
Voglio cadere per terra. Cadere e farmi male, come ho fatto io a Suna.
"Quanto?"
- Tanto. È tanto arrabbiato. -
Il sedere rimbalza sulle molli del materasso. Appoggio i gomiti alle ginocchia e infilo le mani fra i capelli.
Non volevo ferirlo.
Non volevo farlo.
"Mi ero scordato dell'uscita. Totalmente dimenticata."
Mi ascolta, so che mi ascolta. Io ci sono per lui e lui c'è per me.
È questo il nostro rapporto tra cognati.
"Stavo dormendo, come al solito. Perché devo sempre dormire?!"
Quasi urlo. E più che essere una domanda per lui, essa è rivolta alla mia coscienza.
Ho ferito Suna, perché continuo a dormire.
"Dormivo nel suo letto, in camera sua. "
- Oh cristo. Non fare lo sdolcinato ora. -
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Cominciamo bene!
Fiksi Penggemarla copertina non c'entra nulla, il titolo lo messo a caso. Messi bene. Comunque! magnifica storia incredibile unica (fa schifo! ne sono certa) sulle mie ship di haikyuu. Possibili smut, (per la gioia di orsacchiotto). Boy×boy Don't like? Don't read