Capitolo 45

382 24 109
                                    

25 novembre, mercoledì.

Sakusa

Non credevo di essere una persona da relazione. Lo pensavo io e lo pensavano tutti.

Non cercavo una dolce metà con cui passare il tempo. Lo trascorro piacevolmente da solo senza aver bisogno di nessuno.

Non mi serviva contatto fisico. Non ne sentivo il bisogno. E a dirla tutta mi faceva anche abbastanza schifo.

Non mi serviva un "buongiorno".

Non mi serviva una "buonanotte".

Nemmeno un "bentornato" o "ci vediamo dopo".

Pensavo, ed ero abbastanza cocciuto sull'argomento, che l'unica persona che abbiamo e avremo per sempre, saremo solo noi stessi.

Era sensata come logica, non potete dirmi il contrario.

Ma l'idea ora non è più come prima.

Ora ho degli amici, se così posso definirli, li conosco da un mese.

Atsumu personalmente lo conosco da quasi tre mesi. Virtualmente da quasi sei.

Ed è lui, il motivo per cui la mia idea è cambiata.

È riuscito a trasformare il mio modo di pensare.

Al posto di escludermi per la mia fobia per i germi, mi ha fatto vedere altro nel mondo.

Che l'aria non è sempre sporca come sembra. Le sue testuali parole sono state: Ma che dici? Ti pare che io possa inquinare l'aria? Io la purifico.

Mi ha fatto ridere. Non tanto, solo una leggere risata, componendo così un sorriso sul mio volto.

E in effetti, quando sto con lui non penso che l'aria che respiro sia sporca. Non lo faccio, no. Mi tolgo la mascherina e mi avvicino sempre di più a lui per sentire meglio la sua voce.

Non lo dirò mai a lui, ma cavolo se è bella, la sua voce.

È magnifica.

Ha cambiato il mio modo di vedere.

L'ho chiamato in una situazione di panico, intorno a me riuscivo solo a vedere virus e batteri.

Nei miei occhi c'era solo un orribile e orrenda vista.

Chiudi gli occhi, mi ha detto.

L'ho fatto.

L'hai fatto? Cosa vedi? Ha chiesto subito.

Nulla, ho risposto.

Ora riaprli un attimo, ha parlato con una voce così dolce da sciogliermi.

Che vedi?

Cosa vedo, non vedevo.

Non vedevo l'orribile paesaggio di prima.

Come tu abbia fatto, e come fai tutt'ora, non ne ho la più pallida idea.

Come tu sia riuscito a farmi cambiate idea, non ne ho idea.

Come tu sia riuscito a farmi innamorare di te, invece sì, lo so.

Tu ci sei stato. Dal primo momento a tutt'ora.

Quindi se mi chiedono ancora come la penso, la risposta è cambiata.

Cominciamo bene!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora