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Narratore Esterno

La mattina dopo, in effetti, si svegliarono con un'aura imbarazzata a circondarle. Non pronunciarono parole, lasciando che la loro routine scorresse silenziosamente fino a quando Camila non sospirò pesantemente, dopo aver ricevuto un messaggio sul telefono. Lauren, essendo certa che non potesse essere altro che una direttiva di Roger, allungò il collo e decise di rompere il silenzio, tentando un approccio con la minore

-Che succede?- chiese

-Roger.-

-L'avevo immaginato. Che dice?-

-Shawn deve venire con noi oggi.- sospirò, stringendosi nelle spalle e raccogliendo Cleo da terra che non sembrò protestare e iniziando ad accarezzare la cagnolina. Lauren le si avvicinò, con il pretesto di passare le dita sul pelo della cagnetta. Camila non ne sembrò disturbata e Lauren decise di instaurare un minimo contatto tra i loro corpi.

Dio, anche se consisteva solo nello sfiorarsi impercettibilmente, avrebbe sempre avuto un bisogno folle di contatto fisico con la più piccola -

È venuto con noi anche ieri, non andrà così male.-

-Ci dobbiamo baciare e cose così.- si lamentò Camila. A quelle parole, Lauren fece un viso disgustato che poteva essere ritenuto all'altezza delle facce di Normani. La minore spinse le proprie spalle contro le mani di Lauren, lasciando nel passato l'imbarazzo che la loro interazione della sera precedente aveva causato

-Quanto ti darà fastidio, su una scala da uno a dieci?- chiese, socchiudendo gli occhi e godendosi la pressione che la maggiore le applicava sui muscoli -Se dicessi tremila conterebbe lo stesso?-

-Certo.-

-Allora quattromila.-  rispose Lauren, riuscendo a strapparle una risatina. Camila continuò a sorridere, fino a quando non le arrivò un nuovo messaggio. La più grande non fece la fatica di guardare sopra la spalla dell'altra per vedere chi le avesse scritto, ma quando il rumore sordo del cellulare che colpiva il pavimento riempì la cucina, Lauren fu obbligata a chinarsi in avanti

-Che succede?- chiese allarmata, dato che un telefono che cadeva dalle mani di qualcuno era roba da film. Camila la fissò negli occhi con un'espressione confusa dipinta sul viso

-Mi ha scritto Dinah.- sussurrò, quasi più a sè stessa che alla maggiore

-Dinah?- ripeté Lauren allarmata, prima di precipitarsi a raccogliere il cellulare dal pavimento e leggere il messaggio. Dopo aver controllato per un nanosecondo che lo schermo non avesse danni evidenti, aprì la notifica 

Dinah: "Non sperare che funzioni questa volta"

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-Nervosa?- mormorò Lauren nell'orecchio di Camila, afferrando possessivamente il suo polso e carezzandoglielo, passando lentamente la mano sull'intera lunghezza dell'avambraccio della minore, in maniera forse anche troppo sdolcinata per i loro standard.

La più piccola resse il suo gioco immediatamente, spingendosi ancora di più nel suo fianco, lasciando che l'altro braccio di Lauren arrivasse a sfiorarle la spalla nuda. Entrambe ghignarono sottilmente quando videro Shawn, davanti a loro, in palese imbarazzo e molto probabilmente arrabbiato.

Roger sbuffò a quella dimostrazione d'affetto, passandosi la mano sulla bocca per impedire che la sua imprecazione sospirata si sentisse nel piccolo abitacolo (per quanto David avesse insistito, quella mattina, non era riuscito ad ottenere due macchine diverse o che le due potessero essere separate da Shawn e Roger).

Lauren, sentendosi particolarmente temeraria, passò l'indice destro su un'ombra sul collo di Camila. Era visibilmente un marchio lasciato da un morso e anche se non lo avrebbe mai confessato, la maggiore era la responsabile del fatto che fosse così evidente. Forse Camila doveva riconsiderare il farsi truccare da Lauren, la mattina.

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