17 novembre, martedì.
Kuroo
Tolgo le scarpe prima di entrare in casa.
È da molto che dormo da solo.
Yaku non vuole che Kenma stia in una stanza con me da solo.
Protettivo del cavolo.
Voglio il mio ragazzo, chi sei tu per togliermelo così?
Sbuffo, accendo il riscaldamento e mi getto sul divano.
Il mio stomaco brontola, ricordandomi che non ho ancora cenato.
Però di alzarmi e cucinare non ne ho la minima voglia.
Sospiro, schiaccio la testa fra i cuscini bianchi.
Mi manca il mio gattino.
Ho anche esaurito la scorta di coccole.
Sbuffo ancora più forte.
Dopo ormai passata un ora a oziare, faccio per chiudere gli occhi ed addormentarmi quando sento dei rumori.
Il suono dell'ascensore che precede uno giramento di chiavi e lo scricchiolio di una porta aprirsi.
Il che significa...
Kenma - Kuroo ho preso d'asporto. Non rispondevi al cellulare quindi ho deciso di prendere dei yakisoba. -
Salto, letteralmente, giù dal divano e corro all'ingresso. Mi accosto sulla parete, appoggiandoci la schiena.
Sorrido mentre lo vedo spogliarsi del cappotto, le guancie sono ancora arrosate per il freddo.
"Bentornato, gattino."
Gira il suo volto, sorride.
Adorabile, teneramente adorabile.
Toglie le scarpe con i piedi, le lascia sparse sul pavimento. Cammina veloce verso di me.
- Buon compleanno! -
Dice prima di mettersi in punta di piedi, mi afferra il viso tra le mani e fa scontrare le sue labbra fredde con le mie ormai calde.
Sorrido mentre mi bacia, metto le mani sui suoi fianchi aiutandolo a reggersi.
"Mh, te ne sei ricordato."
Altro bacio.
-Come potrei dimenticarmelo? -
"Beh, ti sei scordato il nostro settimanaversario."
-Kuroo, te l'ho già detto, non esiste una ricorrenza del genere. -
Sarà, per me esiste.
Lo bacio ancora un po' prima di trascinarlo in cucina.
Toglie i contenitori di cartastagnola dal sacchetto di plastica, prende una pentola per scaldarli.
Di solito usa il microonde.
Segno che vuole far bene le cose e questo mi scoglie il cuore siccome lo sta facendo solo per me.
- Che hai fatto oggi? -
Scrollo le spalle.
"Ho ricevuto gli auguri di tutti, anche di gente di cui non conosco il nome."
Ridacchia, immagino sappia di chi stia parlando.
"Ho fatto le mie quatidiane ore di lezione, mi hanno consegnato il voto di matematica."
Alza gli occhi dall'olio in pentola, mi fissa.

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Cominciamo bene!
Fanfictionla copertina non c'entra nulla, il titolo lo messo a caso. Messi bene. Comunque! magnifica storia incredibile unica (fa schifo! ne sono certa) sulle mie ship di haikyuu. Possibili smut, (per la gioia di orsacchiotto). Boy×boy Don't like? Don't read