Cominciamo bene!

Capitolo 49

1 dicembre, martedì.

Sugawara

Lento, il tempo è lento.

Rigorosamente troppo lento.

Sposto indietro la sedia, sbatto il bacino contro il tavolo per sbaglio.

Ahia che male!

Non so nemmeno più sedermi adesso?

Sospiro, allargo il colletto della camicia. Cerco di farmi aria con le mani.

I riscaldamenti qui riscaldano veramente troppo.

Alzo lo sguardo alla parete, l'orologio segna solo le tre del pomeriggio passate.

Ansimo, appoggio la testa sul tavolo di legno, a primo impatto è abbastanza freddo da rinfrescarti.

Non ci devo più pensare.

Infilo una mano fra i capelli. L'altra la tengo a forma di pugno e la sbatto sul tavolo.

Non ne posso più.

Qui è troppo... troppo tutto.

Non dovrei criticare, parlare male o altre azioni del genere, tra poco compio 18'anni, sono del quarto anno e devo dare l'esempio.

Ma questa gente è veramente troppo.

Andiamo con calma, con tranquillità.

La giornata è iniziata benissimo, il viaggio sul pullman è stato calmo, per me almeno, e molto divertente.

Mary lanciava palline di carta contro una coppia di un'altra scuola, la vicerappresentate Stella e la tesoriera Tokyo. Continuava anche a mostrare foto del suo lavoro al rappresentante Aiden.

Loro sono salvabili. Sono simpatici, gentili e molto collaborativi.

Non come qualcun altro.

Prima di arrivare, Daichi mi ha chiamato.

La sua voce era veramente qualcosa di bellissimo, calma e pacata.

La sua voce è veramente soave.

Abbiamo passato circa tre ore a chiacchierare.

Gli ho affidato Nishinoya per questi giorni, ha cominciato con il botto.

Ha intasato il lavandino con il gel per capelli.

Fantastico Noya, sei incredibile.

Incredibilmente bravo a combinare guai.

Ringrazio Asahi che c'è lui a tenerti buono.

Non cambiamo discorso però, torniamo a prima.

Daichi, chiamata piacevole, durate tre ore e poi conclusa perché era pronto il pranzo.

Qui è già saltato il primo problema.

Il problema non è un oggetto.

Il problema è "L'istituto delle Eccellenze" di Tokyo.

Non li sopporto, non li sopporta nessuno. Letteralmente nessuno.

No, non è vero. Mary riesce ad andare d'accordo con il tesoriere.

Un eccezione c'è sempre. Non conta.

Sono presuntuosi, arroganti, ricchi viziati e molto molto altro.

Il presidente, il peggiore, ha rovesciato il vassoio di un ragazzo più piccolo, di un'altra scuola, perché ci stava mettendo troppo a prenderlo da carello.