Cominciamo bene!

Capitolo 34

8 novembre, domenica.

Yaku

Sono tentato.

Tentatissimo di cambiare il mio corso.

E di passare dall'anti bulissimo in una scuola militare.

Solo per una ragione.

Anzi due.

La prima, direi la principale, è ammazzare due persone.

Due semplici persone colpevoli di un crimine terribile.

Kageyama e Kuroo.

Li voglio morti.

Hanno tolto l'innocenza ai miei due bambini. Come hanno potuto?

L'altra ragione è per mettere Lev in prigione per le sue battute al dir poco orribili.

Le battute squallide non le posso sentire, lo voglio in prigione.

Sono in camera mia, e quattro persone mi impediscono di uscire.

Mary è sdraiata davanti alla porta, ha creato una barricata di cuscini.

Elisa e Hinata dopo di essa hanno fatto un muro di sedie. Kenma invece è seduto sul tavolo mentre cerca di parlarmi.

Kenma - Dai Yaku, prima o poi sarebbe capitato. -

No invece.

Avevo minacciato Kuroo, solo quando tu eri pronto potevate. Lui si è approfittato della tua mancanza verso di lui!

Non va bene.

"Troppo presto, e tu non eri pronto. Togliti quella sciarpa poi! A che ti serve in camera?!"

Fa di no con la testa per poi stringerla il tessuto rosso con la mano. - Me l'ha data Kuroo. - dice.

Okey, dammela che la brucio.

Farò un falò con quel ragazzo.

Mary - Va bene, molto romantico ti ha regalato una sciarpa, ma io voglio i dettagli! Come è stato? -

Io non voglio sentire i dettagli. Farebbero salire ancora di più la mia ira.

Elisa - Esatto! Hinata racconta ora. Immediatamente, subito. -

Hinata - Ma che c'entro io?! -

Elisa - Hai fatto sesso con mio fratello! Sei della famiglia in tutto è per tutto! Era la prima volta per Kags. -

Il ragazzo dai capelli arancio arrossisce, a piano si abbassa per poi nascondersi sotto il letto.

La prima volta per entrambi, persa in uno sgabuzzino in palestra!

Dovrei picchiare Tobio solo per il posto.

La verginità di mio figlio non va buttata così!

Qualcuno bussa alla porta, nessuno va ad aprire.

Hinata si è incastrato sotto il letto. Kenma non riesce a muovere le gambe, i miei calci non avranno pietà per quel gatto nero chimico.

Elisa e Mary non hanno semplicemente voglia di farlo.

La persona se ne va? No apre la porta per conto suo.

Sbattendo così il lego contro il braccio di Mary, che è ancora stesa sul pavimento.

Mary - Vaffan... Dolore! Chi cazzo è? -

Dice girandosi di lato buttando giù così il muro di cuscini.