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Narratore esterno

Lauren era stata dimessa dall'ospedale nella serata, sotto gli occhi lucidi di una Camila completamente affannata nel cercare di non farla faticare, e quelli infastiditi di Roger e Lucas, che si mormoravano brevi frasi (dall'aspetto poco rassicurante), all'orecchio.

David stesso si era atteggiato in modo molto più gentile verso Lauren, prendendosi carico di spingere la sedia a rotelle e di farla sedere comodamente in macchina. La ragazza più grande, aveva riportato serie lesioni alle braccia, e per quel motivo delle lunghe bende la fasciavano dal polso al gomito. Aveva promesso alle infermiere che se ne sarebbe presa cura, ma non sapeva che Camila si era fatta ripetere i passaggi di rinnovamento e pulizia almeno cinque volte. Anche le mani della ragazza erano fasciate, e la gamba destra ricoperta di punti. Non avrebbe mai dovuto rompere quei vetri a calci.

Il viaggio di ritorno verso casa sua fu silenzioso, interrotto solo dagli sbadigli della ragazza più piccola (che sedeva di fianco a lei nella macchina), e dalle canzoni che la radio trasmetteva.

Una volta arrivate alla villetta, Lauren aveva ringraziato più volte David per averla aiutata a salire i tre gradini, e, con la promessa che anche il giorno dopo avrebbe richiesto una mano al bodyguard, aveva pensato di aver congedato sia lui, che la sua collega, e aveva tirato un sospiro di sollievo dopo l'intensa giornata. Aveva pensato, infatti.

Camila era rimasta sul pianerottolo dell'appartamento, la giacca e le scarpe ancora indosso. Lauren la fissò -Che fai?- chiese, la voce un poco tremolante dalla stanchezza e dalla fatica

-Pensavi davvero che ti avrei lasciato da sola?- chiese Camila -Non credo che ripeterò lo stesso errore di quattro anni fa, sai.- continuò, lo sguardo serio.

Lauren sorrise mestamente, prima di dirigersi verso il piano della cucina. Camila sorrise a sua volta, avvicinandosi all'altra ragazza piano, quando una miriade di ricordi la invasero

~Flashback~
Camila's Pov

Guardo Lauren abbandonarsi contro il divanetto nella zona giorno. O meglio, la spio dalla tendina del mio bunk, come faccio oramai ogni giorno, per circa quattro o cinque ore. La corvina non da segno di accorgersi della mia presenza, e continua a leggere "Il Trono Di Spade", che riposa sulle sue gambe.

Butto la testa all'indietro, costringendomi a rimanere sdraiata sullo scomodo materasso. Va avanti così da almeno cinque mesi. Io e Lauren non ci parliamo, e io finisco sempre per sembrare una strana maniaca che la fissa per ore intere. Da quando ci siamo baciate, la ragazza più grande non mi ha rivolto una parola, evitandomi anche quando cerchi di fare una minima conversazione. Non capisco se si senta in colpa per essersi presa il mio primo bacio o se la cosa l'abbia disturbata in generale. L'ho anche sentita al telefono, credo con Keana, mentre piangeva, soffocando qualche "È sbagliato" o "Non dovrebbe andare così". Inutile dire che, posando la mano sulla mia bocca per evitare che sentisse i miei singhiozzi, mi sono allontanata lentamente, e anch'io ho pianto a lungo quella notte.

Le ragazze hanno notato questa nostra separazione, ma solo Dinah mi ha fatto qualche domanda (alle quali cautamente non ho risposto, presa dall'ansia che Lauren mi avrebbe odiato, se l'avessi provato a farlo).

Forzo me stessa all'interno del bunk, cercando di non sporgermi per guardare Lauren, mentre afferro un libro a caso da quelli nei tasconi di fianco al mio letto. Cerco di prestare attenzione a quello che dicono i due personaggi (di cui non ricordo neanche i nomi), ma non ci riesco. Le ragazze e la crew non sono sul bus, al momento. Le prime sono da qualche parte con i The Vamps (io non riesco a frequentarli, mi danno la nausea), e gli altri sono nel bus dei managers, per una riunione. Sarebbe così facile scivolare fuori da questa dannata tendina, raggiungere Lauren e finalmente sostenere una conversazione umana, con la quale capirci. Sarebbe così facile raggiungerla, toglierle il libro dalle mani, posare un bacio sulle sue labbra e poi stringersi a lei per sempre, lasciare che tutti i litigi e le parole non dette vengano lasciati nel passato. Sarebbe facile, se non avessi il coraggio di un cucciolo di coniglio, e se non mi arrivassero messaggi da Will, il nostro manager. Aspetta, messaggi da Will? Oh no, brutte notizie in arrivo.

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